“Io non mi fascio mai la testa, sono un ottimista. Mai e poi mai piango sulle defezioni e sulle squalifiche”. Claudio Ranieri parlava così in una delle prime conferenze stampa dell’antivigilia dal suo ritorno a Cagliari, quella che precedeva la trasferta di Venezia, gara resa complessa dalle mancanze presenti soprattutto nel reparto avanzato. Un concetto espresso più volte durante la sua nuova avventura isolana, iniziata lo scorso gennaio. E che è diventato quasi dogmatico, malgrado gli infortuni abbiano provato e stiano provando a scalfire l’inguaribile positività del tecnico romano.
Preoccupazione.
Tanto che un pizzico di preoccupazione nel post partita di Perugia si è fatto largo: “Mi dispiace per Nàndez, mi auguro non sia nulla di grave magari solo una contusione”. Una speranza divenuta realtà dopo le prime ore in cui la paura di perdere nuovamente l’uruguaiano, dopo i problemi di febbraio al ginocchio destro, si era fatta viva. Con i rossoblù ormai quasi arresi all’idea che l’infortunio sia un imprevisto piuttosto frequente dalle parti di Asseminello, nonostante la parola alibi sia diventata proibita sin da gennaio scorso. Dal suo ritorno in Sardegna, Ranieri ha dovuto rinunciare a diversi elementi, trovandosi a gestire problemi nati anche durante la prima parte di stagione. A partire da quelli di Marko Rog, tornato ad avere minutaggio proprio con il tecnico ex Leicester in panchina dopo oltre un mese di assenza tra dicembre e gennaio, vittima poi di un nuovo infortunio al polpaccio che ne ha minato il percorso verso il ritrovamento della condizione. Con il croato che è tornato in campo nella sfida vinta contro la Ternana ma ha evidenziato le sue difficoltà sul lungo periodo. Un discorso simile a quello di Leonardo Pavoletti. L’attaccante livornese sembrava essere una delle pedine destinate a diventare il perno dell’idea di gioco rossoblù, prima che la caviglia cominciasse a diventare un problema per lui e per la squadra, con una mancanza che si è fatta sentire per dieci partite sulle diciassette finora giocate nel girone di ritorno. Ma il Cagliari ha dovuto fare i conti più volte anche con l’assenza di chi come Marco Mancosu si è dimostrato imprescindibile, ancor di più con il ritorno all’utilizzo del trequartista. Il problema ai flessori patito contro il Frosinone è stato l’ultimo infortunio di un giocatore che già nella prima parte di stagione aveva dovuto fare i conti con lo stop richiesto dal proprio fisico. Il rientro con il Perugia ha messo ben in evidenza come l’allarme si possa considerare rientrato, con Ranieri che però ora sarà chiamato a gestire al meglio il numero 5.
Tra perdite e ritorni
Un compito non semplice, visto anche che il tecnico romano dovrà affrontare la fase finale di stagione senza quello che può essere considerato il cambio naturale del fantasista ex Lecce. L’intervento subito al ginocchio sinistro (qui la news) costringerà Filippo Falco a saltare i playoff. Arrivato per mettere in atto con più facilità l’idea di calcio di Liverani, il salentino non ha trovato mai continuità a causa principalmente di una serie di problematiche fisiche. L’operazione è stata così la goccia che ha fatto traboccare definitivamente il vaso, con i tempi di recupero che vanno oltre i cinquanta giorni di attesa. Tempistiche simili a quelle di Elio Capradossi, costretto ad alzare bandiera bianca già a metà aprile dopo l’operazione al ginocchio sinistro e già conscio di dover rinunciare a dare il proprio apporto alla squadra. Tuttavia, il Cagliari può anche guardare a chi dopo momenti difficili ha fatto capire di aver recuperato la condizione. Su tutti un Alessandro Deiola che dopo l’intervento subito alla caviglia lo scorso dicembre, ha ritrovato minuti, gol e importanza nello scacchiere rossoblù tra centrocampo e attacco. Senza dimenticare poi un Edoardo Goldaniga che all’arrivo di Ranieri aveva dovuto pazientare per mettersi completamente alle spalle la lesione al crociato del ginocchio destro. E che malgrado l’esplosione di Dossena, ha dimostrato nelle ultime due uscite di campionato la propria affidabilità. Ma con i playoff che si avvicinano, in un periodo in cui tutti gli elementi potrebbero avere la propria importanza nella corsa alla Serie A, Ranieri può guardare con fiducia anche al ritorno in campo di Nicolas Viola, che dopo aver lavorato per i mesi iniziali del 2023 lontano dal gruppo squadra, contro il Perugia è rimasto in campo per oltre 25’ minuti. Un rientro che potrebbe regalare nuova forza al Ranieri pensiero, ma che soprattutto potrebbe essere importante per dare respiro sia sulla trequarti che in mezzo al campo a chi finora non ha mai tirato il fiato. Un primo buon segno in vista dei playoff, con il tecnico romano che ora spera di vedere la porta dell’infermeria aprirsi solo verso l’uscita.
Matteo Cardia