“Il calcio è strano”. Quante volte avremo sentito dire questa frase durante una partita di calcio. Eppure questa espressione non è assolutamente figlia del fato. Nel sempre vario mondo del pallone, ci sono momenti che vengono alla luce quando meno ce lo si aspetta. È il caso di Zito Luvumbo. L’attaccante del Cagliari, proprio quando la gara della Domus contro il Napoli sembrava essere persa, ha tirato fuori la giocata vincente, con annesso killer instinct sotto porta, che ha permesso ai sardi di acciuffare l’1-1 a fil di sirena.
Ritorno
Minuto novantasei, pochi secondi al termine. Un lancio in avanti – quasi figlio della disperazione – di Dossena, che sembrava destinato a essere intercettato, si è trasformato in pochi istanti, complice il clamoroso blackout difensivo di Juan Jesus, in un assist perfetto per Luvumbo. Al resto ci ha pensato l’angolano, che con l’ultimo strappo ha tirato fuori un destro preciso che ha fulminato Meret. Una rete che ha permesso al jolly offensivo di Ranieri di tornare a segnare in campionato – per la quarta volta – dopo un digiuno durato ben cinque mesi. L’ultima marcatura del numero 77 degli isolani in A, infatti, risaliva al 22 ottobre scorso, ovvero dal 2-2 dell’Arechi contro la Salernitana, gara da cui è partita la prima vera riscossa stagionale in A dei sardi. Da allora Luvumbo ha collezionato con la maglia del Cagliari, prima della partenza per la Coppa D’Africa, 9 presenze ufficiali e 2 assist (messi a referto contro il Sassuolo e appunto – all’andata – contro il Napoli). Dopo la campagna fuori dai confini nazionali con l’Angola, è arrivato il primo segnale: il suo terzo assist in stagione nel 3-1 a domicilio subito lo scorso 10 febbraio contro la Lazio. Quindi, dopo l’Udinese, ecco anche il ritorno al gol, che di fatto ha rispolverato anche il Luvumbo cinico sotto porta oltre che quello di qualità e corsa.
Questione di attimi
Se il famoso detto ‘carpe diem’, ovvero ‘cogli l’attimo’, tratto dalle Odi del poeta latino Orazio, fosse applicato al mondo del pallone, ecco che il protagonista ideale sarebbe proprio Luvumbo. Contro il Napoli, Claudio Ranieri l’ha lanciato nell’undici iniziale per la dodicesima volta in stagione. Il copione, come spesso capita all’angolano quando chiamato in causa, è il tipico ‘croce e delizia’. Nel primo tempo contro i partenopei dell’ex vice allenatore rossoblù Calzona, l’attaccante originario di Luanda ha provato ad accendersi ma lo ha fatto ad intermittenza, senza trovare la giusta sintesi tra il talento e la concretezza. L’inizio della ripresa si è aperto poi con un’ammonizione del tutto gratuita, frutto più che altro del nervosismo e del fatto del non riuscire a incidere. Luvumbo, però, è così, prendere o lasciare. A volte va forte, a volte si prende delle lunghe pause dentro la partita ma poi è proprio nei momenti che contano che viene fuori. In tal senso, il quarto sigillo del suo campionato va proprio in questa direzione.
Fiducia
“Luvumbo? Non l’ho ancora coccolato dopo il gol, ma lo farò in settimana”. Parole di Claudio Ranieri nell’immediato post partita contro il Napoli. Da una parte c’è la soddisfazione da parte del tecnico romano per un punto comunque importante guadagnato nella lotta per non retrocedere, dall’altra l’aver ritrovato un giocatore decisivo nei momenti di difficoltà . Il talento a Luvumbo non è mai mancato così come la fiducia da parte di tutto l’ambiente Cagliari, basti pensare anche al rinnovo firmato fino al 2027 lo scorso 29 agosto. Ora, però, per il numero 77 isolano c’è un altro passo in avanti da fare: la continuità di rendimento. All’orizzonte c’è un’occasione piuttosto ghiotta, ovvero la delicatissima trasferta del Castellani – in programma domenica 3 marzo alle 15.00 – contro il redivivo Empoli di Davide Nicola. “Abbiamo fatto un punto importante per la nostra salvezza, abbiamo messo tutto come ha detto di fare il mister. Questo è il Cagliari”, ha dichiarato Luvumbo nel post Napoli. Dichiarazioni che lasciano intendere perfettamente come il talento angolano abbia tutta l’intenzione di essere decisivo per salvare il Cagliari.
Fabio Loi














