Una sconfitta, nella vita, ha un sapore amaro. E se la parola sconfitta viene applicata nel mondo del calcio significa non aver portato punti a casa. Tuttavia l’importante, come direbbe Claudio Ranieri, è di giocarsela fino alla fine dando il massimo, anche se perdi. Con questo modo di intendere e interpretare calcio, il Cagliari Primavera di Fabio Pisacane se l’è giocata fino all’ultimo minuto di gara, perdendo di misura per 1-0 contro una Lazio cinica al punto giusto e sempre più lanciata verso i playoff di Primavera 1.
Senza paura
Il Cagliari, nonostante avesse davanti una squadra che lotta per le zone alte della classifica di Primavera 1 come appunto la Lazio, non ha affatto rinunciato alla forza delle sue idee e alla sua filosofia di gioco. Pisacane, ancora una volta, non ha fatto calcoli. Di conseguenza, spazio per il classico 4-3-1-2, che dalle parti di Asseminello è un’istituzione a livello tattico. Una gara combattuta, giocata ad alto ritmo dai rossoblù isolani fin dalle prime battute contro dei biancocelesti che probabilmente, a giudicare da quello che è successo in campo, non si aspettavano un forcing così aggressivo a tutto campo da parte degli avversari. Il Cagliari ci ha messo molto del suo, giocandosela con la spavalderia del caso e a viso aperto. I sardi hanno creato tanto nelle due frazioni di gioco senza però riuscire a trovare il guizzo giusto per sbloccare il risultato, cosa che invece è riuscita alla Lazio con il suo bomber Sulejmani. L’albanese ex Perugia, con il classico istinto dell’attaccante di razza, ha approfittato di una delle rare disattenzioni della retroguardia cagliaritana, segnando il gol – il sesto del suo campionato – che ha deciso la contesa. Solo il maggior cinismo ha permesso ai romani di portare a casa la posta piena, ma per quanto visto Carboni e compagni avrebbero ampiamente meritato di uscire dal campo con almeno un pareggio.
Crescita dei singoli
Alla fine per il Cagliari Primavera è arrivata l’undicesima sconfitta in questa edizione della Primavera 1, indolore per la classifica ma che brucia per quanto messo in campo dai rossoblù. I sardi, inoltre, non sono riusciti a segnare alcun gol tra le mura amiche come non accadeva addirittura dallo scorso 12 novembre, ovvero dal 2-0 subito a domicilio contro la Roma. Tuttavia Pisacane e il suo staff possono comunque ricavare delle indicazioni importanti da diversi singoli scesi in campo nella giornata di ieri, 7 aprile, in quel di Asseminello. Un elogio particolare lo merita, gol subito a parte, il reparto difensivo. Tra i più positivi, come spiegato anche dallo stesso Pisacane ai nostri microfoni nel post gara, c’è sicuramente Arba. Colui che all’inizio della stagione doveva partire nelle gerarchie come gregario, ha avuto un percorso di crescita costante e notevole, scalzando persino chi era arrivato in estate per fare il titolare (Casali, passato poi a gennaio al Torino). Niente più paure e ansia di non riuscire a emergere quindi per il numero 2, che è riuscito, dopo un periodo di ambientamento iniziale, a frenare le iniziative di un giocatore da 9 panchine in A come Saná Fernandes. Sempre nel reparto arretrato, non sono invece affatto delle sorprese Catena e Idrissi. L’italo-ivoriano ex Pescara e Sporting si è rivelato ancora una volta il leader della difesa del Cagliari Primavera, dimostrandosi persino più forte delle voci di mercato degli ultimi giorni che lo danno partente la prossima estate, con direzione Bournemouth. La parola leader, però, calza a pennello anche al vice capitano Riyad Idrissi, autore di una prestazione convincente per corsa, spinta e attenzione in copertura. E nel ruolo di raccordo tra centrocampo e attacco si è visto ancora una volta il talento di Jacopo Simonetta. L’ex Spal, nonostante sia solo un classe ’06, sa dare molto più che del tu al pallone, tant’è vero che molte delle azioni pericolose dei giovani rossoblù contro la Lazio sono passate dai suoi piedi.
Sincerità
Un rapporto diretto e sincero tra allenatore e squadra, guardandosi negli occhi e senza nascondersi la verità. È uno dei mantra principali su cui Fabio Pisacane ha costruito il suo mandato sulla panchina del Cagliari Primavera. “Io quando analizzo una gara devo cercare anche le parole che mettano i ragazzi nelle condizioni di avere uno stato d’animo positivo, ovviamente senza prenderli in giro e dicendogli le cose come stanno. I ragazzi sono intelligenti e anche se dici qualche bugia ti sgamano subito. Io preferisco sposare sempre la linea della coerenza e oggi, se vogliamo essere coerenti, dobbiamo dare ragione a questo prato verde”, ha dichiarato lo stesso Pisacane alla fine della gara. E la parola sincerità si abbina anche all’obiettivo stagionale, due vocaboli ricorrenti nell’annata rossoblù. Il sogno playoff è stato accarezzato più volte con un dito ma quello che importava di più ai sardi era ottenere una salvezza tranquilla e senza patemi. Soprattutto passando dalla crescita dei singoli e dell’intero gruppo, vero e autentico obiettivo del tecnico napoletano, a nostro giudizio raggiunto in pieno. Il traguardo, in tal senso, è molto vicino. E alla prossima c’è un esame importante contro un’altra formazione che staziona nelle parti alte della classifica come l’Atalanta, terza forza di questa Primavera 1.
Fabio Loi