Come i palazzi più stabili si costruiscono partendo dalle fondamenta, la stessa procedura è stata utilizzata per rifondare il Cagliari di Walter Mazzarri nel mercato invernale. La colonna portante della difesa rossoblù da gennaio è Matteo Lovato, che da quando è arrivato nell’isola si è preso sulle spalle la difesa dandogli solidità e sicurezza.
Un giovane-esperto
La carta di identità parla chiaro, 14 febbraio 2000. Nato nel primo San Valentino del nuovo millennio a suon di prestazioni, esordi e chiusure difensive ha conquistato prima il cuore di Paolo Nicolato e poi quello di Walter Mazzarri (storia simile a quella del compagno di squadra Raoul Bellanova). Matteo Lovato dal basso dei suoi 22 anni, compiuti poco più di un mese fa, è un punto cardine oltre che della difesa isolana anche di quella dell’U21 italiana. L’esordio con la maglia degli azzurrini per il classe 2000 è arrivato il 12 novembre del 2020 nella partita di qualificazioni agli Europei di categoria contro l’Islanda vinta per 2-1. Da quella partita Lovato con l’Italia U21 ha totalizzato altre 7 presenze, di cui 3 a Euro2021, uscendo dalla competizione nei quarti di finale contro il Portogallo. Ora in questa sosta per le nazionali allo stesso modo di Cragno, Joao Pedro e Carboni (U20), il centrale non avrà tempo per rifiatare. Ad attenderlo, insieme al compagno Bellanova, ci sarà il doppio impegno contro Montenegro (25 marzo ore 18.30) e Bosnia (29 marzo ore 17.30).
Il campionato
Il percorso di Matteo Lovato con la maglia rossoblù è iniziato lo scorso 6 gennaio, subito titolare contro la Sampdoria. In quella partita sin dal primo minuto ha dimostrato personalità e carattere, facendo sentire la sua voce e alzandola quando necessario. Nonostante in quella gara fosse l’ultimo arrivato, ha subito preso per mano la linea arretrata e come se fosse un giocatore dall’esperienza decennale ha gestito la retroguardia rossoblù prendendosi, durante le 10 gare da lui disputate, gli avversari più scomodi e pericolosi. Nei match successivi contro Bologna e Fiorentina (subentrato al secondo tempo dopo lo stop forzato causa Covid) sono stati i dettagli a fare la differenza in negativo, se contro i felsinei l’occasione concessa a Orsolini (andato a segno solo su calcio piazzato) non è costata il gol, invece l’indecisione in uscita su Sottil è valsa il pareggio dei gigliati. Tra i tanti avversari affrontati nel proseguo di stagione ha dato il meglio di sé contro Muriel e Petagna, riuscendo ad arginare l’estro e il talento del numero 9 bergamasco e i centimetri del partenopeo vice di Osimhen. Nelle partite successive contro i due centravanti della Nazionale campione d’Europa, Belotti e Immobile, il numero 66 rossoblù ne è uscito quasi indenne. Contro i granata è riuscito, seppur con fatica, ad arginare il Gallo. In occasione del gol di Belotti, arrivato su sviluppo di calcio piazzato, la colpa non è da imputare a lui ma alle disattenzioni generali della difesa che ha dimenticato il bomber dei granata solo dentro l’area di rigore. Immobile invece contro l’ex Atalanta ha segnato solo su calcio di rigore. Il centrale isolano alla Unipol Domus contro la Lazio ha sofferto un po’ di più, alternando interventi da giocatore di sicura prospettiva ad alcune disattenzioni che hanno permesso a Immobile di sfuggirgli e creare occasioni da gol. La gara contro lo Spezia è stata quella dove Lovato è andato più in difficoltà, disputando probabilmente la sua peggior prova da quando veste la maglia rossoblù. Così come già nella gara contro la Fiorentina, Lovato ha dato l’impressione di soffrire maggiormente gli avversari che fanno dell’imprevedibilità e della rapidità i loro punti di forza. Gyasi al Picco infatti ha dato più di qualche grattacapo al centrale di proprietà della Dea e sul gol di Erlic la sua leggerezza in marcatura, unita alla solita disattenzione di squadra sui piazzati, è costata il vantaggio degli aquilotti. L’ultima prova di queste prime 10 tappe è stata contro un avversario di livello internazionale come il francese Giroud. Contro il numero 9 del Milan Lovato è uscito a testa più che alta, non solo perché non gli ha permesso di segnare ma anche perché ha fornito una prestazione di spessore nel ruolo di guida della linea difensiva rossoblù.
L’avventura di Matteo Lovato con la maglia del Cagliari, da gennaio a oggi si sta rivelando più che positiva, motivazione per cui la dirigenza rossoblù farà di tutto per fare in modo che la sua storia in Sardegna non termini con l’arrivo dell’estate. Con il club che ha già avviato il dialogo per capire i margini con l’Atalanta per un prolungamento del prestito secco per un’altra stagione. Il lasciapassare di Gasperini di gennaio sarà lo stesso anche a giugno, dopo le ottime prestazioni del centrale ex Verona? O i bergamaschi riporteranno direttamente alla base Lovato in vista della Serie A 2022-23?
Andrea Olmeo