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Gaston Pereiro durante l'amichevole a Saint-Vincent contro la Roma Primavera | Foto Centotrentuno

Cagliari, la situazione Pereiro scalda le ultime ore di mercato

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Fuori dal progetto, anzi no. Le vie del mercato sono infinite, ma a volte la domanda manca e così l’offerta si ferma al palo. Un’estate passata con la valigia in mano, gli ultimi giorni con i dubbi e i tentativi di trovare una soluzione che accontentasse tutti, il futuro tra diversi bivi e nessuna certezza. Gastón Pereiro e il Cagliari potrebbero restare ancora insieme, non tanto per scelta e nemmeno per necessità, quanto perché così a volte vanno le cose.

Ieri e oggi

Due momenti, due dichiarazioni che sono la prima pagina e, chissà, l’ultima del romanzo di formazione con protagonista il Tonga in quest’estate 2023. La prima nella conferenza di apertura della stagione, a parlare il diesse Nereo Bonato lo scorso 11 luglio: “Pereiro è uno di quei ragazzi per cui si cercherà una soluzione, non rientra nel progetto tecnico-tattico della squadra”. L’ultima per bocca di Claudio Ranieri, oggi 31 agosto a poco più di 24 ore dalla prossima chiusura del mercato: “La situazione di Pereiro? Si gestisce facendo allenare il ragazzo e poi se nel corso dell’anno ci sarà qualcuno che vorrà le sue prestazioni ben venga. Ma io non chiudo le porte a nessuno, tutti possono tornare utili, me lo dice l’esperienza“. Insomma, tra volontà e realtà è passato il mondo della difficoltà nello sciogliere il nodo. Nonostante le voci prima di un interesse della Sampdoria con tanto di mega scambio con Gabbiadini, Augello e Barreca – e alla fine solo gli ultimi due hanno visto completare l’operazione – e poi quelle del mercato arabo a chiamare il trequartista uruguaiano verso il Medio Oriente. Risultato? Pereiro è rimasto in Sardegna, ha saltato per infortunio le prime tre convocazioni ufficiali fino a una possibile risoluzione consensuale che appare tutt’altro che vicina.

Tentativo e rifiuto

Il club rossoblù ci ha provato, nell’ottica di un risparmio che limitasse la perdita a bilancio. Pereiro è arrivato nel gennaio del 2020 dal PSV Eindhoven per una somma totale di 4,6 milioni di euro, dei quali circa 2,5 versati nelle casse del club olandese e il resto come commissioni al suo entourage. Contratto inizialmente fino al 2024, rinnovato poi fino al 2025 in corso d’opera con relativa spalmatura dell’ingaggio che, per le prossime due stagioni, è di 1,3 milioni di euro netti circa all’anno. Nell’ultimo bilancio il valore residuo del Tonga era di 1,6 milioni di euro, nel prossimo dovrebbe raggiungere quello di circa un milione fino a diventare zero con la naturale scadenza dell’accordo. Una risoluzione contrattuale avrebbe così permesso al Cagliari di risparmiare una parte dello stipendio dei prossimi due anni, con una buonuscita per convincere il calciatore a lasciare la Sardegna e una minusvalenza di circa un milione come da valore residuo. Una sorta di danno collaterale, ma con l’idea di chiudere una volta per tutte una storia iniziata con ben altre aspettative e che si è poi trascinata tra reciproche incomprensioni. Come quella dello scorso gennaio, quando Pereiro improvvisamente è volato in direzione Montevideo spingendo per il ritorno al Nacional in prestito, fino a decurtarsi parte dell’ingaggio per la buona riuscita dell’operazione. Ed è anche qui il motivo per il quale il giocatore ha rispedito al mittente la proposta di addio anticipato. Prima la spalmatura, poi la rinuncia a parte dello stipendio per sei mesi, infine la stroncatura a mezzo stampa: dettagli che non hanno favorito, tutt’altro, la buona volontà del Tonga.

Opzioni

E così non restano che tre vie, con probabilità differenti. Esclusa – a scanso di sorprese – la risoluzione del contratto, ecco che il mercato ha poco più di 24 ore per venire in soccorso al Cagliari. Almeno nella gran parte delle nazioni, con la sensazione che nemmeno dalla sua vecchia Olanda possano arrivare sponde ai desideri rossoblù. La seconda via la mostrano Turchia e Arabia Saudita, campionati che chiuderanno le operazioni oltre il primo settembre. Nel primo caso l’otto, nel secondo il quindici. E chissà che non possano arrivare proposte proprio da squadre che già avevano sondato in passato la possibilità Tonga, come ad esempio il Trabzonspor o il famoso interesse saudita di qualche settimana fa. Infine la terza via, a oggi la maggiormente indiziata. Quella di un Pereiro che resta agli ordini di Ranieri fino a gennaio, a disposizione per provare a ribaltare il proprio destino e riscattarsi, vincendo la propria personale partita e rientrando dalla finestra di un progetto che lo ha visto uscire dalla porta a inizio estate. Quell’ulteriore innesto in attacco trovato in casa, insomma. Una situazione simile a quella vissuta due stagioni fa da Diego Farias, non certo un successo. Sempre che, improvvisamente, non accada la sorpresa come otto mesi e mezzo or sono: il richiamo della città natale, quel Nacional che però sembra tutt’altro che propenso a prendere tra le mani, di nuovo, la patata bollente. Quello che resta è il riassunto di una storia sbagliata praticamente dal principio, piena di se e di ma, con nessun vincitore e un talento mai espresso e persosi tra infortuni, poca garra e una fiducia mai realmente data e percepita.

Matteo Zizola

TAG:  Cagliari Serie A
 
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