Ripartire, ma non completamente da zero. La nuova coppia sulla panchina del Cagliari Primavera formata da Matteo Battilana e Fabio Pisacane avrà il compito di raccogliere l’eredità di Michele Filippi e provare a rialzare una squadra che dopo un andamento positivo nella fase centrale del campionato sembra aver perso fiducia in sé stessa.
Problemi
Tra il sedicesimo e il ventiquattresimo turno, il Cagliari ha messo insieme quattro punti frutto di altrettanti pareggi. Troppo pochi per continuare a restare nella parte sinistra di classifica mantenuta fino a febbraio, quando i rossoblù hanno cominciato a tratteggiare un mini percorso di sette partite in cui sono arrivate sei sconfitte, con la striscia negativa interrotta solo dal pareggio interno contro l’Empoli del 26 febbraio scorso. Un testacoda rumoroso per Carboni e compagni, che nella prima parte di annata erano stati capaci di battere il Lecce ora capolista in trasferta, vincere di misura ma in maniera cinica partite insidiose come quella con l’Udinese e sconfiggere una Roma in corsa per il primato. Nel 2023 qualcosa si è bloccato. I giovani rossoblù non sono stati fortunati, anche e soprattutto per le tante assenze. Non solo le proprie, come quella per infortunio di un Cavuoti fondamentale sin dagli inizi per fantasia e quantità negli equilibri cagliaritani, ma anche quelle di una prima squadra che ha dovuto prendere in prestito diversi elementi diventati fondamentali per l’Under 19 come Lolic e Griger durante gli ultimi mesi.
Ripartenza
Battilana e Pisacane dovranno ripartire prima di tutto sull’aspetto psicologico di una squadra abbattuta dai risultati. Per riuscirci sarà importante avere un apporto dai giocatori più “esperti”, chiamati a dare un segnale ulteriore di affidabilità. A partire da capitan Palomba che dovrà fare un passo avanti dal punto di vista della personalità, ma senza tralasciare profili come quelli di Zallu, Delpupo o Carboni, diventato leader tecnico della formazione con il corso del tempo. Da una risposta di orgoglio e voglia della squadra passa poi la ricostruzione delle sicurezze perse dietro, con Pisacane che potrà avvalersi anche dell’aiuto di un Francesco Pisano che già conosce le caratteristiche della retroguardia, ma soprattutto in avanti. Perché il problema più evidente del Cagliari di Michele Filippi nell’ultimo periodo è stata la poca capacità di creare qualcosa negli ultimi venti metri avversari, disperdendo il buon lavoro fatto più volte sugli esterni e da una mediana in cui Belloni e Caddeo hanno dato un buon supporto in più occasioni a Carboni. Se i dettami tattici del 4-3-3 saranno mantenuti, il nuovo duo in panchina potrà ripartire concedendo maggiore libertà agli esterni offensivi che dovranno però cercare di non rifugiarsi negli egoismi per essere più incisivi. Vinciguerra, Masala e Pulina – tornato al gol nell’ultimo turno – dovranno riprendere a divertirsi ma senza però dimenticare l’utilità di provare a innescare Griger al centro dell’area di rigore, zona in cui i palloni nell’ultimo periodo sono arrivati con il contagocce.
La classifica corre, mentre il tempo stringe. Tuttavia, la partita con la Sampdoria offrirà immediatamente ai giovani isolani di confrontarsi con una squadra alla portata come dimostrato all’andata (gara finita 1-1). Tornare subito a far punti potrebbe essere fondamentale per umori e convinzioni. Nonostante le difficoltà, il Cagliari Primavera ha dimostrato di avere le carte in regola per fare un altro tipo di campionato. Nel rispetto di tempi e bisogni di una squadra più votata al futuro che al presente, ma che ha già le potenzialità per mantenere una categoria a cui il club non può permettersi di rinunciare.
Matteo Cardia