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Cagliari | Lavoro, rapporti e valorizzazione: i principi del nuovo corso Nicola

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E alla fine anche l’ultimo pezzo del puzzle è stato inserito correttamente al suo posto. Con l’ufficialità dell’approdo di Davide Nicola alla guida del Cagliari, arrivata nella giornata di venerdì 5 luglio, si è completato il valzer degli allenatori della Serie A 2024-2025. Un campionato, quello che inizierà il prossimo 18 agosto, che si presenterà ai nastri di partenza con ben 13 allenatori diversi alla guida delle 20 squadre che parteciperanno alla competizione.

Metodo

Il Cagliari è stata l’ultima squadra a scegliere il proprio allenatore in vista della prossima stagione. Dopo l’addio di Claudio Ranieri, la dirigenza rossoblù ha optato per Davide Nicola. Quello con l’Empoli è stato un lungo braccio di ferro durato diverse settimane, caratterizzato da fitti contatti e da diversi summit, ma alla fine tutti i tasselli sono stati messi al loro posto: dalla risoluzione con l’Empoli fino alla firma del biennale con opzione del tecnico piemontese con il Cagliari. Un profilo navigato, quello di Nicola, che ha già tanta esperienza in Serie A alle spalle. Da lui la dirigenza cagliaritana si aspetta, oltre che una salvezza tranquilla e senza patemi, anche una sorta di continuità con il lavoro fatto da Ranieri tra atteggiamento battagliero e valorizzazione dei giocatori di proprietà. Di Nicola si dice spesso che sia un maestro in quanto a salvezze miracolose e i risultati, in effetti, vanno proprio in questa direzione. Basti pensare, per esempio, a come il nuovo allenatore del Cagliari abbia risollevato realtà in difficoltà date troppo presto per spacciate come Crotone e Salernitana. Chi lo conosce bene, però, come il centrale difensivo italo-brasiliano Emerson, sa che il Nicola allenatore è un tipo molto attivo non solo nel voler raggiungere gli obiettivi prefissati ma anche nel rapporto con ogni suo singolo giocatore e soprattutto nel lavoro sul campo. “Io l’ho soprannominato il “Ranieri più giovane” da quando lui ha iniziato a fare l’allenatore. Lui sul campo è fortissimo, su questo non c’è dubbio. Ha delle idee tecniche da allenatore navigato perché ha studiato, ha giocato a calcio e quindi, mischiando tutte queste componenti qua, lui è un allenatore molto competente”, ha dichiarato l’attuale leader difensivo della Nuorese, con Nicola a Lumezzane e Livorno, ai nostri microfoni lo scorso 11 giugno. E proprio da Ranieri, Nicola ha raccolto un “grande testimone” – come ha ribadito lo stesso nuovo allenatore del Cagliari nella conferenza di presentazione di ieri 8 luglio – per iniziare un nuovo percorso sul solco di quello tracciato da Sir Claudio negli ultimi due anni in Sardegna.

I giovani

Non solo risultati e carattere. Difatti un altro esame importante che attenderà Nicola nella sua nuova avventura in Sardegna a Cagliari sarà quello di valorizzare i giocatori a disposizione e in particolare i profili più giovani. In tal senso Nicola, nel corso della sua carriera da allenatore, non è stato da meno in questo fondamentale. A Livorno ha lanciato giocatori che poi si sono fatti valere in Serie A nel corso del tempo come Ceccherini, Benassi e l’ex rossoblù Duncan. A Torino, sponda granata, ha valorizzato uno dei profili maggiormente richiesti sul mercato come Buongiorno. E così il copione si è ripetuto anche a Salerno (Nicolussi Caviglia su tutti) e a Empoli (da Cacace a Cancellieri fino a Fazzini per citarne alcuni). E proprio dai giovani, oltre che da alcuni innesti d’esperienza (in primis il fedelissimo Luperto, che ieri, 8 luglio, è stato ufficializzato dal club rossoblù), ripartirà il nuovo Cagliari guidato da Davide Nicola. Prima di prendere però delle decisioni a riguardo sui suoi giocatori più giovani e futuribili, il tecnico piemontese vuole avere una panoramica precisa sul materiale a disposizione per poi eventualmente apporre dei correttivi.

Situazione

Analizzando la rosa attualmente a disposizione di Nicola, alla voce giovani, ci sono alcuni profili futuribili che aspettano una nuova chance o che invece puntano a consacrarsi ulteriormente nel calcio che conta. Tra i pali, in attesa di capire dal mercato chi sarà il secondo di Scuffet, con Radunović in uscita (B o Serbia opzioni più accreditate), c’è tanta gioventù che sgomita per il posto da terzo portiere lasciato da Aresti: dal rientrante Ciocci a Iliev passando per il lettone Auseklis. Passando alla difesa, c’è chi come lo slovacco classe 2002 Obert, reduce dall’esperienza a Euro 2024 con la sua nazionale, attende di accumulare maggiore minutaggio – dopo i 1225′ della scorsa stagione – e di avere un ruolo da protagonista. Discorso per certi versi simile, anche se molto dipenderà dai movimenti in entrata del club, per Veroli, classe 2003, la cui ottima annata in prestito in B a Catanzaro gli ha permesso di entrare nel giro dell’Italia U21 del CT Nunziata. In mezzo al campo, oltre al 2002 greco Kourfalidis, Nicola avrà un tris di classe 2003 formato dal ghanese Sulemana, dall’italiano Prati e dall’argentino Delpupo. Tutti giocatori diversi per caratteristiche tecniche ma con la stessa identica voglia di emergere ad alti livelli e di convincere Nicola nel ritiro pre-season. E in attacco, poi, c’è l’istinto, la qualità e la corsa di Luvumbo. Dopo essere stato il vice capocannoniere di squadra nell’ultima stagione di A con 4 gol – alla pari con capitan Pavoletti – il 22enne angolano sarà con ogni probabilità uno dei riferimenti più importanti per il reparto avanzato di Nicola, visto che il nuovo allenatore del Cagliari, a livello di filosofia calcistica, punta tantissimo sull’attacco degli spazi. Senza dimenticare l’ultimo talento lanciato dapprima da Pisacane in Primavera e valorizzato da Ranieri poi in prima squadra come lo zambiano del 2003, Kingstone. In definitiva, una politica basata sul lavoro, sulla concretezza e sulla valorizzazione dei giocatori a disposizione per il nuovo corso del Cagliari. È questo lo slogan di Davide Nicola, che a Cagliari entra in punta di piedi ma con l’obiettivo di lasciare il segno.

Fabio Loi

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