Un campionato in crescendo, un’annata alla ricerca del ruolo da protagonista prima nel Cagliari di Fabio Liverani e infine in quello di Claudio Ranieri. La stagione di Zito Luvumbo nella Serie B 2022/2023 è stata quella della maturazione, con un finale da film hollywoodiano in cui non solo si è preso la scena, ma è stato uno degli attori principali. Da quella pazza notte della Unipol Domus, nell’andata della semifinale playoff vinta contro il Parma per 3-2, il numero 77 angolano è stato tra i più utilizzati nell’undici titolari del tecnico di Testaccio. Ora, conquistata la promozione in Serie A, per Luvumbo è giunto il momento di fare uno step in avanti e dimostrare di essere una pedina fondamentale dei sardi anche nel massima serie nazionale.
Crescita
Un’annata importante quella di Zito Luvumbo con la maglia del Cagliari nell’ultima stagione di Serie B, rilevante non solo per la centralità che ha rivestito all’interno della rosa, ma soprattutto per la crescita tecnica e mentale avuta durante questa sua esperienza in cadetteria. Arma da sfruttare dall’inizio oppure giocatore da inserire in corso d’opera per spaccare la partita? È stato questo il dubbio più grande che ha accompagnato il numero 77 originario di Luanda durante la stagione regolare. Considerando il suo impiego durante il campionato sotto la guida di Liverani prima e Ranieri poi, l’ex Primeiro de Agosto è stato schierato dal primo minuto solamente in 15 occasioni su 36 totali. Tre reti, tutte nella prima parte di stagione con il tecnico ex Lecce al timone. La prima contro il Benevento dalla panchina, le altre contro Brescia e Frosinone partendo come titolare. Poi il cambio di allenatore con Ranieri che da lui ha chiesto un passo in avanti alla voce personalità. “Ha tanti margini di miglioramento, deve tirare più in porta, gliel’ho detto spesso. Gli ho detto anche che più gol fa, può portare più soldi a casa. Un discorso pratico insomma”, con queste parole il tecnico di Testaccio nella conferenza stampa prima dello spareggio playoff contro il Venezia ha voluto lanciare un messaggio al giocatore classe 2002. Un messaggio che Luvumbo ha ricevuto, metabolizzato nella sfida contro il Venezia e messo in pratica nel match contro il Parma con i due gol nel finale, più il rigore conquistato, che hanno permesso ai rossoblù di compiere una pazza rimonta. Una doppietta che non solo ha regalato una grande fetta per il passaggio del turno dei rossoblù, ma che ha fatto capire al tecnico di Testaccio che il suo numero 77 sarebbe stato un indispensabile in vista del rush finale nella corsa alla Serie A. Così è stato e da quel momento Luvumbo è salito in cattedra conquistandosi definitivamente la maglia da titolare nel momento più importante della stagione.
Il momento della verità
Crescere però non basta, in un campionato difficile come quello della Serie A farsi trovare pronti sin dal primo minuto sarà non solo doveroso, ma fondamentale per il buon esito della stagione. Come detto da Ranieri, Luvumbo ha tanti margini di miglioramento, uno su tutti quello relativo ai tiri in porta. Nelle 41 presenze dello scorso anno tra Serie B e playoff, il numero 77 rossoblù ha provato la conclusione in 36 occasioni (17 nello specchio della porta con una precisione del 47%) realizzando 5 reti, in altre parole – arrotondando – un media realizzativa di 1 gol ogni 7 tiri (una percentuale del 13,89%). Se sotto l’aspetto quantitativo il dato può essere valido – per fare un paragone Lapadula, seppur sia stato impiegato molto di più in stagione, tra campionato e playoff ha tirato 85 volte e di queste 52 nello specchio con una precisione del 62% – la qualità delle sue conclusioni è sicuramente un aspetto sul quale l’angolano dovrà lavorare in vista della prossima stagione. Se per un attaccante il gol è linfa vitale, per un calciatore dotato di velocità e tecnica come Luvumbo lo è anche far segnare. Alla voce assist nella scorsa stagione tra Serie B e playoff il bottino del classe 2002 è rimasto fermo a 2, il primo nella sfida contro il Cittadella (vinta dai rossoblù per 2-1 alla seconda giornata) e il secondo in quella contro il Pisa (pareggiata per 1-1 nel tredicesimo turno). Un dato che testimonia come il percorso di crescita del numero 77 rossoblù in vista della prossima stagione non passerà solo dal miglioramento delle doti tecniche ma in particolare da quelle tattiche. La voglia di mettersi in mostra e di ritagliarsi uno spazio da protagonista è sicuramente uno dei marchi di fabbrica di Luvumbo che però, in stagione, molto spesso si è intestardito nel fare quel tocco o quel dribbling in più dato dalla volontà di dimostrare il suo valore. Una stagione in cui partire con il piede giusto sarà fondamentale per il calciatore di Luanda non solo per ritagliarsi uno spazio nel Cagliari, ma soprattutto per arrivare con la giusta forma agli impegni con la nazionale. Infatti a partire a gennaio 2024 ci sarà la Coppa d’Africa e l’Angola, attualmente secondo in classifica a un punto di distanza dal Ghana primo e dalla Repubblica Centrafricana terza, in inverno potrebbe privare i rossoblù di Luvumbo in caso di qualificazione. Un eventuale assenza che potrebbe condizionare la stagione sia dei rossoblù che del giocatore in vista del prossimo campionato di Serie A che per ritagliarsi il giusto spazio nella squadra di Ranieri dovrà giocarsi al meglio le sue carte.
Andrea Olmeo