Dalla delizia del post Barella alla croce di questa stagione. Quello che era il fiore all’occhiello del Cagliari, il centrocampo, è diventato il punto dolente da sistemare per poter raggiungere la salvezza. Fin dalla trasferta contro l’Udinese di domenica 3 aprile alle 15, quando Mazzarri dovrà fare la conta dei disponibili e provare a invertire la rotta con il materiale a disposizione.
Unico ballottaggio
Solo prendendo in considerazione gli assenti si potrebbe costruire una mediana di buon livello. Nández, Strootman, Marin – ancora in dubbio a causa della positività riscontrata in nazionale – sarebbero dovuti essere il trio titolare in un ipotetico Cagliari a ranghi completi. Senza dimenticare Marko Rog, pronto a dare la propria mano nel rush finale, ma che comprensibilmente dovrà armarsi di pazienza prima di ritrovare condizione e convinzione. Di fronte all’Udinese, dunque, Mazzarri avrà pochi dubbi viste le assenze. Il punto fermo resta Alberto Grassi, la sorpresa della stagione, che davanti alla difesa ha fatto della continuità di rendimento il proprio punto di forza. Al suo fianco sembra certo l’impiego di Alessandro Deiola, passato da jolly da utilizzare all’occorrenza a tappabuchi quasi sempre presente. L’altro posto se lo giocano il rientrante Baselli, al netto dei dubbi sulla sua condizione fisica dopo essere stato fermato dal Covid, e Dalbert, pronto a tornare al ruolo di mezzala cucitogli addosso dal tecnico rossoblù. Nel primo caso il brasiliano troverebbe comunque spazio sulla fascia mancina, nel secondo toccherebbe a Lykogiannis completare il centrocampo assieme a Bellanova sul lato opposto.
Manca il gol
Difficile quantificare con i dati l’importanza della zona nevralgica del campo alla voce gol subiti. Una fase di filtro che ha spesso messo in mostra la classica coperta corta, con il Cagliari che quando ha saputo difendersi con attenzione ha perso in pericolosità offensiva e quando ha provato ad attaccare gli avversari ha prestato il fianco alle ripartenze. Gli uno contro uno a tutto campo utilizzati da Mazzarri non hanno favorito giocatori che faticano quando c’è da rincorrere, mentre il tentativo di gestione della palla ha trovato nelle difficoltà soprattutto di Marin – unico dal tasso tecnico sopra la media assieme a Baselli – uno dei problemi per dare supporto alla fase d’attacco. C’è però soprattutto un dato che spiega perfettamente la differenza tra passato e presente. Tolti infatti i tre gol portati in dote da Deiola – contro Milan, Sampdoria e Torino – nessun altro tra i centrocampisti rossoblù ha messo a tabellino una singola rete. Il confronto con la stagione 2019-20 è inclemente, partendo dai 6 gol realizzati da Nainggolan, passando per i 2 di Castro e Nández fino ad arrivare alle singole marcature di Rog e Oliva. Ma anche prendendo in esame la passata stagione, mancano all’appello in quella attuale i 3 gol di Razvan Marin, i 2 di Nahitan Nández e l’unico di Radja Nainggolan.
Nel momento in cui né esterni né centrali difensivi compensano il poco apporto numerico dei centrocampisti, ecco che il conto è presto fatto. Il Cagliari di Mazzarri ha messo a segno 28 reti contro le 31 di quello di Semplici e le 48 dei rossoblù versione 2019-20 considerando le prime trenta giornate di ogni campionato. Per poter ambire alla salvezza e vincere la corsa contro Venezia, Spezia, Sampdoria e la stessa Udinese, i rossoblù dovranno ritrovare il gol perduto non solo degli attaccanti – con Joao Pedro come punta dell’iceberg – ma anche se non soprattutto quello dei centrocampisti. E chissà che il prossimo rientro di Marko Rog non possa essere la soluzione tanto agognata.
Matteo Zizola