Mezzosangue o di razza, sarà il rettilineo finale a dare la risposta su che tipo di cavallo sia il Cagliari. Attende il responso Claudio Ranieri, che prima della sconfitta di Parma aveva affidato alla metafora ippica le aspettative sul futuro prossimo. I playoff all’orizzonte, non ancora in cassaforte ma distanti nove punti, quelli che separano i rossoblù da quota 57, irraggiungibile per chi al momento è appena fuori dall’ottavo posto come Palermo e Modena.
Rettilineo
Il terzo posto ormai andato, la garanzia del fattore campo a favore – e del pareggio come ulteriore risultato utile negli scontri diretti playoff – persa definitivamente. Il quarto distante cinque punti, quelli che separano il Cagliari dal Sudtirol, non del tutto andato visto il calendario non facile dei bolzanini. Il quinto smarrito momentaneamente sulla strada di Parma, tre punti dai ducali che saranno nelle ultime quattro giornate ago della bilancia della lotta salvezza e playout nelle gare contro Benevento e Spal in trasferta e Brescia e Venezia in casa. Per Ranieri c’è soprattutto da guardarsi alle spalle e difendere l’attuale sesta posizione e il posto playoff, tradotto mantenere il vantaggio di due punti su Pisa e Reggina – al netto del ricorso dei calabresi contro i tre di penalizzazione – e quello ben più importante di quattro lunghezze su Palermo e Modena. Con un occhio alla tradizione, perché da quando la Serie B ha allargato la coda della stagione regolare a sei squadre nel 2013-14 – dalla terza all’ottava – mai chi ha terminato il campionato nelle ultime tre posizioni utili ha raggiunto la promozione in Serie A.
Precedenti
Il fattore campo e la migliore posizione in classifica come discriminante in caso di pareggio sono due dettagli che nei playoff contano e non poco. Ma che non sono sempre determinanti, anzi. Nei nove campionati dal 2013-14, infatti, soltanto in due casi chi ha concluso la stagione regolare al terzo posto ha poi staccato il biglietto per la Serie A. La prima squadra a riuscirci fu il Frosinone nel 2017-18, la seconda lo Spezia due stagioni dopo. In altre due occasioni a vincere la lotteria dei playoff è stato il club finito quarto nella stagione regolare, ma a pari punti con chi lo precedeva. Il Bologna nel 2014-15 – arrivato terzo assieme al Vicenza ma con scontri diretti a sfavore – e il Monza nello scorso torneo – terzo a pari merito con il Pisa. Sempre due volte la Serie A è stata raggiunta da chi è arrivato quarto nella regular season, ma in questo caso in solitaria, come il Cesena nel 2013-14 e il Pescara nel 2015-16, anno in cui il Cagliari vinse il torneo superando in volata il Crotone. Sono tre infine i precedenti che possono far ben sperare i rossoblù di Ranieri, quelli nei quali a essere promosse nella massima serie sono state le squadre che terminarono il campionato al quinto posto. Una vittoria dei playoff partita fin dal turno preliminare, questi i casi del Benevento nel 2016-17, dell’Hellas Verona nel 2018-19 e del Venezia nel 2020-21.
Partire da zero
Se dunque la promozione attraverso i playoff ha nel suo storico anche squadre partite dal primo turno a gara secca, l’arrivo in finale è un discorso se possibile ancora più aperto. Tutti, in fondo, partiranno da zero o quasi, come in un nuovo torneo a sé stante. Tanto che in un’occasione addirittura l’ottava classificata in campionato è arrivata a un passo dal sogno, il Frosinone nel 2019-20. Tre volte è stata la settima a raggiungere l’ultimo atto senza riuscire a sfruttare la chance, il Pescara nel 2014-15, il Carpi nel 2016-17 e il Cittadella nel 2018-19, così come i veneti arrivarono in finale anche nel 2020-21 da sesti classificati nella regular season. In quattro occasioni, infine, la sfida decisiva è stata tra terza e quarta classificata, con Latina (2013-14 da terzo), Trapani (2015-16 da terzo), Palermo (2018-19 da quarto) e Pisa (2021-22 da terzo) sconfitti all’ultimo atto. Precedenti che possono così far ben sperare il Cagliari almeno per allungare il sogno promozione fino a domenica 11 giugno, data fissata per la gara di ritorno della finale playoff. Prima, però, è necessario garantirsi uno dei sei posti nella griglia di partenza, poi arriverà il rettilineo per i rossoblù, occasione di dimostrare di essere cavallo di razza e non mezzosangue.
Matteo Zizola