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Cagliari, la strada per la salvezza è quella giusta: ora devi dare continuità

L'esultanza del Cagliari dopo il gol di Jankto all'Empoli | Foto Valerio Spano
L'esultanza del Cagliari dopo il gol di Jankto all'Empoli | Foto Valerio Spano
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“Non è ancora tempo per la bistecca”. Claudio Ranieri ama usare le metafore e non si sottrae nemmeno quando sono gli altri (in questo caso noi, in sala stampa) a proporgliele. Perché la metafora è utile a spiegare in modo più agevole un concetto altrimenti poco chiaro oppure, al contrario, privo di simbolismi e immaginazione. Ecco perché la risposta del tecnico del Cagliari alla nostra provocazione (in senso buono, ovvio) sul valore della vittoria di Empoli ha una connotazione ben precisa. I rossoblù non hanno ancora fatto nulla, nonostante la mini striscia positiva di tre gare – di cui due in trasferta – abbia portato in dote 5 punti. La strada verso la salvezza è ancora lunga e lastricata di insidie, ma lo 0-1 del Castellani firmato Jankto ha ancora una volta detto una cosa: questo Cagliari è vivo e lotta insieme ai suoi tifosi per restare in Serie A.

Gruppo
A Empoli è stata la vittoria di Ranieri: un Cagliari finalmente cinico ha saputo portare a casa la posta piena nel primo scontro salvezza di un mese di marzo che, come ha detto il tecnico rossoblù, non è ancora decisivo ma utile per capire il percorso futuro degli isolani. “Restiamo umili, siamo ancora terzultimi”, ha detto ancora un Ranieri versione pompiere, ma pur sempre con il ghigno dei giorni migliori ben stampato sul viso. Con le dimissioni post-Lazio ha rianimato il suo gruppo, ricevendo in cambio non solo affetto e supporto ma soprattutto punti pesanti. Per i rossoblù era fondamentale rispondere al successo del Verona, arrivato sì grazie a un regalo del Sassuolo, ma ugualmente prezioso per le speranze dei gialloblù di Baroni. Anche solo un pareggio avrebbe significato preservare l’imbattibilità nelle ultime tre gare, però la vittoria contro i toscani, fortunata più che fortunosa, ha ridato ulteriore vigore a un gruppo che ha saputo dare la giusta risposta psicologica nel momento più difficile della stagione. A Empoli il Cagliari ha saputo vincere una partita sporca puntando tutto sullo spirito di squadra. Il gol di Jankto ha visto impegnati cinque giocatori: prima Makoumbou serve Gaetano, filtrante perfetto del trequartista napoletano per Zappa che si ricorda dei suoi trascorsi da esterno alto prima di mettere a rimorchio un pallone per Nandez che trova il tempo giusto ma non la mira, a differenza dell’esterno ceco perfetto nel punire Caprile in diagonale. Una rete bella e importante, soprattutto per il modo in cui è arrivata, che potrebbe dare – lo sperano Ranieri e i tifosi – finalmente il La alla stagione di Jankto, fin qui spesso abbastanza ectoplasmico. E l’esultanza di gruppo ha dimostrato, ancora una volta, che lo spogliatoio rossoblù rema da una sola parte. Con i due rinforzi del mercato invernale, Mina e Gaetano, centrali nel 4-2-3-1 rispolverato da Ranieri. Il difensore colombiano è sempre più a suo agio nel ruolo di leader carismatico di una difesa che dal suo arrivo sembra aver ritrovato la voglia di lottare già vista un anno fa in Serie B. La coppia Mina-Dossena funziona: fisicità e cattiveria finalmente fanno parte del menù proposto agli attaccanti avversari e i risultati iniziano a vedersi. Gaetano è invece il giocatore cui dare il pallone per ribaltare l’azione, con corsa e fantasia. Anche a Empoli ha lasciato il segno, pur non avendo disputato la sua migliore gara in rossoblù. Ma in attesa del pieno recupero di Oristanio e Shomurodov, il numero 70 si è caricato il peso della responsabilità sulle spalle e per ora non sembra risentirne troppo.

Futuro
Ora il Cagliari non dovrà commettere il classico errore di sentirsi guarito o sazio. La classifica dice che in questo momento non ci sarebbe spazio per una salvezza matematica, ma dice anche che il divario tra le squadre che lottano per non retrocedere si è ulteriormente assottigliato. Il prossimo turno contro la Salernitana dell’ex (non rimpianto) Fabio Liverani sarà l’ennesima prova di maturità per Deiola e compagni. Dare continuità ai tre punti equivarrebbe a dare un altro scossone alla lotta salvezza, oltre probabilmente alle speranze granata, ma soprattutto significherebbe mettere un altro importante tassello nel percorso di “guarigione dalla mediocrità” di questo Cagliari. I rossoblù dovranno allontanare il più possibile la tentazione di sentirsi più forti “a prescindere” della Salernitana che, nonostante l’ultimo posto in classifica, ha in rosa elementi in grado di fare male. Ranieri il pompiere sa bene che non sono consentiti cali di tensione e le parole del post partita di Empoli vanno in modo evidente in quella direzione. In attesa di capire le condizioni di Luvumbo, uscito nel primo tempo per un fastidio muscolare, il Cagliari dovrà essere bravo a non lasciarsi abbattere da eventuali ulteriori problemi di infermeria, guardando dritto all’obiettivo salvezza. Senza pietà degli avversari in difficoltà, con lo stesso cinismo mostrato a Empoli. Solo a quel punto arriverà, eventualmente, il momento di mangiare la tanto agognata bistecca.

Francesco Aresu

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