Poco tempo per rifiatare, pochi giorni per godersi una vittoria importante. Per il Cagliari Primavera di Alessandro Agostini è già tempo di conferme dopo il 2-4 di sabato 9 aprile in casa del Milan. Ad Asseminello, martedì 12 alle 13, arriva un Torino che ha lo stesso obiettivo dei rossoblù: quei playoff che sembrano sempre più vicini ma sono ancora matematicamente da conquistare.
Conferme
Con il Milan Agostini ha deciso di fare necessità virtù. L’assenza di Kourfalidis a causa della rottura del setto nasale rimediata contro l’Atalanta, ha portato il tecnico al passaggio dal 4-3-3 al 4-2-3-1. Un assetto più spregiudicato che ha consentito al Cagliari di avere più pericolosità in avanti ma ha anche creato qualche problema nel tamponare gli inserimenti del centrocampo milanista specialmente nella prima frazione. Il cambio di modulo ha però in fin dei conti pagato, sia per lo spazio dato alla fantasia e al talento di Desogus e Luvumbo, sia per l’ottima gara di Nicolò Cavuoti, capace di far bene sia in fase di rottura del gioco avversario che con la palla al piede. La scelta dei tre a supporto dell’unica punta potrebbe ripetersi, nonostante il Torino faccia della densità in mezzo al campo una delle proprie armi principali. I granata nel girone di ritorno sono stati capaci di fermare la Roma sul 2-2 e di battere il Sassuolo ma hanno cominciato soprattutto a subire poco. Sono solo sette i gol presi nelle prime dieci del girone di ritorno contro i sedici dello stesso periodo della prima parte di campionato. Un dato che evidenzia la crescita della squadra di Coppitelli, che in trasferta però ha sempre subito di più rispetto alle partite giocate allo stadio Vittorio Pozzo di Biella.
Gruppo forte
La partita contro la squadra di Giunti ha confermato la forza del gruppo cagliaritano e di una rosa da cui Agostini può pescare, a seconda delle situazioni, sempre la carta giusta. Il gol di Vinciguerra, così come l’impatto positivo di Del Pupo e del solito Carboni sono stati un segnale importante, così come la rinnovata capacità di stringere i denti nel finale. In avanti, nonostante la flessione nel rendimento sotto porta di Tramoni e uno Yanken spesso poco cinico, i rossoblù sono tornati a fare la differenza. Ma dopo la brutta partita con l’Atalanta le avvisaglie più importanti sono arrivate dalla coppia dei centrali Palomba-Iovu. Al di là del gol siglato da Di Gesù, da una parte il centrale di origine cubana non ha mai fatto entrare in partita Lazetic ma anche complicato la vita a Nasti, dall’altra il moldavo ha svolto il suo compito in maniera ordinata. Tuttavia, Palomba, si è guadagnato un’ammonizione pesante che lo costringerà all’assenza contro il Toro. E a mancare sarà anche Zallu, a causa dell’espulsione rimediata nel finale contro i rossoneri. Così gli unici probabili partenti sembrano poter essere Iovu e Noah, nonostante le difficoltà incontrate dallo svedese anche nell’ultima gara sull’out di sinistra. Se Sulis è il favorito per tornare a occupare la fascia destra rimangono i dubbi su chi affiancherà il nativo di Chisinau. Dubbi che però non cambiano l’obiettivo finale dei ragazzi di Agostini. Perché ritrovare continuità nelle vittorie sarà necessario per tenere lontane Fiorentina e soprattutto l’Atalanta, entrambe a tre lunghezze dal terzo posto occupato dai rossoblù. Dopo il successo della maturità, il Cagliari ha bisogno di tre punti che siano sinonimo di costanza.
Matteo Cardia