“Il mister ha fatto un altro miracolo sportivo. Sono tante le cose per cui siamo fieri di essere primi in classifica. Siamo meno felici di aspettare da 7 anni il nuovo stadio ci sono tantissimi enti che devono dire uno dopo l’altro la loro. Ora ne manca uno, credo sia quello sulla valutazione dell’impatto ambientale. Sono delle lungaggini che diventano frustranti”. Parlava così il presidente del Cagliari Tommaso Giulini subito dopo la vittoria salvezza in casa del Sassuolo. Gioia e fastidio si mischiavano così quasi stranamente nel pomeriggio di Reggio Emilia. A testimoniare un rapporto tra vertici del club, burocrazia e politica in parte deteriorato. L’insediamento delle nuova Giunta comunale a Cagliari potrebbe però presto portare a nuove evoluzioni. Così come la consegna degli ultimi documenti della società prima della pronuncia dell’assessorato all’Ambiente della Regione. In un triello che presto potrebbe trasformarsi in un definitivo accordo.
Nuova fase
“Lo stadio? Ci teniamo, al momento è in corso la valutazione sul piano economico finanziario presentato dalla società Cagliari Calcio. Questo documento è all’attenzione del Governo, dei tecnici della Regione Sardegna e dal Comune di Cagliari. Il nostro impegno sul tema c’è“. A poche ore dall’aver appreso della propria vittoria alle elezioni comunali, Massimo Zedda si esprimeva così ai nostri microfoni sul tema. Assicurando così cura su una questione divenuta con il tempo sempre più centrale per gli equilibri politici del capoluogo, come testimoniato anche dall’ultimo anno vissuto dalla giunta guidata dall’ex sindaco Paolo Truzzu. Con gli ultimi mesi che avevano visto una convergenza tra maggioranza e opposizione che aveva fatto ben sperare i tifosi rossoblù e la società. Poi l’arrivo delle tornate elettorali, tra Regione e Comune hanno portato verso la diminuzione della cadenza del passo. Ora sembra esserci lo spazio per l’apertura di una nuova fase.
Momento
Attraverso le pagine de L’Unione Sarda, il consigliere di amministrazione del Cagliari Stefano Signorelli ha chiarito che il club nella giornata di domani, lunedì 17 giugno, consegnerà la documentazione con le integrazioni al progetto chieste dall’assessorato all’Ambiente per il rilascio del Piano Autorizzativo Unico Regionale, ovvero il Paur, al Comune. Il processo dunque sembra pronto a ripartire, con un ping-pong tra Comune e Regione che condurrà fino al voto per la conferma dell’opera come atto di interesse pubblico e la successiva gara internazionale. Nel mezzo, la formalizzazione del Paur da parte di via Roma attraverso una delibera e prima di tutto la conferenza di servizi decisoria che potrebbe essere indetta dal Comune già in estate. Signorelli ha però chiarito anche come il piano economico finanziario dovrà essere aggiornato a seguito delle integrazioni, con una spesa di circa 8-10 milioni per un lavoro integrativo in zona San Bartolomeo. Fondi che il club si augura siano gli enti pubblici a mettere sul tavolo. Resta da capire se questa novità potrebbero portare però a ulteriori allunghi sul piano temporale. E se i fondi necessari confermerebbero la congruità tra stanziamento già effettuato e spesa. E di conseguenza se il ritorno per il settore pubblico possa essere quello atteso precedentemente. Sullo sfondo resta però soprattutto la questione infrastrutturale e dei cambiamenti sul piano urbanistico che i nuovi lavori dovrebbero apportare. Buona parte della campagna elettorale del capoluogo ha messo al centro il tema cantieri. Vero è che tra il mettere nero su bianco e l’inizio dei lavori potrebbe passare almeno un anno. Ma per il rispetto dei tempi previsti, senza tralasciare l’obiettivo Euro2032, e delle prerogative che il nuovo corso Zedda sembra essersi dato, sarà fondamentale che i lavori già iniziati in altre zone della città non si prolunghino ulteriormente. Ed evitare così che nuove problematiche sul piano generale e di convivenza con i cantieri si possano presentare.
Matteo Cardia
