“Ah, se il campionato fosse iniziato a Salerno”. Chissà se almeno una volta, negli ultimi mesi, Claudio Ranieri ha pensato queste parole. Già, perché l’inizio choc da 2 soli punti in 8 turni (grazie ai pareggi senza reti contro Torino e Udinese) è la più grande zavorra nella stagione del Cagliari, dopo 22 giornate di campionato e a pochi giorni dalla chiusura del calciomercato invernale. Passata la boa del girone d’andata (chiuso a 15 punti) da tre settimane, i rossoblù sono nel pieno della lotta per la salvezza, con l’obiettivo di conservare quella Serie A conquistata con fatica e un pizzico di magia nella scorsa stagione. Lecce, Sassuolo, Udinese, Hellas Verona, Empoli e Salernitana: sono le rivali con cui Pavoletti e compagni dovranno giocarsi la permanenza nella massima categoria, con l’obiettivo di lasciarsene dietro almeno tre su sei.
Stato di forma
Una battaglia tutt’altro che semplice, come spesso ha dichiarato lo stesso Ranieri in conferenza stampa. “Ci salveremo all’ultimo minuto dell’ultima giornata”, ama ripetere il tecnico romano, così da tenere sempre a mente quanto sia ripida la salita che spetta ai suoi ragazzi. Dopo il doppio ko contro Frosinone e Torino l’ambiente rossoblù sembra essere tornato a fare brutti pensieri, complice un mercato da spettatore per il club (come almeno la metà della Serie A) per via dell’indice di liquidità. Eppure, stando a guardare i numeri delle ultime giornate, i margini per guardare al futuro con un minimo di ottimismo ci sarebbero. Il girone di ritorno è iniziato con il bel 2-1 sul Bologna di Thiago Motta, autentica sorpresa in positivo di questo campionato. Poi i due passi falsi tra Frosinone e Torino hanno frenato il trend positivo rei rossoblù. Nelle ultime 5 giornate i punti arrivati sono 5, uno a partita: la stessa media tenuta da Empoli, Bologna e Napoli, migliore di quanto fatto da Udinese, Verona e Frosinone (4), Salernitana e Sassuolo (3) e Lecce (1). Una situazione simile si verifica se si analizzano i risultati delle ultime 10 giornate: i punti raccolti sono 9, con una media di 0,9 a partita. Non certo una cifra memorabile, ma comunque sufficiente ad aver fatto meglio di Sassuolo e Frosinone (8), Empoli, Udinese, Lecce e Salernitana (7 punti per tutte). Tornando ancora indietro e aggiungendo altre 5 gare alla nostra analisi, il risultato è pressoché identico: nelle ultime 15 gare giocate il Cagliari ha fatto segnare 16 punti, 1,07 a partita. Meglio di Udinese, Empoli e Frosinone (14), Verona, Lecce e Sassuolo (10) e Salernitana (9). Un orizzonte tutto sommato positivo per i rossoblù, ma le cose cambiano se si analizzano i numeri sull’intera stagione fin qui disputata: 18 punti su 22 giornate, con una media di 0,81 a partita.
Cosa dice il passato
Ma sarà sufficiente mantenere questa media punti per raggiungere la salvezza? Con 16 giornate ancora da giocare, abbiamo provato a fare un po’ di calcoli, rifacendoci alle ultime tre stagioni di Serie A: 2022-23, 2021-22 (chiusa con la drammatica retrocessione dei rossoblù a Venezia) e 2020-21, con il Cagliari che trovò una quasi insperata salvezza con Leonardo Semplici in panchina. Iniziamo dalla scorsa annata, che vide retrocedere in Serie B Spezia (31 punti), Cremonese (27) e Sampdoria (19). Dopo la 22^ giornata – quindi la stessa appena giocata nella stagione attuale – la lotta salvezza recitava così: Lecce 24 punti, Salernitana 21, Spezia 19, Verona 17, Sampdoria 11, Cremonese 8.

Al termine della stagione la classifica ha dato gli esiti indicati nella tabella sottostante, su tutti l’exploit della Salernitana capace di fare 21 punti nelle ultime 16 giornate, con una media parziale di 1,31 punti a partita. Inutile lo sprint della Cremonese con 19 punti, con una media di 1,19 punti per match, triplicata rispetto a quella delle prime 22 giornate (era 0,37). Interessante un altro dato: la media di 0,82 punti a partita di Verona e Spezia (entrambe a 31), ovvero le due squadre che si sono giocate la permanenza in Serie A con lo spareggio. Curiosamente la stessa media fatta segnare fin qui dal Cagliari di Ranieri.

Nel 2021-22, anno della retrocessione rossoblù con Mazzarri (più Semplici e Agostini) in panchina, alla 22^ giornata la classifica vedeva questa situazione: Spezia 22 punti, Sampdoria 20, Venezia 18, Salernitana 17, Cagliari 16 e Genoa 12.

Al termine della stagione la situazione era invece quella descritta nella tabella 4. Da notare come la media di 0,82 punti a partita sia stata sufficiente alla Salernitana (salva con 31 punti) per mantenere la Serie A a discapito del Cagliari, che nelle ultime 16 giornate portò a casa 14 punti proprio come i granata, senza riuscire nel sorpasso.

Ultima annata presa in esame è il 2020-21: alla 22^ giornata la situazione vedeva Benevento e Spezia a quota 24 punti, Torino 17, Cagliari 15, Parma 13 e Crotone 12.

A fine stagione l’exploit del Cagliari di Semplici cambiò pesantemente le carte in tavola: con i 22 punti nelle ultime 16 giornate i rossoblù raddoppiarono la propria media punti fino a quel momento (da 0,68 a 1,38), chiudendo l’anno con il dato definitivo di 0,97 punti a partita. Il crollo del Benevento (retrocesso con 33 punti) fu evidente: dalla media di 1,09 punti a partita nelle prime 22 giornate le Streghe di Inzaghi passarono a 0,56 punti a gara nelle restanti 16 gare, con un dato definitivo di 0,87 punti per match. Una media più alta, dunque, rispetto allo 0,82 attuale del Cagliari di Ranieri.

Tutte cifre, insomma, che aiutano a capire meglio il trend della lotta salvezza nelle ultime stagioni. Il rendimento della Serie A sembra ormai essersi livellato verso il basso, un aspetto che potrebbe aiutare un Cagliari che segna poco e subisce tanto. Eppure, “fidarsi” di una media di poco superiore al punto a partita per centrare la salvezza sarebbe un errore. Claudio Ranieri lo sa bene: pur essendo molto attento ai numeri, il tecnico romano farà di tutto per far concentrare i suoi uomini soltanto su se stessi, senza stare a guardare le rivali e sperando in qualche loro défaillance. È facile immaginarselo così: elmetto in testa, sguardo dritto verso la prossima gara contro la Roma di Daniele De Rossi, che un tempo è stata anche sua. Un match che per Sir Claudio non potrà mai essere banale, ma ora conta soltanto la salvezza del suo Cagliari. Per i sentimenti ci sarà tempo.
Francesco Aresu














