Una nuova fase del campionato davanti, quella che si attendeva per provare a cambiare il volto di una classifica che ora dice ultimo posto. Ma anche la necessità di trovare certezze, una stabilità tattica da portare avanti nel tempo e che si trasformi in alleata importante nel prosieguo di un campionato difficile. Il Cagliari si trova davanti al momento che aspettava, ma ancora con più di qualche dubbio in mezzo al campo, lì dove spesso si decidono le partite.
Certezza
Per Claudio Ranieri i numeri non sono mai stati troppo importanti, ma il 3-5-2 finora è stato il modulo più utilizzato dal tecnico degli isolani. La base da cui probabilmente il Cagliari ripartirà anche nella delicata sfida contro la Salernitana, in cui i rossoblù dovranno provare a costruire ricordi più positivi rispetto a quelli di maggio 2022, quando il pari di Altare poi non servì a raggiungere la salvezza in Serie A. Matteo Prati sembra essere oramai certo di un posto in mediana, davanti a una difesa che dovrà trovare anch’essa il modo di alzare il livello delle proprie prestazioni (qui il focus). Dopo il buon ingresso con la Fiorentina, il prodotto del vivaio del Cesena ha guadagnato la titolarità con la Roma, offrendo una prestazione che nonostante alcune difficoltà ha visto più luci che ombre. Qualità nel breve e anche nel passaggio lungo, la possibilità dunque di dare respiro e tempi congeniali all’azione, ma anche una discreta dose di cattiveria agonistica e di coraggio al tiro. Aspetti a cui difficilmente Ranieri deciderà di rinunciare malgrado il peso di una gara in cui anche l’esperienza potrebbe avere la sua importanza. Il nodo principale resta però chi affiancherà il centrocampista dell’under 21, chi riuscirà ad assicurare quella protezione e quell’aiuto in fase di impostazione necessari per dare meno affanni e più fluidità alla manovra rossoblù. Pochi, invece, i dubbi su chi potrebbe essere l’uomo ideale per sostituire in caso di necessità il giovane regista. Il modo di approcciarsi alla gara amichevole giocata con il Carbonia da parte di Nicolas Viola ha confermato quanto già mostrato negli spezzoni di campionato in cui il giocatore calabrese è andato in campo. La qualità non è scomparsa e per quanto le capacità atletiche possano essere meno impattanti rispetto al passato, il numero 10 rossoblù può dire la sua in momenti in cui la tecnica può valere più dei muscoli.
Fiancheggiatori
Se la presenza di Makoumbou da mezzala sembra quella più probabile, con il franco-congolese che dovrebbe agire da altra fonte di gioco oltre che da guastatore, lo stesso non si può dire dell’altro spot che rimarrebbe libero nell’eventuale centrocampo a tre. Finora né Sulemana, né Deiola, hanno garantito le giuste sicurezze, alternando alti e bassi all’interno delle stesse gare. Con la bocciatura che è stata sancita all’intervallo della gara con la Fiorentina per il giocatore di San Gavino, poi nel primo tempo con la Roma per il giovane ghanese, sostituito dopo la mezz’ora di gioco. La sosta, per i due, è arrivata nel momento giusto per provare a ritrovare quella lucidità che era sembrata persa nelle ultime settimane. Per caratteristiche e capacità nell’interdizione, uno dei due potrebbe avanzare una seria candidatura alla maglia da titolare. Ma dalla gara tutta interna non si può escludere neanche Nahitan Nández. Il Leon rientrerà ancora una volta più tardi rispetto ai compagni dai propri impegni con la nazionale e la sua capacità di recupero resta il punto di domanda più importante. Così come accaduto per la precedente sosta, Nández potrebbe partire dalla panchina, anche se l’importanza della sfida dell’Arechi potrebbe portare Ranieri verso una richiesta di sforzo al proprio giocatore.
Corsie
Sforzo che però potrebbe non essere legato a una posizione che porterebbe il nativo di Punta del Este dentro al campo, come successo più volte già in questa stagione. Perché sul tavolo resta anche l’opzione che vede il ritorno di Nández sulla corsia di destra per agire da esterno a tutta fascia, al posto di uno Zappa che ancora fatica soprattutto durante la fase di non possesso. Ruolo che comprende un doppio lavoro, ma che anche in nazionale, nonostante le maggiori responsabilità difensive vista la difesa a quattro utilizzata da Bielsa, il classe ’95 ha dimostrato di poter ancora ricoprire. Sugli esterni il dubbio riguarda però anche la fascia opposta, quella sinistra. Jakub Jankto nell’amichevole di Carbonia ha dimostrato di essere sulla strada giusta per il recupero del passo e delle forze, anche di quelle mentali. L’eventuale 3-5-2 potrebbe però togliere al momento qualche chance all’ex Sampdoria, che finora ha ricoperto solo il ruolo di ala mancina in un centrocampo a quattro. La necessità di dare una scossa al proprio campionato e di trovare un altro modo di fare male agli avversari, potrebbe però suggerire la scelta della carta più rischiosa a un Ranieri che fino al fischio d’inizio proverà ancora una volta a tenere nascoste le proprie carte.
Matteo Cardia