Cagliari, buona la prima, anche se con il brivido. Per il gruppo di Fabio Liverani l’unica cosa di importanza vitale era ripartire con un successo dopo l’ultima retrocessione per evitare isterie anticipate e l’obiettivo è stato centrato. Per questo il 3-2 al Perugia oltre ad aver lasciato diverse ombre e alcuni luci va preso per quello che è: un passaggio del turno preliminare di Coppa Italia giocato il 5 agosto alle 17.45 con 35 gradi all’ombra.
Indicazioni
Vero davanti c’era un Perugia con tantissime assenze che si è affidato a un centravanti, l’ex Melchiorri, che tra infortuni pregressi ed età ancora non ha la certezza di far parte del progetto di mister Castori nella prossima cadetteria. Anche se dopo la gara da migliore in campo della Unipol Domus con tanto di applausi del suo ex pubblico sarà difficile privarsi a cuor leggero del numero 9 per i perugini. Dopo un buon impatto alla gara l’indicazione principale che lascia a Liverani questo primo appuntamento ufficiale della stagione è che la sua rosa ancora deve trovare l’identità tanto ricercata e dichiarata dallo stesso allenatore romano. Fin qui il Cagliari è ancora molto legato alla qualità dei suoi singoli che alla coralità d’azione, e sarebbe strano anche il contrario dopo poco più di un mese di lavoro con un nuovo tecnico in panchina.
Scelte
La mossa di spostare Viola da mezzala tecnica e di tenere Makoumbou al centro come diga di costruzione e distruzione ha dato buone indicazioni ma la vera differenza nella sfida di Coppa Italia l’hanno fatta i calci piazzati e le singole giocate. L’abilità di Viola da fermo, gol fantastico su punizione per la vittoria e assist ad Altare per la prima rete, l’impatto da leader di Lapadula, ancora a segno dopo aver già realizzato una rete nell’esordio assoluto in amichevole contro il Leeds ad Elland Road. Ma anche l’imprevedibilità di Luvumbo che spesso è parso l’unico capace di accendere la squadra con una semplice accelerazione. Per farsi trovare pronti per l’inizio della Serie B ora servirà essere più squadra, a partire da un miglior gioco sugli esterni, parsi spesso in difficoltà, passando per una gestione migliore del possesso e delle marcature preventive, i rossoblù hanno lasciato due gol al Perugia per due palloni persi senza aver saputo rispondere poi con la difesa all’errore. Inoltre servirà trovare il giusto equilibrio in avanti dove Pereiro è stato ancora rimandato, e le opportunità stanno finendo, e dove Pavoletti è molto utile nel lavoro da operaio travestito da centravanti ma con l’ex Napoli che rischia di segnare molto poco in questo 4-3-3 che lo vede più utile in ripartenza che in fase di finalizzazione. Senza dimenticare l’ombra di Lapadula che si fa sempre più pressante e presto potrebbe riportare il livornese in panchina. Infine parlando di singoli da valutare, oltre al giovane Desogus sarà curioso capire se, come e quando, mercato permettendo, anche Matteo Tramoni potrà inserirsi in questo nuovo progetto.
Roberto Pinna