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Claudio Ranieri dà indicazioni ai suoi in Cagliari-Como | Foto Luigi Canu

Cagliari | Ottimismo, sorrisi e semplicità: inizia così l’era Ranieri

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L’ottimismo è il profumo della vita, diceva il poeta Tonino Guerra in una nota pubblicità di una catena di negozi. L’ottimismo come chiave per sorridere, per portare gli eventi a proprio favore, per essere positivi e di riflesso creare il clima giusto per andare avanti. Il Cagliari di Claudio Ranieri, dopo la vittoria contro il Como per 2-0, può essere racchiuso in una parola: ottimismo, appunto.

Vento fresco

Tre punti che valgono più della semplice vittoria contro una squadra che naviga nelle zone basse della Serie B. Tre punti che, visti i risultati di chi precede i rossoblù, fanno sorridere anche per la classifica. E aprono scenari impensabili prima della sosta, quando la depressione era stata spazzata via dalla vittoria contro il Cosenza con Pisacane in panchina e, soprattutto, dal ritorno di Sir Claudio in Sardegna dopo 31 anni. Una ventata di aria fresca, di sorrisi e ottimismo, che ha rivoltato completamente un ambiente ridotto ai minimi termini. Dalla retrocessione e dai mesi con Liverani in panchina, risultati deludenti e nessuna visione positiva del futuro. Domani sarà un altro giorno sembrava il motto del Cagliari del recente passato e quel giorno che non arrivava mai, posticipato all’infinito senza toccare mai il fondo. Il rinnovato ottimismo è tutto nell’espressione di Ranieri al suo ingresso in campo nel pomeriggio della Unipol Domus, la commozione data da un’accoglienza di uno stadio finalmente tornato a vibrare e non per i mugugni o i fischi, ma per la speranza di aver messo il peggio alle spalle. Il rinnovato ottimismo è tutto nei giudizi positivi per una prestazione che, di fatto, non è stata trascendentale, anzi. Il rinnovato ottimismo è tutto negli episodi che hanno girato a favore uno dopo l’altro, perché la negatività non porta altro che negatività, mentre la fortuna aiuta gli audaci e, perché no, anche i sorridenti.

Testa e non solo

La nuova era Ranieri non ha come unico filo rosso il clima sereno di squadra e ambiente. Non si può non dare a Cesare quel che è di Cesare, ovvero al tecnico romano i meriti per scelte non scontate, anzi. La duttilità tattica contro l’integralismo, l’umiltà contro l’arroganza, il noismo messo da parte così come lo smoking, la Serie B necessita tutt’altra mentalità. E quindi se il Como è pericoloso contro squadre che utilizzano il 4-3-1-2, ecco che l’allenatore rossoblù adatta lo schema agli uomini a disposizione e soprattutto all’avversario e alle sue peculiarità. Un 3-5-2 completamente inatteso, un Cagliari sporco e cinico – operaio e umile soprattutto – che non ha paura di non piacere e non piacersi se il fine giustifica i mezzi. L’esordio di Azzi come cartina di tornasole del rapporto tra prestazione e risultati. L’esterno brasiliano, al netto dell’alibi del poco tempo per integrarsi, ha messo in mostra sì gamba e personalità, ma ha anche sbagliato alcune decisioni di giocata oltre che diversi gesti tecnici abbastanza semplici. Eppure, quando è arrivato il momento di incassare, il suo cross a piede invertito è diventato una parabola imprendibile grazie all’aiuto del maestrale. E così da rimandato è passato a una promozione, nessun esame di riparazione e un gol che bagna l’esordio. Questione di positività e ottimismo, appunto, come quando Kourfalidis ha servito un pallone criminale verso Radunovic, Cerri si è inserito e la sua conclusione a porta praticamente sguarnita è terminata a lato. Una dinamica praticamente identica a quella che portò Morutan a sfruttare l’errore di Altare contro il Pisa o Strizzolo a fare altrettanto con il colpo di testa corto di Capradossi. Ma, al contrario che in passato, non è arrivata la punizione per l’errore, ma solo un sospiro di sollievo. E che dire infine della prima e dell’ultima occasione della gara, con Cerri fermato da Radunovic e con Gabrielloni a scontrarsi ugualmente con il portiere serbo. Un tempo non lontano la partenza a handicap una costante, il gol nel finale a riportare in vita i fantasmi idem. E invece porta inviolata, nonostante tutto.

Il lavoro da fare è tanto, tantissimo. Lo sa la squadra e lo sa Ranieri, soddisfatto sì dei tre punti ma consapevole che la strada è ancora lunga e tortuosa. “C’è ancora da lavorarem però vincendo ci credi di più”, è tutta qui la ricetta del tecnico romano. La risposta a quanto visto contro il Como, l’obiettivo per l’immediato futuro. L’entusiasmo genera entusiasmo e crea dinamiche positive, ma i piedi ben saldi a terra e il realismo nell’analisi della prestazione – di squadra e dei singoli – non devono abbandonare il cielo di Asseminello. La nottata è passata, momentaneamente, ma non è e non sarà l’unica nel percorso. Con il sorriso e l’ottimismo, però, si sente tutta un’altra musica.

Matteo Zizola

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