Nel calcio, a tutte le latitudini, ci sono i momenti in cui va tutto per il verso giusto ma anche quelli in cui possono esserci degli imprevisti da dover affrontare. Questo è lo scenario che, specie nell’ultimo periodo, sta affrontando Matteo Prati. Il numero 16 del Cagliari, vero e proprio faro del centrocampo a disposizione di Claudio Ranieri, sta attraversando un momento di appannamento non tanto dal punto di vista dell’impegno, che non gli è mai mancato, quanto dall’impatto in termini di giocate nell’economia del gioco della squadra. Contro il Torino, il gioiellino rossoblù ha avuto più di qualche problema nell’entrare dentro a una gara già di per sè complessa contro un avversario rognoso per pressing e intensità.
Frenata
L’ingresso in campo del centrocampista ravennate contro i granata è stato obbligato, complice l’infortunio occorso a Sulemana dopo appena 11 minuti del primo tempo. Tuttavia la strategia di Ranieri, che con la presenza di Prati aveva tutta l’intenzione di saltare il primo pressing granata, ha dovuto scontrarsi con la dura realtà del campo. Il play rossoblù e dell’Italia U21 non ha impattato la sua gara nel migliore dei modi. Nella sfida contro i granata si è visto un Prati eccessivamente timoroso, poco dentro al vivo del gioco, molto incerto e impreciso nei passaggi ma soprattutto assente in due delle sue doti fondamentali: la verticalizzazione immediata e la mancanza di filtro e lotta davanti alla terza linea. Le difficoltà avute da Prati nello scontro diretto contro il Toro sono state ulteriormente certificate anche dalle statistiche della Lega Serie A. Numeri alla mano, l’ex prodotto del settore giovanile del Cesena, analizzando il rendimento dei giocatori utilizzati da Ranieri nell’ultimo turno di campionato, è colui che ha effettuato meno passaggi chiave (1, al pari di Zappa, Makoumbou e Lapadula), ultimo – insieme a Jankto – per percentuale di passaggi riusciti/tentati (63%) così come per occasioni create e tiri in porta (1 in entrambi i fondamentali). Situazione differente sui palloni giocati in avanti riusciti, dove l’ex Spal si piazza al sesto posto (13). Tuttavia la fiducia che Ranieri ripone in lui rimane pressoché immutata. Nello specifico, il numero 16 isolano, su 22 partite di campionato, ne ha giocato 17, di cui 15 da titolare e 2 da subentrato (contro Fiorentina e appunto Torino).
Occasione
“Il 16? L’ho scelto sia per ringraziare De Rossi, se sono qui è grazie a lui, e poi è un numero significativo per la mia famiglia”, disse Prati lo scorso 17 settembre dopo lo 0-0 della Domus alla quarta giornata di campionato contro l’Udinese, giorno che ha caratterizzato il suo esordio assoluto in Serie A nonché dal primo minuto. Proprio l’attuale tecnico della Roma l’aveva lanciato ai tempi della Spal. Fin dai primi giorni all’ombra del Paolo Mazza, l’allenatore romano aveva dato grande fiducia al giocatore ravennate. “Prati? Sono contento per lui, sta facendo bene e deve continuare così. Al più presto deve fare la Serie A, se lo merita”, dichiarò De Rossi ai media dopo Cagliari-Spal 2-1 del 27 gennaio 2023. Parole quasi profetiche quelle espresse dall’ex tecnico spallino nei confronti di quello che all’ora era il suo regista. Prati, infatti, in quella gara, sorprese tutti per la sua personalità e per la capacità di creare gioco. Ora i destini dell’allievo e del maestro si rincroceranno per la prima volta da avversari nella sfida tra Roma e Cagliari, in programma lunedì 5 febbraio alle ore 20.45 nella cornice dell’Olimpico. Per Prati un’opportunità doppiamente importante. Da una parte il numero 16 rossoblù cercherà di riprendersi il centrocampo del Cagliari, dall’altra ci sarà la motivazione ulteriore di dimostrare il proprio valore davanti a De Rossi, il suo mentore.
Fabio Loi














