Mercato fa rima con Nahitan Nández quando si parla di Cagliari. Dal momento del suo arrivo in Sardegna nell’estate del 2019, non c’è stata finestra di trasferimenti che non abbia visto il nome del centrocampista uruguaiano al centro della scena. Con gennaio alle porte, come una storia che si ripete ciclicamente, ecco che nuovamente Nández diventa il possibile oggetto del desiderio di diversi club, anche se ogni volta agli ammiccamenti non è seguito un addio.
Centrale
Punto fermo di Fabio Liverani, il León in questa stagione è – Radunovic escluso – il secondo giocatore della rosa per minuti giocati, dietro al solo Antoine Makoumbou. Sedici presenze, due assist, una sola gara saltata a Terni causa squalifica, Nández è per il tecnico rossoblù come il nero per i vestiti, sta bene su tutto. Che sia 4-3-3 o 4-3-1-2, il classe ’95 di Punta del Este trova sempre la propria collocazione in campo. Interno di centrocampo sul centrodestra, esterno d’attacco su entrambi i lati, terzino in corso d’opera in alcune occasioni, Nández è centrale nel progetto di Liverani e non potrebbe essere altrimenti per il giocatore più pagato nella storia del club. A maggior ragione dopo aver scelto di sposare la causa chiamata Serie B per provare a riscattare una stagione da dimenticare, come quella culminata con la retrocessione nella notte di Venezia. L’approccio con la nuova categoria non è stato dei più semplici e il rapporto tra aspettative e prestazioni sul campo deficitario. I postumi dell’infortunio al ginocchio dei primi mesi del 2022, il Mondiale in Qatar perso sia per quanto messo in mostra con la maglia del Cagliari che, soprattutto, per i problemi extracalcistici, tutti elementi che non hanno virato a favore del numero 8. Nelle ultime settimane, però, Nández è cresciuto, la posizione da mezzala destra nel nuovo vestito tattico deciso da Liverani lo ha senza dubbio aiutato. Spazio per le scorribande sull’esterno, grinta e fiato al servizio del centrocampo e come conseguenza le prestazioni ne hanno giovato sia come quantità che come qualità. Il ritorno all’assist contro il Perugia – dopo quello contro il Modena lontano oltre tre mesi – e l’occasione per ritrovare anche quel gol che manca dal maggio del 2021, il pareggio all’ultimo minuto contro il Napoli, segnali che mostrano una luce per le partite che verranno. Su tutto il dato relativo ai falli, fatti e subiti. Perché in una squadra che spesso latita alla voce aggressività, Nández è per distacco il giocatore della rosa a essere stato fermato più volte in maniera irregolare dagli avversari (33) e secondo al solo Lapadula per falli commessi (18 contro i 22 dell’attaccante) escludendo l’ultima gara contro il Perugia.
Futuro
Palermo, Cosenza e poi la sosta. Al rientro dalle vacanze, dopo che il León avrà festeggiato il prossimo 28 dicembre i 27 anni d’età, il Cagliari troverà il Como il 14 gennaio alla Unipol Domus. La domanda automatica, con il mercato in pieno svolgimento, è se Nández sarà ancora un giocatore rossoblù quando i lariani arriveranno in Sardegna. Perché le sirene non mancano, un grande classico dell’inverno del León. Ma, rispetto al passato, le percentuali di addio del centrocampista uruguaiano si restringono sempre di più. Il nodo principale è quello dell’ingaggio, 1,6 milioni di euro più bonus che il Léon percepisce dal club di Via Mameli. Un muro insormontabile per le tre pretendenti che hanno bussato alla porta del Cagliari nelle ultime settimane, il solito Monza, il Torino e da ultimo il Bologna. Il direttore dell’area tecnica degli emiliani, d’altronde, è quel Giovanni Sartori che in passato aveva abbozzato un tentativo di portarlo a Bergamo e che ora avrebbe pensato a Nández come rinforzo da dare a Thiago Motta. Dal canto suo il giocatore non avrebbe alcuna intenzione di abbassare le richieste rispetto all’ingaggio percepito in Sardegna, così come resta fermo nell’intenzione di non rinnovare il contratto in scadenza nel giugno del 2024 con il Cagliari. Altro aspetto non da poco, perché dalla prossima estate l’ex Boca Juniors entrerà nell’ultimo anno del legame con i rossoblù, con una valutazione che di conseguenza scenderà ulteriormente rispetto agli 8 milioni attuali. Cifra richiesta come base dal presidente Giulini, una svalutazione già importante rispetto ai 18 milioni di euro sborsati tra cartellino e commissioni per strapparlo al Boca Juniors ormai tre anni e mezzo fa.
La sensazione è che al momento Nández resterà un punto fermo del Cagliari anche nella prima parte del 2023, pur se difficilmente non mancheranno i tira e molla durante il mercato di gennaio. Il sogno del salto di qualità verso una grande della Serie A – Inter, Juventus e Napoli ci hanno provato in passato senza successo – sembra ormai essere naufragato, anche se non si può escludere un ritorno dei partenopei nel prossimo futuro. Perché il ds Giuntoli resta un estimatore del León e perché il destino di Diego Demme – il tassello da muovere per aprire spazio per Nández – appare lontano dal Diego Maradona. Un treno che però potrebbe essere passato e la cui prossima fermata segna estate 2023 più che gennaio. Sempre che, come da regole del calciomercato, non arrivi la svolta inattesa o che il presidente Giulini non decida di provare la cessione per evitare che Nández perda ulteriormente valore.
Matteo Zizola