Lì nel mezzo, dove secondo un vecchio adagio si vincono le partite. Lì nel mezzo il Cagliari ha trovato a suon di milioni il suo regista, per oggi e soprattutto per domani. Matteo Prati dalla Spal, il classico lungo tira e molla estivo che ha regalato a Claudio Ranieri il play che mancava, mettendo però sul tavolo una domanda che già è apparsa dopo la sfida contro il Palermo.
Duo o trio
Il tecnico rossoblù ha abituato, sia in carriera che nei primi mesi del ritorno in Sardegna, al pragmatismo fatto di duttilità tattica. Il 4-4-2 come idea primaria, ma senza integralismo e con i numeri che lasciano spazio a continue modifiche tra gara e gara e anche all’interno della stessa partita. La prima uscita ufficiale della nuova stagione una conferma: primo tempo con il Cagliari schierato con il 4-4-1-1, secondo e supplementari tra 4-5-1, 4-3-3 e 4-1-4-1 e un centrocampo più ricco di uomini e soprattutto idee. L’ingresso di Alessandro Deiola, senza valutare la prestazione in sé del sangavinese, ha prodotto un effetto chiaro, ossia la crescita sostanziale di chi fino a quel momento non aveva brillato particolarmente. Nello specifico Antoine Makoumbou e İbrahim Sulemana, entrambi saliti di tono non appena liberati dal doppio compito di filtro e costruzione e piuttosto concentrati nel dare intensità e qualità mentre Deiola copriva loro le spalle da mediano puro. E anche in questo contesto la duttilità di Sir Claudio lasciava libertà di scambio, con il trio pronto ad alternarsi sia geograficamente che come lavoro tecnico-tattico.
Tra Prati e mercato
L’arrivo di Prati apre così un nuovo tema sulla rosa del Cagliari e sulle soluzioni maggiormente efficaci in mano a Ranieri. Vero che senza Jakub Jankto e con un Nahitan Nández dalla tenuta limitata il 4-4-1-1 o 4-4-2 che si voglia mancava di interpreti fondamentali, così come l’assenza di punte di ruolo – tolto un Pavoletti volenteroso ma poco efficace – ha avuto un peso importante, ma la sensazione è che la struttura tecnica del reparto mediano sia volta a un centrocampo a tre più che a due. Ancora di più con il classe 2003 ravennate, come d’altronde dimostrato anche dall’ingresso di Nicolas Viola a dare fosforo e geometrie nonostante un ritmo non elevatissimo. Insomma, Ranieri potrà ora contare su numerose opzioni in mezzo, ma una formazione con la difesa a quattro e il centrocampo a tre – e davanti si vedrà – potrebbe essere la soluzione più adatta per il materiale a disposizione. A prescindere dalla necessità di un nuovo attaccante e da quella di almeno un difensore, tasselli che prescindono dalla struttura generale del gruppo. La certezza è però che Ranieri, lontano da qualsiasi dogma, saprà trovare il vestito adatto per il suo Cagliari. Partendo da Prati, ma nell’attesa di quegli innesti necessari per far diventare ottimo un mercato fin qui discreto.
Matteo Zizola