Non rispettare le aspettative può essere solo parte di un momento oppure essere un limite che si ripete. Nicolas Viola è più vicino alla condizione ideale, ma ancora lontano dall’essere il maestro di chiavi nel gioco del Cagliari.
A metà
“Non ho ancora dimostrato il mio valore”, come un mantra per il centrocampista classe ’89 calabrese. Lo ha dichiarato quando lasciò il Benevento, lo ha ribadito appena approdato al Bologna. Una voglia che si è fermata di fronte ai problemi fisici e a un’esperienza emiliana nella quale “ho giocato poco e imparato tanto”, Viola dixit. “Con questa squadra mi accomuna la voglia di rivalsa”, le sue parole dopo l’arrivo al Cagliari. Una rivalsa rimasta per ora a metà, almeno per il quasi trentatreenne, perché mentre la squadra sembra aver intrapreso la strada giusta, Viola appare nel limbo tra il ritorno ai livelli di Benevento e prestazioni sì in crescita, ma non esaltanti nel complesso. Quel meglio per il Cagliari che vorrebbe dare – sempre parole di Viola durante la presentazione alla stampa – si è visto soltanto con una certa continuità nei primi 45 minuti contro il Cittadella. Nelle altre occasioni ha sì mostrato le qualità tecniche, ma solo a sprazzi e con difficoltà evidenti nella fase di non possesso.
Occhio a Falco
Condizione fisica, dunque, che incide anche nelle scelte quando le gambe faticano a girare. Non è un caso che Viola sia entrato nel vivo del gioco soprattutto nelle prime frazioni, proponendosi e con discreta attenzione difensiva, per poi calare alla distanza. Percorso necessario per chi non ha giocato con continuità – eufemismo – da oltre un anno, l’ex Benevento potrà recuperare la condizione ottimale soltanto raccogliendo più minuti possibili nelle gare ufficiali. Ed è qui che potrebbe sorgere il problema, con Filippo Falco che a breve scalpiterà per una maglia da titolare e con diversi compagni intoccabili che possono rimpiazzarlo in mezzo al campo. Che sia Nández o che sia Mancosu a lasciare il posto davanti all’attaccante ex Stella Rossa, difficilmente Liverani rinuncerebbe a uno dei che, giocoforza, verrebbe arretrato sulla linea mediana. Centrocampo nel quale, inoltre, Rog e Makoumbou appaiono titolari inamovibili. Unica possibilità lo spostamento di Nández come terzino, variabile al momento poco probabile.
Per Viola si apre così il momento della concorrenza, non solo con il collega di ruolo Alessandro Deiola, ma anche con altre pedine che possono cambiare casella e ruolo nella scacchiera. Una situazione che, però, nell’arco di un campionato vedrà senza dubbio il centrocampista calabrese avere le proprie occasioni, inevitabilmente da sfruttare. Da mezzala con funzioni da play, una combinazione di compiti che Viola ha ammesso essere i suoi preferiti quando atterrato in Sardegna. E con un piede che si sposa con il centrocampo tecnico voluto da Liverani nelle ultime due vittorie, pronto a ripetere il gol su punizione che ha deciso la sfida di Coppa Italia contro il Perugia.
Matteo Zizola