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Fabio Liverani | Foto Gianluca Zuddas.

Cagliari, Liverani e le statistiche “nemiche” della crisi rossoblù

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La squadra è stata protagonista di un’ottima gara, giocando 90 minuti, basta guardare i dati”. Parole del tecnico del Cagliari Fabio Liverani dopo la sconfitta contro l’Ascoli. Dichiarazioni, quelle dell’attuale allenatore rossoblù, che cercano di silenziare il suono di un allarme sempre più forte, nonché di nascondere quella che è a tutti gli effetti una vera e propria crisi.

Linea difensiva debole

L’arringa difensiva adottata dal tecnico romano, quasi come a voler cercare un cavillo che possa in qualche modo ribaltare le sorti di un possibile verdetto di colpevolezza, lascia però qualche dubbio. Il possesso palla sterile e scolastico e il pochissimo cinismo sotto porta – qui il nostro focus dedicato – sono solo la punta dell’iceberg di un momento alquanto complicato. In sala stampa, a margine della sconfitta contro l’Ascoli, Liverani ha anche ammesso la presenza di errori in fase di rifinitura, ma numeri alla mano la situazione – secondo le statistiche di fbref.com – è molto più complicata del semplice errore tecnico da parte dei singoli. Nello specifico, la formazione rossoblù è a quota 0,60 assist a gara di media, al dodicesimo posto nella speciale graduatoria guidata dalla Reggina con una media di 1,60. La situazione in fase di assist – o di ‘ultimo passaggio’ come l’ha definita Liverani – diventa però ancora più drammatica se a questo aspetto viene aggiunto il fattore gol. Valore che unisce il numero di gol e assist in un unico dato e, in questo caso, i sardi sono addirittura da playout con un deludente 1,60 medio. Basti pensare che con un valore inferiore a quello dei rossoblù ci sono soltanto Benevento, Perugia, Cittadella e Cosenza. La crisi che sta attraversando il Cagliari in un campionato così complesso e tortuoso come la Serie B, tuttavia, non si ferma soltanto agli aspetti sopra citati. Su un aspetto Liverani sembra poter avere ragione, quello della precisione dei suoi giocatori in fase realizzativa. Non che i dati siano trascendentali, ma osservando gli xG – gli ormai noti Expected Goals – il Cagliari è sesto in quello generale (1.67 a partita), terzo nelle gare casalinghe (1.94) e nono in quelle in trasferta (1.4). In sostanza i rossoblù hanno, a oggi, raccolto in termini di gol meno di quanto hanno creato secondo le statistiche.

Vista Reggina

Le statistiche parlano chiaro e disegnano un quadro non esattamente positivo e ben al di sotto delle aspettative iniziali. Sembra quasi automatico e nel contempo scontato puntare il dito contro l’allenatore in un momento di grande difficoltà e, per evitare di aggravare la situazione, fare risultato pieno nella gara di sabato 29 ottobre alla Unipol Domus contro la Reggina diventa obbligatorio. Pur se anche la vittoria non farebbe di certo sparire come per magia tutti i problemi del Cagliari, ma almeno potrebbe rappresentare un primo passo verso una ripresa che ambiente e tifosi aspettano da oramai troppo tempo. E quale occasione migliore della sfida contro quel Filippo Inzaghi che in estate era in corsa prima di Liverani per la panchina rossoblù? E contro un squadra che, dal punto di vista offensivo, secondo le statistiche vive una situazione opposta a quella del Cagliari? Una vittoria dunque necessaria, anche e soprattutto per far passare le parole di circostanza alla prova dei fatti, ovvero dei punti.

Fabio Loi

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