Cambiare le proprie abitudini richiede spesso volontà e fatica. Davide Nicola, in questi giorni di ritiro valdostano a Chatillon, sta provando a plasmare il suo Cagliari, cercando di trasmettere in tempi brevi ai suoi giocatori quello che è il suo credo calcistico. Tatticismi a parte e con scelte che ovviamente non possono essere quelle definitive, tra rotazioni e mercato, l’allenatore rossoblù è ripartito da uno dei concetti lasciati in eredità da Claudio Ranieri: costruire il Cagliari dalle basi solide già presenti in rosa. Una di queste è senza dubbio il centrocampo, dove oltre al vice capitano Alessandro Deiola (qui il focus sul numero 14 sangavinese), l’altra certezza rimasta immutata dallo scorso campionato è quella rappresentata da Antoine Makoumbou.
Evoluzione
Fin dal primo giorno alla guida del Cagliari, Nicola ha dato indicazioni precise al centrocampista ex Maribor: non solo il non eccedere nei tocchi di palla ma anche velocizzare l’azione e andare subito alla conclusione quando se ne presenta l’opportunità. Su questo tipo di situazioni, Nicola sta insistendo tanto con uno dei suoi giocatori di maggiore qualità in mezzo al campo. Concetti questi che ancora devono essere del tutto assimilati da Makoumbou, i cui mezzi tecnici per qualità e palleggio negli spazi stretti non sono in discussione. Eppure, nonostante gli errori e i rimproveri di questi giorni di ritiro pre-campionato, Nicola, così come fatto anche da Ranieri nelle ultime due stagioni tra cadetteria e Serie A, ha mostrato piena fiducia nel suo numero 29, perché in un gioco parecchio dispendioso in termini di energie come quello chiesto dal nuovo tecnico del Cagliari ci vuole certo solidità, forza e fisicità ma anche tecnica e qualità. E in questo Makoumbou ha quasi sempre dimostrato di essere un elemento fondamentale nel Cagliari per equilibrio, qualità ed energia nell’ultima stagione di Serie A, dove ha totalizzato 35 presenze e 1 gol (nella vittoria per 4-3 contro il Frosinone), a cui si aggiungono anche 3 gettoni in Coppa Italia.
Concorrenza
L’errore in fase di interdizione e di lettura nell’amichevole del Brunod contro il Como è stata la conferma di come il lavoro da fare da qui all’inizio della stagione sia ancora tanto per Makoumbou per essere un giocatore pienamente coinvolto e presente al Nicola pensiero. I margini di miglioramento ci sono tutti per il franco-congolese, che comunque, al di là del cambio in panchina di inizio estate, rimane un giocatore importante per questo Cagliari. In un reparto così delicato e importante come quello della mediana che, rispetto alla scorsa stagione di Serie A, sta subendo dei cambiamenti significativi in questa calda estate rossoblù. Via dopo una sola stagione in Sardegna Sulemana in direzione Atalanta, ha fatto il percorso inverso il francese Adopo, che con Deiola può dare fisicità, intensità e quantità al reparto. Ma non esiste centrocampo se non c’è anche il giusto apporto in termini di geometrie e quindi, in tal senso, Nicola ha a disposizione Prati e anche il rientrante Marin, reduce dalle fatiche dell’Europeo con la Romania e tornato a disposizione nei giorni scorsi nel ritiro valdostano del Cagliari. Diverse carte a disposizione tra cui scegliere per Nicola, che sembra voler dare comunque le chiavi del suo centrocampo a Makoumbou, che, dopo le sirene di mercato che l’hanno visto addocchiato a inizio mercato estivo dall’Atalanta che poi ha virato su Sulemana, ha da percorrere, al suo terzo anno nel calcio italiano, una nuova tappa nella sua esperienza con la maglia rossoblù. Le sue qualità di giocatore duttile, tecnico e dinamico sono ormai cosa nota. Ora, però, l’ex Maribor, dopo essere stato perno del Cagliari di Ranieri, vuole concedere il bis con Nicola, completando definitivamente la sua evoluzione in giocatore totale del centrocampo rossoblù.
Fabio Loi
