Un successo casalingo che sa quasi di liberazione, un uno-due mortifero che può essere il primo mattone da cui ripartire nel 2023, archiviando nel più breve tempo possibile un 2022 che si è rivelato avaro di soddisfazioni e nel contempo pieno di sofferenze e con una retrocessione sanguinosa in cadetteria le cui ferite non sono affatto rimarginate. Tuttavia il Cagliari, sotto Natale, si è ritrovato il più bel regalo possibile che sembrava ai limiti dell’improbabile, ovvero il ritorno di quel Claudio Ranieri che dopo 31 anni dall’ultima volta proverà nuovamente, a partire dal prossimo gennaio, a far sognare il tifo cagliaritano, che mai l’ha dimenticato dopo due promozioni e una salvezza in massima divisione che ancora grida al miracolo sportivo a distanza di anni.
L’evoluzione del bomber
Contro il Cosenza, privo all’ultimo minuto di Muzzi e con un Pisacane catapultato quasi all’improvviso nell’inedito quanto affascinante ruolo di direttore d’orchestra nel Boxing Day, è arrivato forse quel segnale che in molti, dentro all’ambiente rossoblù, aspettavano da fin troppo tempo e che può essere il giusto viatico verso quella tanto agognata zona playoff. Già proprio i playoff, quell’obiettivo mai nascosto che fino a qualche settimana fa poteva sembrare quasi utopico, ora può essere realtà. Il Cagliari sogna, ci crede e se questo è possibile lo deve in particolare al suo bomber principe, ovvero Gianluca Lapadula. Il peruviano, per diverso tempo etichettato solamente – per usare un eufemismo – come pupillo dell’ex tecnico Fabio Liverani, sembra essersi definitivamente tolto le vesti da attaccante di lusso della cadetteria per vestire quelle più operaie e di lotta del guerriero che combatte, che si sbatte e che s’impegna con tutte le sue forze per portare a casa la battaglia e far trionfare i colori rossoblù. Tale cambiamento sta giovando decisamente alla squadra che sarà presto di Ranieri ma anche allo stesso Lapadula, che ora sembra essere diventato il capopopolo della riscossa di un Cagliari fino ad ora nascosto nell’anonimato. I gol in campionato sono sette e il trono di capocannoniere della B è distante solamente tre lunghezze, occupato da quel Walid Cheddira che, al ritorno da Qatar 2022, ha subito lasciato il segno nel suo Bari. Lapadula, però, è diventato molto più di un semplice bomber per questo Cagliari. In tal senso, la lucidità e la freddezza con le quali Lapadula ha gestito palla per poi servire l’assist – il primo del suo campionato – per il primo gol tra i cadetti del “canterano” Nunzio Lella fa capire come l’ex Benevento stia acquisendo un notevole miglioramento anche dal punto di vista della leadership dentro alla partita. A testimonianza di ciò ci sono anche le statistiche, che sembrano dare ragione all’importante investimento fatto dalla società di Via Mameli in sede di mercato estivo. Sarebbe infatti riduttivo descrivere il lavoro di Lapadula per il Cagliari solo attraverso i suoi attuali 7 gol in campionato (8 se si considera anche il match di Coppa Italia dello scorso agosto contro il Perugia). La squadra, numeri alla mano, si affida molto a lui anche in sede di passaggi di scarico per aprire il campo per gli inserimenti dei compagni (lo score del peruviano è di 179 passaggi – di cui 173 corti e 6 lunghi – con una precisione del 74,3%, tra le più alte della cadetteria), in fase di duelli con gli avversari (ne ha effettuati 236 in questo inizio di stagione con una percentuale di riuscita del 30,51%), di dribbling (12 con percentuale vincente del 41,67%) e di tentativi di finalizzazione (41 tiri di cui il 51,22% sono verso lo specchio della porta avversaria). Di conseguenza, il neo allenatore del Cagliari, Claudio Ranieri, può certamente sorridere vedendo un Lapadula in costante crescita e che può rappresentare una delle carte vincenti per il nuovo corso rossoblù nel girone di ritorno.
Il nuovo anno per sognare con l’obiettivo continuità
Il maledetto 2022 in casa Cagliari è terminato con una vittoria che di certo non farà sparire in un colpo solo tutte le ferite e i fantasmi di un passato alquanto tormentato. I rossoblù, anche grazie al ritorno di Ranieri in panchina, sono chiamati nel 2023 ad una ricostruzione graduale della propria stagione ma anche del proprio futuro. Le basi per fare bene, in attesa di capire cosa succederà in sede di mercato, ci sono tutte e l’obiettivo playoff è, classifica alla mano, alla portata. L’equilibrio certamente regna sovrano, il Cagliari può e deve sognare in grande ma per tramutare tutto in solide realtà – come recitava un famoso spot televisivo – servirà maggiore continuità in termini di risultati. I rossoblù di Ranieri ci proveranno per risalire la corrente e con un Lapadula in formato operaio ma nel contempo extralusso alla voce gol, assist e leadership tutto quello che appariva impossibile ora può essere possibile.
Fabio Loi