Dalle fondamenta al prodotto finito. Quando si mette a punto un nuovo progetto per costruire una nuova casa, si guarda sempre anche al materiale che si ha a disposizione per far sì che quell’intenzione su carta possa diventare realtà. Anche il Cagliari, con Davide Nicola al timone, è in pieno processo di trasformazione. Non solo nella ricerca della costanza dei risultati ma anche nel proporre un calcio aggressivo e posizionale, con un attenzione maniacale ai dettagli nelle fasi di gioco e nella scelta degli interpreti che fanno parte di questo sistema. Per raggiungere lo scopo Nicola ha voluto iniziare il suo percorso di rinnovamento e consolidamento della sua squadra dalla fase difensiva. Con l’allenatore piemontese che ha voluto affidare le chiavi della retroguardia del Cagliari a due che il mestiere di stopper lo conoscono molto bene per esperienza, intensità, leadership e temperamento come Yerry Mina e Sebastiano Luperto, che stanno guidando la rinascita rossoblù dalle retrovie nelle ultime settimane.
Personalità
Stesso ruolo ma modi di incidere sul campo completamente diversi. Se Mina infatti è uno dal sangue puro e latino, Luperto risponde sì con la cattiveria agonistica come il suo compagno di reparto ma ha un tipo di approccio dal punto di vista della personalità differente rispetto al colombiano ex Fiorentina. “Ho molto autocontrollo, cerco di analizzare le cose con calma e razionalità. Riguardo la partita, cerco di capire i miei errori, e quelli fatti dalla squadra come collettivo. Poi parlo con i compagni e il mister. Il confronto è importante”, ha dichiarato lo stesso Luperto nella giornata di ieri, lunedì 14 ottobre, ai microfoni del quotidiano La Nuova Sardegna. Confronto con il collettivo, autocontrollo e consapevolezza, quindi, per l’ex capitano dell’Empoli per analizzare sia gli aspetti positivi sia quelli negativi nelle singole prestazioni. Dall’altra, invece, c’è un mondo quasi all’opposto per Mina, quello della lettura interiore dell’avversario fin dagli istanti precedenti della partita, con l’obiettivo di far entrare in errore l’attaccante di turno e di rendergli la vita quasi impossibile sul terreno di gioco, soprattutto sull’aspetto tecnico e mentale. A loro Nicola ha chiesto di avviare dalle retrovie la recente riscossa del Cagliari in campionato. Niente più centrale uno e braccetto sinistro l’altro ma entrambi al centro e in controllo delle operazioni nella fase di copertura di Nicolas Viola e compagni. E i risultati, almeno quelli recenti contro Parma e Juventus, stanno dando ragione a Nicola e alle sue scelte. “Se so di avere un difensore che se la sbriga nell’uno contro uno senza arretrare altri elementi, il mio pressing diventa più efficace”, dichiarò Davide Nicola nella conferenza stampa di fine ritiro estivo in terra valdostana a Châtillon. E la quadra pare sia stata trovata nel far giocare Mina e Luperto più vicini, per garantire non solo sicurezza ma anche il giusto equilibrio a tutto il reparto arretrato.
