“Il pareggio ci sta stretto, ma il calcio è questo”. Il riassunto di Cagliari-Sampdoria è tutto condensato nelle prime parole ai microfoni del tecnico della Primavera rossoblù Fabio Pisacane. Dichiarazioni sentite spesso nel mondo del calcio, ma che rappresentano al meglio la realtà di un pomeriggio in cui la squadra isolana ha mostrato ancora una volta le proprie qualità, arrivando però al fischio finale su un 1-1 che si è tradotto in due punti in meno rispetto a quelli che l’andamento della gara aveva fatto immaginare.
Strascichi
Uno dei primi tempi migliori della stagione per approccio e qualità nella gestione dei propri possessi, reso ancora più dolce dalla rete di Vinciguerra, tornato al gol dopo tre mesi di digiuno. Un inizio secondo tempo sulla stessa linea, poi l’episodio del palo di Achour a metà frazione e la reazione d’orgoglio di una Sampdoria che così ha portato dalla sua parte anche gli episodi culminati nel gol di Thiago Gomes, bravo a sfruttare con freddezza un rimpallo favorevole. Il Cagliari ha dimostrato di saper gestire la gara e di avere idee chiare per farlo, soprattutto quando ha trovato posizioni e tempistiche giuste per aprire da una parte agli inserimenti di Idrissi e dall’altra per quelli di un Malfitano in crescita. Complice anche una difesa attenta e spesso propensa alla giocata in anticipo più che all’attesa. Con qualità e pazienza nel palleggio ad unire i punti e permettere di tenere in mano il pallino del gioco. Un atteggiamento che dimostra come il Cagliari abbia ritrovato una quota maggioritaria di quella fiducia che dopo il match con la Roma sembrava essere svanita. Qualche però evidentemente ancora resta, complice un percorso di crescita ancora in corso, ed è qui che Pisacane dovrà continuare a battere sul ferro finché caldo. Perché del gol subito i giovani rossoblù hanno subito lo scotto fino a rischiare il raddoppio pochi istanti dopo, perdendo quel coraggio nella giocata che avevano avuto per oltre settanta minuti. Forse l’unico aspetto negativo insieme al mancato mix di precisione e cattiveria sotto porta quando la Sampdoria sembrava alle corde a cavallo tra prima e seconda frazione.
Sicurezze
Quanto messo in cascina finora dal Cagliari permette però di guardare alla realtà con positività. La classifica resta al momento invariata, in attesa che il turno si completi con Milan-Fiorentina e Sassuolo-Juventus, con i rossoneri e i neroverdi che sono le due formazioni a cui i rossoblù guardano per una eventuale corsa playoff e ora entrambi a +5. “I punti per un allenatore e come penso per i ragazzi non sono mai abbastanza. Se siamo qui a recriminare i due punti persi, significa che dobbiamo affrontare le partite come se fossero delle finali. Ora i ragazzi devono liberarsi la testa, ragioniamo di partita in partita e poi faremo i conti alla fine”. Parole, quelle del tecnico degli isolani, che sottolineano da una parte la necessità di togliere eventuali pressioni, ma dall’altra anche quella di continuare a stimolare un gruppo che dal credere nel raggiungimento di un obiettivo può prendere ulteriore coscienza del proprio valore. Perché se è vero che potrebbe servire più costanza nel riuscire a sfruttare le occasioni come quella vissuta con la Sampdoria, dall’altra il Cagliari ha dimostrato di poter giocare con tutti a viso aperto se affronta ogni sfida con la consapevolezza del proprio valore collettivo. Dare egual peso a entrambi gli aspetti potrebbe favorire una fioritura rossoblù in futuro. Con la natura che potrebbe essere agevolata dal rientro di un Carboni alla ricerca di una condizione migliore ma tornato in maniera positiva al centro della mediana rossoblù, oltre che da un attacco, Achour in primis, che con Kingstone impegnato con la prima squadra avrà maggiori responsabilità ma anche più spazio per prendersi la copertina.
Matteo Cardia