Sin dal suo ritorno a Cagliari, Claudio Ranieri aveva chiarito di non voler rinunciare alle proprie “bocche da fuoco”. L’infortunio di Pavoletti nella passata stagione e quello di Lapadula arrivato all’inizio di quella del ritorno in Serie A hanno complicato i piani. Così come la scarsa condizione di Shomurodov e l’approdo solo nelle ultime ore di calciomercato di Petagna. Una situazione che però potrebbe cambiare con la pausa nazionali, per una volta potenziale amica, nonostante le dieci assenze a causa delle convocazioni, del tecnico dei rossoblù.
Mancanze
Mai novanta minuti interi con lo stesso centravanti. Con quella punta di peso in grado di occupare l’area, ma anche di far respirare la squadra, farla risalire per il campo o creare gli spazi giusti per gli inserimenti dei compagni. Se nella prima gara di campionato, Ranieri ha scelto di schierare un attacco più leggero per provare a mettere in difficoltà il Torino soprattutto nella prima fase di costruzione, nelle due sfide successive si è dovuto accontentare di mettere al centro dell’attacco al massimo solo per un tempo i suoi attaccanti di peso. Prima Pavoletti, subentrato a Torino ma bloccato da un problema muscolare con l’Inter alla metà della prima frazione, poi Petagna contro il Bologna dentro solo per i primi 45’ e sostituito per precauzione all’intervallo per un fastidio al polpaccio. Una sostituzione che ha fatto capire quanto nell’economia del gioco la presenza di una punta di riferimento possa essere importante, con i felsinei meno impegnati dal punto di vista difensivo nella seconda frazione. Cambi forzati che hanno portato i rossoblù ad affidarsi soprattutto a un Luvumbo in crescita, ma anche a uno Shomurodov che vive le difficoltà di una preparazione tardiva rispetto ai compagni (qui il nostro approfondimento). Ma soprattutto a non poter mettere i semi per la continuità necessaria nel modo di intendere la fase offensiva e a far fatica nella ricerca del gol.
Possibilità
La pausa sembra così arrivare nel momento giusto. Un jolly pescato dal mazzo che può aiutare a muovere qualcosa nella partita generale del campionato. Pavoletti e Petagna alla ripresa degli allenamenti di ieri, mercoledì 6 settembre, hanno lavorato sotto gli occhi di Ranieri anche se a parte. Nessun riposo forzato, dunque, ma un rientro nei ranghi di squadra rispettoso di ogni dettaglio per far sì che al secondo appuntamento della Unipol Domus contro l’Udinese il Cagliari possa disporre di quanto desiderato sin dall’inizio. Il prossimo 17 settembre il tecnico romano potrebbe contare per la prima volta su almeno una punta centrale di ruolo per 90’, come mai accaduto finora. In una partita in cui data la fisicità della squadra di Sottil nelle prime due linee della propria formazione avere una boa in avanti potrebbe agevolare la manovra rossoblù. La chance più importante, tuttavia, è data dal poter provare ad alzare un tasso di pericolosità rimasto basso nelle prime tre uscite e che ha portato il Cagliari a segnare una sola volta su azione, con il dato della capacità realizzativa raccolto dalla Lega Serie A – rapporto tra gol e conclusioni – di appena il 3%. In attesa del rientro di Lapadula, tornato al lavoro ad Asseminello anche se ancora lontano dal campo, spetterà all’ex Monza e al livornese provare a dare un segnale alla squadra e all’ambiente. A imprimere un cambio di passo necessario negli ultimi metri davanti alla porta avversaria. Con la fame di gol che dovrà trascinare la squadra verso il tentativo di tessere nuovamente un filo con la vittoria.
Matteo Cardia














