agenzia-garau-centotrentuno

Cagliari, mentalità e fisicità: Mina l’esempio da seguire per la salvezza

Yerry Mina durante Roma-Cagliari | Foto Valerio Spano
sardares
sardares

Non sempre quello che si promette davanti a un microfono poi si riesce a mantenere. A volte la realtà differisce da quanto ci si possa inizialmente aspettare, perché credere in sé stessi resta comunque la prima chiave per fare bene ma il campo successivamente può parlare un’altra lingua. Yerry Mina però ha dimostrato di essere fedele a sé stesso e a quanto detto. E in una serata in cui il Cagliari non ha mostrato il volto giusto per la salvezza ha comunque indicato una via ai compagni per il futuro prossimo rossoblù.

Gara
Subito al centro della difesa contro la Roma, in uno schieramento a tre che l’ha visto prendere di petto il confronto con Romelu Lukaku come promesso. In una sfida tutta interna alla gara con una formazione giallorossa troppo spesso parsa straripante negli ultimi venti metri, Mina ha disinnescato quella che poteva essere l’arma principale per la squadra di De Rossi. Lo ha fatto anche andando oltre l’utilizzo delle armi puramente difensive, usando l’arte della parola poco gentile e un linguaggio del corpo utile a togliere fiducia all’avversario. Così i corpo a corpo visti all’Olimpico hanno visto più volte uscire l’ex Barcellona vincitore, senza che però questo coincidesse con una perdita di lucidità come testimoniano i quattro fuorigioco provocati. O che indebolisse l’intenzione di Mina di mettere anche voce nella prima fase di costruzione rossoblù (84.18% di disponibilità al passaggio, la percentuale più alta nella statistica redatta dalla Lega Serie A). Solo la stanchezza nel lungo periodo ha influenzato la gara del nativo di Guachané, una difficoltà resa ancora più evidente dal cambio di interpreti in avanti della Roma e dalla disattenzione sul gol di Hujsen in compartecipazione con Dossena. Un aspetto comprensibile per il corpo di un giocatore che aveva comunque giocato per un totale di poco meno di 190’ con la maglia della Fiorentina tra campionato, Coppa Italia e Conference League. 

Responsabilità
La prova ha fatto capire perché Mina era stato tra gli obiettivi del Cagliari anche nel mercato della scorsa estate, così confermato da Claudio Ranieri all’antivigilia della sfida. Una situazione che rende chiaro ancora di più come la squadra avrebbe avuto bisogno di un giocatore esperto, anche solo sul piano internazionale, per andare oltre determinati momenti vissuti all’inizio del proprio cammino in campionato e non solo. È chiaro che si tratti solo di un primo capitolo della storia in rossoblù del classe ‘94 e che il lungo periodo sarà il metro di valutazione più adeguato. Con Mina che dovrà dimostrare anche di essere capace di adattarsi ai cambi di spartito tattico impartiti spesso da Ranieri a livello difensivo e alla collaborazione con i nuovi compagni. Tuttavia, l’impressione è che le responsabilità piacciano al giocatore e che l’atteggiamento messo sul campo contro la Roma sia quello che la squadra dovrà seguire, qualsiasi evoluzione tattica e di scelte sugli uomini avvenga, per provare a prendersi una salvezza ancora più che possibile. Ringhiare sull’avversario, poter immaginare e rendere concreta l’idea di essere pericolosi, di incutere quel timore a chi ti affronta che ti porta a nascondere quei limiti che invece con la testa bassa diventano evidenti. Una mentalità e un modo di affrontare la partita da cui il Cagliari non potrà prescindere per dare l’impressione di poter combattere per il proprio obiettivo e riconquistare totalmente quel pubblico sfiduciato che aspetta un segnale di cambiamento. E di cui Mina sembra voler diventare il principale interprete.

Matteo Cardia

Condividere su

Commenti

guest
25 Commenti
Inline Feedbacks
Vedi tutti i commenti

CENTOTRENTUNO TV

Continua a leggere...

25
0
...e tu che ne pensi? Lascia un commentox