Un vestito tattico sempre più a misura, un’attenzione e una unità di intenti che ben si mescolano fino a portare gli episodi dalla propria parte. Il Cagliari Primavera di Fabio Pisacane contro il Bologna ha trovato, per 1-0, la sua seconda vittoria consecutiva in campionato, il terzo successo di fila considerando la partita di Coppa Italia contro l’Ascoli. Dopo un inizio non semplice, i giovani rossoblù sembrano aver trovato un proprio equilibrio.
Sacrificio
Il 4-3-1-2 era lo schieramento che già alla vigilia del campionato appariva come quello base per gli isolani. Ed è da questo modulo che Pisacane è ripartito per dare prima di tutto sicurezze difensive alla propria squadra. Zero gol subiti nelle ultime due, in controtendenza rispetto alle prime tre giornate la classifica vedeva lo stagliarsi del numero 8. Un dato che poteva trasformarsi in macigno dal punto di vista psicologico, ma che invece ha dato il là a un cambiamento nella coppia centrale confermato contro i felsinei – dentro un sorprendente Cogoni e fuori momentaneamente Pintus – e a una reazione emotiva di elementi come Arba, apparso in difficoltà nelle prime uscite e invece più che positivo nelle ultime due. La risposta della linea difensiva andrà testata contro formazioni più offensive – come già potrà essere il Monza, 10 gol all’attivo ma anche 11 subiti – ma l’impressione è che il tecnico dei rossoblù sia ripartito dalla solidità della linea a quattro per avere poi l’effetto giusto sul resto della squadra. In un’idea che parte dal lavoro di sacrificio richiesto alle punte e dal lavoro oscuro del trequartista interpretato da Pulina, già decisivo sotto questo aspetto con la Fiorentina, e aggiunge la quantità di un centrocampo che sta trovando una certezza in Marcolini. Con il rendimento che ha permesso ai rossoblù di assorbire almeno in parte l’assenza di capitan Carboni, fermo a causa di un guaio muscolare.
Risposte
L’ultimo vissuto ad Asseminello è stato però un pomeriggio positivo per gran parte delle risposte avute anche dalla panchina, al di là di un Balde che ha provato a fare il suo ma che ha avuto sulle spalle un’ammonizione arrivata pochi attimi dopo aver messo piede in campo. Gli ingressi di Caddeo e Achour sono stati decisivi per dare un nuovo impulso alle azioni in un momento in cui il Bologna tentava di salire di giri. Tanto quanto l’idea di far allargare Pulina poi in fase di possesso sulla corsia sinistra per creare qualche grattacapo agli avversari. Mossa che ha avuto la sua influenza nel gol proprio del numero 7 che è valso la vittoria. Due aspetti apparentemente lontani, ma che si sono trasformati in un messaggio importante al proprio tecnico da parte di chi resta fuori all’inizio della sfida, ma anche da chi – come Pulina – sembrava inizialmente partire dietro nelle gerarchie. Un successo dentro la vittoria in sé, perché sottolinea una tensione positiva all’interno di un gruppo che avrà bisogno di tutti gli elementi per centrare i propri obiettivi. I margini di miglioramento per il gruppo guidato da Pisacane esistono ancora, dalla ricerca di una maggior concretezza al lavoro sulle palle inattive, ma la squadra sembra aver fatto propri i diversi insegnamenti delle prime partite. Per irrobustire le proprie consapevolezze, il Cagliari ha ora davanti a sé un altro piccolo step da compiere. Dopo due gare consecutive tra le mura amiche, ci sarà infatti l’esame in trasferta con il Monza, squadra che in stagione ha perso solo con il Milan e arriva da tre pari di fila. Una sfida che può rappresentare l’occasione per sbloccarsi anche lontano da Asseminello e che può regalare ancora quell’aria più leggera che ha dimostrato di potersi trasformare in un toccasana per i giovani isolani.
Matteo Cardia