Il Cagliari di Liverani è ancora nel mondo delle idee. Non solo per l’ennesima formazione rivoluzionata dal tecnico romano in questa prima parte di campionato di Serie B, con l’esperimento contro il Parma alla Domus del doppio centravanti dal primo minuto. Non solo per una scossa mentale annunciata da mister e giocatori dopo il pazzo finale di Frosinone e poi lasciata cadere come ennesima occasione sprecata con un approccio molto molle, per usare un eufemismo, contro i ducali a inizio gara. E non solo per un modulo, il 4-3-1-2, che come espresso da Liverani nel finale di partita “non verrà cambiato e sarà la nostra idea tattica per le prossime sfide” – ma che al tempo stesso – “non consente alcune sostituzioni con dei giocatori con caratteristiche non adatte a questo schema. Non a caso quando abbiamo inserito Luvumbo ci siamo dovuti schierare in modo asimmetrico e non siamo riusciti a servirlo con continuità e precisione“.
Strategie
Insomma, il Cagliari è ancora un cantiere aperto e l’ennesimo pareggio, il quinto consecutivo, contro il Parma per 1-1 in casa lo certifica. Una squadra ancora alla ricerca della vera identità in campo, situazione accettabile a inizio stagione, ma che con gran parte del girone d’andata alle spalle lascia più di qualche ombra sulla strada intrapresa dal progetto rossoblù al momento in seconda serie. Anche se va detto che ancora la Serie B attende e che lo spazio per rimontare verso la zona playoff c’è, ma a questo gruppo serve una continuità e una cattiveria che spesso sono mancati nelle precedenti sfide. E in questo senso l’arrivo del mercato invernale potrebbe permettere di rivedere la costruzione della rosa rossoblù, perché se venisse confermato fino a gennaio il 4-3-1-2 diversi calciatori presi in estate per aggiungere qualità e ampiezza nelle scelte si ritroverebbero fuori. Come Falco e Millico per fare alcuni nomi. E forse proprio il discorso del vestito tattico ancora da cucire su misura sulla propria rosa, nonostante un calciomercato estivo fatto a immagine e somiglianza dell’allenatore, è uno dei punti su cui si possono trovare le più grandi lacune fin qui per Liverani in Sardegna.
Singoli e scelte
Se a Frosinone la mossa Kourfalidis trequartista aveva convinto, contro il Parma la scelta di lasciare fuori Luvumbo, entrato a poco meno di dieci minuti dal triplice fischio, in favore della coppia Lapadula-Pavoletti ha lasciato perplessi. Con il duo di peso in avanti il Cagliari ha sì quantità negli ultimi metri e nell’attacco all’area di rigore ma ha poco attacco alla profondità e maggiori difficoltà in costruzione, specie con distanze troppo ampie tra i vari reparti. Come ammesso dallo stesso Liverani soprattutto nell’analisi del primo tempo dei suoi nel post partita. Parlando di singoli, continuano invece i problemi sulla fascia mancina per i rossoblù che ancora non hanno un padrone su quel lato del campo. Dopo la marcatura leggera contro Insigne, Barreca è sembrato molto morbido anche nell’arginare lo stacco di testa di Camara, con il Cagliari che sta iniziando a subire troppi gol su traversoni telefonati sul secondo palo. Era già successo allo Stirpe con la rete di Rohden, in quel caso con Carboni che lo perse in ripiegamento. Ma il vero cruccio al momento di Liverani resta una mediana priva di idee e di intensità. A confessarlo a fine match dopo il Parma è stato lo stesso allenatore: “Al momento il centrocampo è il reparto che mi dà più pensieri, sincero. Abbiamo avuto tanti giocatori mai al meglio della condizione. Pensiamo a Rog che quando ha fatto due partite sui suoi livelli poi ha subito una ricaduta sullo stesso infortunio di quest’estate. Chiaro che se in cinque mesi di campionato hai avuto al massimo un mese con i tuoi centrocampisti al meglio della condizione poi qualcosa la devi pagare in costruzione e filtro“. E fa effetto che il reparto con le grandi conferme dell’estate, Rog e Nández, sia quello più in difficoltà. Senza dimenticare che in questo 4-3-1-2 forse l’assenza più importante è quella di un Mancosu che nella prima parte di campionato aveva dimostrato di essere collante tra i reparti. Un recupero del figliol prodigo, ancora alle prese con un problema al soleo, darebbe maggiore verticalità e permetterebbe a Kourfalidis di tornare in mezzo al campo nel suo naturale ruolo di mezzala.
Futuro
Ora sulla strada di un Liverani e di un Cagliari che cercano la scintilla per riprendere a correre ci sarà la trasferta in casa di una Ternana in aperta crisi ma con un nuovo tecnico come Andreazzoli, esperto della categoria e che avrà qualche allenamento in più per plasmare i suoi in vista dopo un ottimo inizio di stagione firmato da Lucarelli in panchina. L’ennesima prova del nove da non sbagliare per una squadra che di settimana in settimana rimanda l’appuntamento con l’uscita giusta dalla statale delle attese non rispettate. Anche perché le scorse stagioni insegnano che prima o poi la strada finisce e i fischi e il minore interesse mostrato via via dalla piazza per questa squadra – che si è abituata a vivere in un limbo emozionale – sono forse il peggiore segnale possibile per uno spogliatoio e un club che hanno bisogno di vivere nuovamente di emozioni forti. Per portare di nuovo la gente dalla propria parte e poi per tornare protagonisti in un campionato che non può essere di semplice transizione se hai una delle rose di maggiore valore del torneo, dati alla mano di stipendi e quotazioni di mercato.
Roberto Pinna