Crescita
Miglioramento è sinonimo di crescita e questo concetto Mina e Luperto lo stanno applicando alla lettera e con risultati convincenti nelle ultime settimane, ovvero da quando Nicola, ritiro prolungato a parte, ha deciso di cambiare veste tattica al suo Cagliari, passando dalla difesa a tre a quella a quattro, dal 3-5-2 tanto caro all’allenatore piemontese al 4-4-1-1 dalle sembianze di ranieriana memoria. Da questa svolta a livello tattico è partita anche la riscossa del Cagliari con la prima vittoria in questo campionato per 3-2 contro il Parma al Tardini e a seguire con l’1-1 dello Stadium contro la Juventus. Nella sfida contro gli emiliani di Pecchia, Mina, a parte una sbavatura che ha portato all’occasione da gol sprecata dal rumeno Mihăilă, ha giganteggiato nel duello fisico contro Ange-Yoan Bonny, cliente comunque scomodo nel corpo a corpo ma che poco ha potuto fare per rendersi pericoloso contro il centrale di Nicola. E Luperto? La sua prestazione forse è passata inosservata agli occhi degli addetti ai lavori ma la sua leadership silenziosa, accompagnata da una prestazione che ha rasentato la perfezione, ha fatto il resto e ha consentito al “fedelissimo” di Nicola di essere tra i migliori in campo nel match contro Adrian Bernabé e soci. A Torino contro la Juventus, invece, altro duello per Mina, questa volta con il serbo Dušan Vlahović e altra vittoria schiacciante sul campo per il numero 26 del Cagliari. Qualche difficoltà in più, episodio contestato del rigore a parte, per Luperto, specialmente nel primo tempo. Ma l’esperienza acquisita nel tempo e l’aver ritrovato le proprie certezze ha consentito al centrale classe 1996 di giocare una seconda parte di gara con il massimo dell’attenzione e della decisione, peculiarità principali del suo modo di interpretare il ruolo di centrale difensivo. La crescita del tandem Mina-Luperto, tuttavia, non è solo da accreditare alle singole prestazioni. E in tal senso i numeri della Opta confermano quanto di buono stanno facendo il colombiano di Guachené e l’italiano originario di Lecce. Nello specifico, considerando solamente i giocatori difensivi a disposizione di Nicola in rosa, Mina è il re indiscusso tra i rossoblù per palloni recuperati (33), con Luperto che nello stesso fondamentale è quarto con 19 (davanti a lui ci sono Augello con 29 e Zappa con 28). Sugli intercetti, chi guida la graduatoria è proprio l’ex Empoli con 8 mentre Mina condivide la seconda piazza – a sorpresa – con il polacco Wieteska (6). Bene entrambi anche sui contrasti, con Mina primo a 12 e Luperto a 9, terzo con Zappa. In sostanza, una crescita esponenziale e vicendevole per entrambi i totem della difesa di Nicola, che stanno trovando sempre più confidenza e continuità.
Destini
I primi mattoni sul processo di crescita del Cagliari nelle ultime settimane sono stati messi con le partite contro Parma e Juventus. Ora, dopo la pausa per la seconda sosta stagionale per gli impegni delle nazionali, si ritorna in campo. E nell’ottavo turno di campionato, i rossoblù di Davide Nicola ospiteranno domenica 20 ottobre alle 18.00 alla Domus il Torino di quel Paolo Vanoli sondato a inizio estate come papabile successore in panchina di Claudio Ranieri ma che poi ha deciso di sposare la causa granata dopo la promozione in A con il Venezia. Per Mina e Luperto sarà l’occasione per misurarsi contro uno dei migliori attacchi di questa Serie A come quello del Torino, che ha totalizzato fin qui 12 gol all’attivo. Per il colombiano, numeri alla mano, ci sarà con ogni la prima vera possibilità di affrontare da protagonista i granata, dopo averli osservati – ma dalla panchina – nel precedente del 29 dicembre 2023, quando l’attuale numero 26 del Cagliari rimase in panchina in Fiorentina-Torino 1-0. Niente, però, duello tra “Cafeteros” con il suo connazionale e amico Duván Zapata, infortunatosi contro l’Inter e che oggi è stato sottoposto a intervento chirurgico a Lione per la ricostruzione del legamento crociato anteriore del ginocchio sinistro. Chi invece ha un lungo trascorso in precedenti contro il Torino è Sebastiano Luperto. Il suo destino, nell’ultimo mercato estivo, poteva essere a tinte granata ma alla fine l’ex capitano dell’Empoli ha scelto Cagliari. E proprio la formazione ora allenata da Vanoli è l’avversario che Luperto ha affrontato più volte in carriera in Serie A. Per il numero 6 isolano sono 10 gli incroci contro il Toro, con anche 1 gol e 1 assist all’attivo, messi a referto in due stagioni diverse – 2021-2022 e 2022-2023 – con la maglia dell’Empoli. Ora il Cagliari è pronto a continuare il proprio percorso, con Nicola che è intenzionato a ripartire dai suoi due totem della difesa.
Fabio Loi