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Christian Oliva

Cagliari, Oliva ai saluti: è fatta col Valencia

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Chiudere la valigia, aprirla, chiuderla nuovamente. Il destino di Christian Oliva nelle ultime settimane è stato quello del lavoratore precario, un co.co.co formato calciatore, utile per la difficoltà, ma pronto a salutare verso altri lidi.

Talismano –Il mediano uruguaiano ha una storia particolare, in questo gennaio è arrivato soltanto un nuovo capitolo. Arrivato in Sardegna nel gennaio del 2019 dal Nacional Montevideo, ma di fatto acquistato in prestito con riscatto dal Boston River, club del suo Paese che ne deteneva il cartellino senza averlo mai messo in campo. Oggetto misterioso dei primi mesi maraniani, nella passata stagione le poche volte che è stato schierato dall’inizio non ha mai sfigurato. Un portafortuna, anche se sarebbe ingeneroso definirlo tale visto quanto ha dimostrato nelle vittorie di Napoli e Bergamo e nel pareggio di San Siro con l’Inter. Con  Zenga alla guida e Cigarini ormai di fatto fuori squadra ecco la possibilità di guadagnarsi definitivamente il posto davanti alla difesa, ma un infortunio al piede lo mise fuori nel calcio post Covid e da lì in poi una sorta di calvario lo ha accompagnato fino a oggi.

Spagna, Grecia, Spagna – Il Christian Oliva che sarebbe potuto essere l’erede in regia di Luca Cigarini è rimasto fermo all’infortunio. Difficoltà fisiche, la forma che non arriva e Di Francesco che gli preferisce Marin. Le poche apparizioni non sono sulla stessa linea che nel passato da talismano e così si aprono le porte per la cessione. I primi a chiedere informazioni concretamente gli spagnoli dell’Eibar, squadra che disputa la Liga e che vorrebbe Oliva in prestito. Il Cagliari deve solo trovare nuova linfa per la metà campo, poi il mediano celeste può partire. Passano i giorni e quindi le settimane, Nainggolan arriva per la trequarti, Duncan come rimpiazzo di Rog, ma tra assenze e compagni che non brillano Oliva deve restare ancora in Sardegna. Le valigie in mano, ma da mettere da parte ogni fine settimana per un’altra ultima partita che una volta giocata diventerà la penultima. L’Eibar viene nel frattempo sorpassato dal PAOK Salonicco, i greci mettono sul piatto un prestito di 18 mesi e soprattutto un allenatore come Pablo García, uruguaiano come Oliva e che lo chiede apertamente. Con il PAOK in pole position prova a inserirsi il Valencia, ma sembra tardi, il destino in direzione Grecia appare segnato anche grazie alla chiamata di García a Godín che promuove il connazionale all’ex giocatore di Venezia e Milan e ora allenatore dei bianconeri di Salonicco.

Nel destino di Oliva però i colpi di scena sono all’ordine del giorno, il PAOK deve aspettare perché tra la squalifica di Nández e l’infortunio nella rifinitura pre Sassuolo di Duncan c’è ancora bisogno di lui in mezzo al campo. Chiavi della squadra in mano, una partita contro i neroverdi non eccezionale, ma da professionista che non ha paura di mettere la gamba nonostante il futuro lo veda senza più quella maglietta rossoblù. Il pareggio di Boga all’ultimo respiro che nasce da un contrasto perso proprio da Oliva sul lato opposto, ultima immagine, chissà, della sua esperienza in Sardegna per questa stagione. Non PAOK, non Grecia, perché il Valencia approfitta dello stallo e torna alla carica. E sembra aver vinto. Domani Oliva potrebbe volare non in direzione est, ma ovest, sempre Mediterraneo, sempre bianconero. Un prestito fino a giugno per il centrocampista uruguaiano, un prestito che toglierebbe così il Valencia dalla corsa a Pulgar. Attenzione però, perché le parole al miele di Di Francesco nel post partita – “è stato attento, applicato, volitivo, è in crescita ed è migliorato tanto” – potrebbero aprire a un ultimo, impensabile colpo di scena. Il Valencia aspetta, Oliva pure, il Cagliari valuta consapevole che senza un nuovo innesto l’uruguaiano potrebbe, di nuovo, disfare le valigie già pronte da tempo.

Matteo Zizola

 
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