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Cagliari | Nuovo ruolo e nuova vita, Pereiro prova a rinascere

Gaston Pereiro con la maglia del Nacional de Montevideo
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Un passo indietro per rinascere, il ritorno a casa per ritrovarsi e ripartire. Gastón Pereiro e la sua seconda vita, Nacional Montevideo e le delusioni con la maglia del Cagliari lasciate alle spalle. Le aspettative alte riposte dal Tricolor sul figliol prodigo, per ora disattese ma con il futuro che sembra poter dare una nuova dimensione al Tonga.

Andamento lento

Quattro presenze nel Torneo di Apertura del campionato uruguaiano, zero gol e zero assist. Il Pereiro rientrato in patria tra l’entusiasmo dei tifosi del Nacional non ha ancora mostrato il proprio valore, o almeno quello che si aspettavano dalle parti di Montevideo. “Credo di dover partecipare di più e giocare meglio” le parole del Tonga a Carve Deportiva, la conferma che per ora il suo rendimento è stato al di sotto della sufficienza. Ma il tempo gioca dalla sua parte, per un giocatore che per ritrovare se stesso deve necessariamente ritrovare la continuità. “Me ne sono reso conto fin dalla prima partita, ho giocato 90 minuti e ho finito la gara con i crampi e con dolori che non passavano. Quando giocavo titolare nel Cagliari non restavo mai in campo per tutta la partita e quando entravo era per 20 o 30 minuti. La continuità per tutti i giocatori si raggiunge gara dopo gara“. Un cenno al recente passato in rossoblù dal quale arrivano le motivazioni delle difficoltà nella sua seconda vita al Nacional. Due vittorie, un pareggio e una sconfitta per il Tricolor nelle prime quattro giornate di campionato, ma è soprattutto l’ultima sfida vinta contro il Racing Club di Montevideo per 3 a 1 a dare indicazioni importanti sul futuro in campo di Pereiro.

Volante

Il passo indietro con il ritorno in patria, l’addio momentaneo al calcio europeo un mezzo per provare a rilanciarsi. Un passo indietro metaforico che diventa reale anche sul terreno di gioco, perché Pereiro dopo le prime partite da trequartista esterno di destra nell’ultima contro il Racing ha arretrato sensibilmente il proprio raggio d’azione. Doble cinco, che nel calcio sudamericano è uno dei due centrocampisti centrali davanti alla difesa. Una novità sostanziale per un giocatore abituato a sentire da vicino la porta avversaria, come trequartista e, come accaduto a volte a Cagliari, da seconda punta o da falso nueve. L’allenatore del Nacional Ricardo Zielinski prova così a reinventare il Tonga, arretrando il suo raggio d’azione per aumentare la sua presenza e la sua efficacia nel gioco. “Vogliamo tenere il pallone, tentare di giocare più corto, distribuirla bene agli attaccanti in modo che possano avere più occasioni” le parole del tecnico del Nacional dopo l’ultima vittoria in campionato. “Pereiro come doble cinco ha dato velocità alla manovra“, ha aggiunto. Una suggestione che però avrà bisogno di un avversario più complicato, perché il Racing è squadra inferiore rispetto al Bolso e resta da capire se un giocatore abituato a essere marcato possa garantire apporto nella fase difensiva quando sollecitato maggiormente.

Visione

E Pereiro? Come ha visto questa nuova posizione in campo, possibile sliding door della sua esperienza in Uruguay? “Giocando più arretrato si toccano più palloni, si ha il campo di fronte quando controlli la sfera, hai una panoramica maggiore. Provo a partire dal centrocampo e quando vedo che c’è la possibilità provo ad andare più avanti. L’allenatore mi chiede di prendere il pallone, di giocare con i compagni e di approfittare quando ho l’occasione di tirare da fuori o di fare un assist agli attaccanti“. Una novità che potrebbe tornare utile anche al Cagliari, d’altronde Pereiro è in prestito fino a giugno con il Nacional e il suo destino resta quello del ritorno in Sardegna. La vetrina della Coppa Libertadores, peraltro, potrebbe regalare maggiore visibilità al fantasista uruguaiano e al Cagliari la chance di rendere nuovamente spendibile sul mercato il giocatore. Che, in fondo, è la ragione alla base di un prestito nel quale la società rossoblù ha messo sul piatto un forte contributo all’ingaggio. Magari con la nuova posizione da doble cinco ad aggiungere duttilità e nuovi orizzonti, con la speranza di aver trovato finalmente la giusta collocazione al Tonga. “Il futuro? Non so se ci sono possibilità di restare oltre la fine del prestito“. Che sia in Uruguay, in Sardegna o altrove Pereiro proverà a rinascere, una seconda vita che possa cancellare i patemi delle ultime stagioni e riportarlo ai livelli attesi e quasi mai raggiunti e, perché no, alla Nazionale persa dopo aver contribuito alla qualificazione ai Mondiali in Qatar. E per il Cagliari la possibilità, finalmente, di avere tra le mani un giocatore spendibile sul campo o sul tavolo delle trattative.

Matteo Zizola

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