“Dobbiamo dare tutti qualcosa in più, iniziando da me cercando di spronare i giocatori ancora di più. Il pubblico capisce che stiamo dove dovevamo stare, non dobbiamo perdere il timone e la rotta in questa burrasca”. Parole e pensieri di Claudio Ranieri dopo la sconfitta casalinga (4-1) di domenica scorsa, 8 ottobre, all’Unipol Domus contro la Roma. Un messaggio diretto e immediato e senza troppi giri di parole, volto a scuotere il suo Cagliari dopo un inizio di stagione difficile.
Scossa
Le dichiarazioni rilasciate in sala stampa dal tecnico del Cagliari a margine della sconfitta contro i giallorossi dell’amico-rivale José Mourinho hanno messo sul tavolo diversi spunti di riflessione importanti. In primis c’è il Ranieri allenatore che, con molta sincerità e polso della situazione, si è reso conto che la sua squadra non stava e non sta tutt’ora rendendo come da attese. Le prestazioni, l’attenzione al dettaglio, una costruzione più fluida della manovra, ma soprattutto i gol e i risultati stanno mancando enormemente al Cagliari in questa prima parte di campionato. Poi però, oltre al Ranieri allenatore, diretto e mai banale nelle sue analisi, ecco che è spuntata fuori anche l’altra faccia più conosciuta dell’esperto tecnico romano ovvero quella del motivatore. L’attuale inquilino della panchina rossoblù, così come tutto il gruppo squadra, sta affrontando uno scenario differente e ancora più ostico rispetto a quello della passata stagione in cadetteria. In Serie A, com’è noto, nessuno ti concede nulla e anche solo al minimo errore l’avversario di turno ti può punire senza lasciarti via di scampo. Proprio per questa ragione, tutto l’ambiente Cagliari si aspetta un immediato cambio di rotta seppur in un mare in piena tempesta come quello della massima divisione. Dal campo alla gestione motivazionale delle sue squadre, Ranieri è sempre stato un maestro, in Italia e all’estero. Tuttavia, per far sì che il campo e l’aspetto emotivo possano coesistere nella maniera migliore, ci deve essere un fattore che li leghi insieme. Quella componente comune si chiama pubblico. Un tema, quest’ultimo, che riecheggia spesso nelle conferenze stampa d’antivigilia e post partita dell’allenatore del Cagliari. Su questo aspetto, non si può non ricordare l’ormai celeberrimo – “Fischiate e contestate a fine partita, ma durante la gara soffiateci dietro” – datato 3 gennaio 2023 in quel di Asseminello nel giorno della sua presentazione al ritorno alla guida del Cagliari. Parole che, nel giro di pochi attimi, sono diventate il patto di ferro non scritto che Ranieri ha voluto stipulare con tutto il popolo cagliaritano, pochi giorni dopo il suo ritorno in Sardegna.
Ripartenza
La sosta per gli impegni delle nazionali, la seconda della stagione, è arrivata quasi come una manna dal cielo per il Cagliari. Un momento in cui è vietato guardare i numeri o la classifica, ma che invece servirà per fare una riflessione profonda su come rivitalizzare la squadra nel breve periodo. L’obiettivo primario di Ranieri e del suo staff, quindi, sarà quello di far recuperare a tutto il gruppo non solo il giusto mordente ma anche di far entrare tutti nella dura realtà del campionato di Serie A. Un procedimento, quest’ultimo, che lo stesso tecnico del Cagliari ha inculcato nella testa dei suoi ragazzi anche in cadetteria e che ora è tornato prepotentemente di moda. Prima di questo fondamentale passaggio, però, c’è stato bisogno di un ulteriore step. Nello specifico, l’allenatore romano, nonostante l’assenza di 9 nazionali, ha potuto analizzare la situazione di diversi giocatori poco utilizzati finora nell’amichevole contro il Carbonia. Nella sfida dello Zoboli, vinta dal Cagliari per 4-1 (qui la cronaca del match), non c’è stato solo il caloroso abbraccio dei tifosi verso i rossoblù, ma contro i minerari di Maurizio Ollargiu, infatti, sono emerse delle indicazioni significative per l’avvicinamento al match dell’Arechi contro la Salernitana. Al di là degli esperimenti tecnici e tattici, Ranieri ha potuto annotare il ritorno al gol di due dei suoi attaccanti ovvero Petagna e Pavoletti. Entrambi a secco in campionato dopo 8 giornate. Sensazioni più che positive sono arrivate da un Jankto apparso in decisa ripresa. L’ex Getafe e Sampdoria è stato spesso al centro della manovra offensiva del Cagliari, regalandosi anche un gol che può dargli fiducia. Bene anche Viola che, oltre al gol personale, ha regalato diversi spunti interessanti sia in fase di impostazione che di inserimento. Ranieri, inoltre, ha potuto verificare da vicino lo status partita di Pereiro e Desogus. L’uruguaiano, in particolare, ha dimostrato un atteggiamento decisamente diverso rispetto al passato. Il 20 rossoblù ha cercato con insistenza il dialogo con i compagni e ha anche provato, in alcune circostanze, la conclusione diretta verso la porta avversaria. Insomma, poco materiale per tante indicazioni, che possono tornare utili per mettere le basi per l’operazione risalita.
Fabio Loi














