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Nik Prelec in azione contro il Modena | Foto Valerio Spano/Cagliari Calcio

Cagliari, movimenti giusti ed errori: non bastano 139′ per bocciare Prelec

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Lo 0-0 maturato al Penzo contro il Venezia non è stato del tutto negativo per quanto riguarda la prestazione, ma il Cagliari di Ranieri sembra non essere in grado di trovare la porta con la continuità, condizione necessaria per poter tenere il passo delle concorrenti per la promozione diretta.

Proprio in relazione al problema realizzativo Nik Prelec è stato uno dei giocatori di cui si è parlato di più nelle ultime ore. Con il suo colpo di testa finito alto al 74’ lo sloveno si è divorato il potenziale match point, macchiando la sua giovane esperienza cagliaritana con il secondo errore evidente dopo aver fallito una grande occasione anche nella gara casalinga contro il Benevento dopo un lancio magistrale di Mancosu.

Non c’è dubbio sul fatto che Prelec avrebbe potuto fare meglio nelle due occasioni citate, ma questo non implica che il centravanti sloveno vada bocciato dopo aver giocato appena 139 minuti, specialmente considerando che la metà di questi li ha collezionati dopo essere entrato a partita in corso con il Cagliari in inferiorità numerica. Il classe 2001 di fatto ha giocato talmente poco che al momento è pressoché impossibile conoscerne le caratteristiche e tanto meno etichettarlo definitivamente in un senso o nell’altro. Qualsiasi giudizio sul suo conto, positivo o negativo che sia, non può che essere quindi frettoloso e sommario.

Inoltre, è necessario analizzare più nel dettaglio le azioni che hanno portato ai due errori. Si ha la tendenza a guardare sempre prima l’esito rispetto al processo, ma così facendo non si ha una piena prospettiva che ci permetta di giudicare le situazioni di gioco con piena cognizione di causa. È molto facile criticare un attaccante che sbaglia un gol, è più difficile elogiarne la capacità di crearsi quell’occasione da gol.

Nell’errore contro il Benevento bisognerebbe non limitarsi a considerare il debole tiro di destro per soffermarsi anche – se non soprattutto – sulla progressione palla al piede per niente banale per un giocatore con un fisico così strutturato. Probabilmente Lapadula e Pavoletti avrebbero segnato in una situazione simile, ma altrettanto probabilmente non sarebbero stati in grado di crearsi quell’occasione.

L’occasione di Prelec contro il Benevento

Nell’errore contro il Venezia va evidenziata la sua ottima lettura in area di rigore. Vede l’attacco di Rog sul primo palo che attira l’attenzione dei due centrali per, di conseguenza, attaccare il secondo palo esposto.

Il colpo di testa sbagliato da Prelec in Venezia-Cagliari

Il modo in cui Prelec si è creato le due chance – al netto della mancata finalizzazione – conferma che prima di esprimere un giudizio completo sui calciatori sarebbe bene dargli il tempo di dimostrare in toto che cosa possono essere capaci di fare. Per poter esprimere un giudizio approfondito e ragionevole è necessario andare oltre alla mera considerazione dei risultati in favore di un’analisi più complessa che si soffermi anche sui processi.

Solo il tempo dirà se l’acquisto di Prelec si rivelerà azzeccato o meno. Per adesso il massimo che si può fare è considerare e soppesare gli elementi positivi e negativi delle sue prestazioni senza guardare solo al numero di gol o al numero di errori sotto porta, così da avere in futuro gli strumenti per formulare un’idea più completa sul suo conto.

Marco Lai

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