Una sconfitta che a lungo andare può aiutare a crescere. Sembra un paradosso ma è la realtà che il Cagliari Primavera si trova ad affrontare dopo l’eliminazione dalla Coppa Italia Primavera (2-1) per mano della Cremonese. Un risultato negativo per il punteggio e perché è arrivato in casa ma che ha dato comunque la possibilità ai rossoblù meno utilizzati di potersi esprimere e al tecnico Fabio Pisacane di conoscere ancor di più a fondo il proprio materiale a disposizione.
Percorso
Il percorso dei giovani rossoblù si è effettivamente interrotto troppo presto. Dopo l’eliminazione agli ottavi di finale nella scorsa edizione della Coppa Italia, per via della sconfitta per 2-1 subita lo scorso 11 gennaio ad Assemini contro il Torino, l’esperienza dei sardi stavolta si è fermata al capolinea precedente, ovvero ai sedicesimi di finale. Il Cagliari si è trovato di fronte una squadra collaudata ma soprattutto molto compatta e solida come la Cremonese, capolista (non per caso) del girone A della Primavera 2. Contro i grigiorossi di Pavesi, i sardi di Pisacane non hanno rinunciato a giocare e a provare qualche trama interessante in modo da sorprendere la retroguardia avversaria. Lo svantaggio firmato Avitabile al minuto 34, in un primo tempo fin lì abbastanza equilibrato, poteva mettere in difficoltà qualunque squadra ma non il Cagliari, che ha avuto la forza di reagire. Proprio il carattere è uno degli ormai celeberrimi mantra del Pisacane pensiero. La squadra, dal canto proprio, ha seguito ancora una volta alla lettera l’indicazione dell’allenatore, trovando una reazione forte nel finale di tempo con Konate, autentico “Re di Coppe” del Cagliari Primavera, visti i suoi due gol nella competizione (tre complessivi in stagione). Oltre allo spunto dell’italo-ivoriano con la 45 sulle spalle, il Cagliari, pur subendo il gol del nuovo vantaggio ospite con Tosca, ci ha provato per tutto il secondo tempo a riprendere la partita, creando diverse occasioni da gol per portarla quanto meno ai supplementari, proprio com’è successo contro l’Ascoli. Un segnale importante quindi per i rossoblù, dal punto di vista della tenuta mentale, sia per il presente che per il futuro.
Segnali
L’eliminazione ai sedicesimi di finale di Coppa Italia, avvenuta una volta nelle ultime tre stagioni, fa sicuramente dispiacere dal punto di vista del risultato. Tuttavia per mister Pisacane ci sono comunque delle buone nuove alla voce organico a disposizione. L’allenatore degli isolani, come da previsioni, ha mischiato un po’ le carte con un turnover non eccessivo ma ragionato. Nel reparto difensivo, oltre ad aver ritrovato Iliev tra i pali, ha sicuramente dato dei buoni segnali la prova fornita dal giovane polacco Franke. L’ex prodotto del settore giovanile del Ruch Chorzow, schierato al centro della difesa al fianco del rientrante Catena, ha mostrato un discreto tasso di personalità, con buone letture nelle preventive e mettendo a disposizione del reparto anche un pezzo forte del suo repertorio ovvero il tackle scivolato. Sempre sul pacchetto dei centrali, discreta prova anche per Pintus, subentrato in corso di gara e con l’alta responsabilità della fascia di capitano lasciatagli da Carboni. Sulle corsie laterali, invece, Pisacane ha voluto testare un tandem certamente inedito. A destra si è rivisto Casali, mentre a sinistra è stato schierato il giovane emergente Mellino, già utilizzato in Coppa Italia contro l’Ascoli. Sia l’ex Milan che il canterano cresciuto nel vivaio cagliaritano sono ancora in fase di rodaggio ma potrebbero ritornare utili nel corso della stagione. In mezzo al campo, Pisacane ha voluto dare spazio al trio tutto forza e fantasia formato da Balde, Conti e Carboni. Nonostante il talento dei tre giocatori non sia minimamente in discussione, la loro prova contro la Cremonese è stata più faticosa del previsto. Discorso simile, in mediana, per Marcolini, che ha acceso la luce a intermittenza dal suo ingresso in campo nella ripresa. Sulla trequarti non ha affatto sfigurato Pulina, così come chi l’ha sostituito ovvero Vinciguerra. In attacco sono arrivate probabilmente le indicazioni più interessanti. Oltre ad un Konate nelle vesti di goleador di Coppa, ha dato risposte tutto sommato incoraggianti anche Achour. Il numero 9 è stato l’assist man di giornata in casa Cagliari e ha avuto diverse occasioni per poter colpire ma senza essere cinico al punto giusto. In definitiva, diverse carte da pescare dal mazzo per Pisacane, che può così avere maggiori opportunità di scelta da qui in avanti.
Calendario
Archiviata l’esperienza in Coppa Italia, per il Cagliari Primavera tutte le forze, sia fisiche che mentali, dovranno essere concentrate sul campionato. Per i rossoblù quello tra novembre e dicembre sarà un continuo e infuocato tour de force di partite ufficiali. Il lungo percorso degli isolani da qui alla fine del 2023 comincerà sabato 4 novembre alle ore 12.00 con il Lecce, campione d’Italia in carica e attualmente penultimo in classifica con 4 punti. Dopo i salentini, sarà il turno di due delle quattro squadre della top 4 della Primavera 1 ovvero Roma (domenica 12 novembre alle 11.00 ad Assemini) e Milan (sabato 25 novembre alle 11.00 al Centro Sportivo Vismara). A dicembre, per il Cagliari Primavera, ci saranno altrettanti impegni importanti da non sottovalutare. Gli isolani, in rapida successione, affronteranno l’Empoli (sabato 2 dicembre ad Assemini), il Torino (sabato 9 dicembre ad Orbassano), il Frosinone (sabato 16 dicembre in casa) e la Sampdoria (sabato 23 dicembre in trasferta). In sostanza il gruppo di mister Pisacane, eccezion fatta per Lecce e Frosinone che chiudono la graduatoria e per la Sampdoria che è a pari punti con i sardi, sarà impegnato contro 4 squadre della top 10, di cui 3 nelle prime 5 (ovvero Milan, Roma ed Empoli). L’imperativo per il Cagliari Primavera sarà quello non solo di guadagnare quanti più punti possibili ma anche di continuare il proprio percorso di crescita lungo tutto l’arco della stagione, a prescindere dalla portata dell’avversario.
Fabio Loi