Un Grande Fratello al contrario, con l’obiettivo di essere eliminati e abbandonare la casa della lotta per non retrocedere ed evitare così la discesa in Serie B. Quattro mura strette dentro le quali resteranno alla fine soltanto tre squadre, con ancora due posti da assegnare dopo l’addio alla Serie A della Salernitana, la prima a salutare il massimo campionato e a prenotare la partecipazione al prossimo torneo cadetto. Per il Cagliari di Claudio Ranieri è dunque tempo di calcoli, con la quota matematica per la salvezza rimasta ferma dopo l’ultimo weekend lungo.
Fase finale
“In alcuni casi si dice meglio due feriti che un morto”. Parole di Gianluigi Buffon del 2012 e che possono descrivere perfettamente l’ultimo turno di Serie A appena concluso. I due scontri diretti, infatti, sono entrambi terminati con un pareggio. Quello tra Empoli e Frosinone e quello tra Cagliari e Lecce. E proprio i salentini, con il punto raccolto alla Unipol Domus, hanno virtualmente raggiunto la salvezza. Due le lunghezze che mancano per la matematica, con la quota per la permanenza in Serie A che è rimasta la stessa – trentanove – nonostante quanto successo nel trentaquattresimo turno. Considerando ancora dentro gli uomini di Luca Gotti, sono sette le squadre – racchiuse in otto punti – che cercheranno di abbandonare quanto prima la casa del Grande Fratello chiamata Serie B. Con tre prove da superare prima della sentenza definitiva, prove nelle quali non mancheranno sfide incrociate ma anche gare nelle quali le motivazioni dell’avversario di turno potranno fare la differenza. Lo ha insegnato l’ultima giornata di campionato, con la vittoria del Sassuolo contro l’Inter a rimettere in gioco i neroverdi che apparivano spacciati, così come quella del Verona contro la Fiorentina ad avvicinare l’Hellas alla salvezza. Il Cagliari, teoricamente, potrebbe salutare la casa già dopo il prossimo incontro contro il Milan a San Siro, nel quale portare a casa i tre punti vorrebbe dire – con combinazioni nemmeno tanto complesse – festeggiare la permanenza matematica in Serie A. Al contrario diventerebbero decisive le ultime due giornate, partendo da quello che potrebbe essere un vero e proprio scontro da dentro o fuori al Mapei Stadium contro il Sassuolo alla penultima, per arrivare al passo finale in Sardegna contro la Fiorentina.
Matematica
Lecce 37, Verona 34, Cagliari 33, Frosinone ed Empoli 32, Udinese 30 e Sassuolo 29. Queste le posizioni ai nastri di partenza del rettilineo finale. Con i calcoli per la matematica presto fatti. Due posti da evitare per scacciare l’incubo Serie B, diversi scontri diretti a creare la quota di 39 punti per essere certi della salvezza. Perché intanto il Sassuolo, con tre partite da giocare, può raggiungere soltanto le 38 lunghezze. L’Udinese, invece, potrebbe arrivare a 39, ma a discapito di Empoli e Frosinone contro cui giocherà due delle ultime tre sfide restanti. Portando così il massimo raggiungibile da toscani e ciociari a 38 punti, gli stessi del Sassuolo. E, dunque, segnando quota 39 come quella matematica per garantirsi la permanenza in Serie A. Quota più sulla carta che realistica, perché parte dal presupposto che tutte le squadre in lotta – scontri diretti esclusi – facciano bottino pieno nelle giornate restanti. Un’ipotesi non impossibile, ma comunque remota. Il Cagliari, dal canto proprio, con una vittoria a San Siro contro il Milan raggiungerebbe i 36 punti e, qualora nessuna delle concorrenti dovesse vincere la propria partita, potrebbe festeggiare la permanenza in Serie A senza dover fare aspettare gli ultimi 180 minuti. Certo, la coincidenza di risultati positivi dagli altri campi dovrebbe dare una mano, ma non si tratta di un’ipotesi così remota, fermo restando la difficoltà di andare a Milano e vincere la propria gara.
Momenti
Il pareggio dell’Udinese contro il Napoli con il gol di Success negli ultimi istanti di gara non ha cambiato particolarmente la situazione. Anzi, è forse una notizia positiva per il Cagliari di Ranieri. Perché l’eventuale sconfitta dei friulani avrebbe praticamente sancito la salvezza del Lecce, rendendo di fatto più agevole l’impegno degli uomini di Fabio Cannavaro al Via del Mare nel prossimo turno di campionato. Con l’Udinese a quota 30, però, i salentini potrebbero avere bisogno di almeno un punto per poter festeggiare la permanenza in Serie A con tre giornate di anticipo. Il condizionale è d’obbligo, perché il calendario e la scelta della Lega di far disputare lo scontro tra Lecce e Udinese lunedì 13 maggio alle 18:30 cambia di fatto i ragionamenti e i calcoli. Le due squadre scenderanno in campo conoscendo i risultati delle concorrenti e soprattutto quella di Gotti potrebbe raggiungere la salvezza ancora prima di giocare. Basterebbero le sconfitte del Frosinone contro l’Inter nell’anticipo del venerdì, quella dell’Empoli a Roma contro la Lazio nel Lunch Match della domenica e quella del Sassuolo sempre domenica, ma alle 15, contro il Genoa al Ferraris per l’uscita del Lecce dalla casa del Grande Fratello chiamata retrocessione. A quel punto sarebbe impossibile per queste tre squadre raggiungere i 37 del Lecce contemporaneamente all’Udinese, rendendo indolore un’eventuale sconfitta dell’Udinese grazie proprio agli scontri diretti dei friulani contro toscani e ciociari. Una decisione, quella della Lega, che lascia perplessi: in un mondo ideale la regolarità del campionato dovrebbe essere la stella polare anche per chi non ha più obiettivi da raggiungere, ma in quello reale le motivazioni e le forze nervose fanno la differenza. E così la fa la contemporaneità o meno delle partite, perché un conto è sperare in risultati come la vittoria dell’Udinese a Salerno nell’ultimo turno del 2022, un altro è fare i conti con la realtà che fa di quell’evento un’eccezione e non la regola.
Per questo e tanti altri motivi il Cagliari deve giocoforza guardare a se stesso, senza troppi calcoli. Se da una parte quota 39 è quella ideale ma difficilmente reale, quattro punti nelle ultime tre giornate appaiono necessari. Potrebbero bastarne meno, soprattutto se dovessero arrivare nella partita giusta, quella contro il Sassuolo alla penultima, o se le previsioni sulla carta dovessero essere rispettate anche dal campo. La classica sfida dal doppio valore quella contro i neroverdi, che può da una parte dare una spinta a chi vince e dall’altra affossare chi perde. Sempre che dopo il prossimo weekend non torni in auge la frase di Buffon e che non diventi quasi necessario preferire due feriti al morto sportivo. Per gli uomini di Ranieri, però, l’obiettivo primario deve essere andare a San Siro per vincere e, questa volta sì, per seguire il mantra dell’allenatore romano qualora non fosse possibile farlo. Perché nel rettilineo finale è fondamentale non perdere se non si possono portare a casa i tre punti, perché ogni passo in avanti può essere quello decisivo per completare l’opera e far attraccare la nave nel porto salvezza. Al contrario, con le sorprese dietro l’angolo in ogni campo, si avvererebbe la profezia di Sir Claudio di una permanenza in Serie A da strappare all’ultimo secondo dell’ultima giornata. E poter evitare il dramma di un’ultima gara contro la Fiorentina non per cuori deboli una necessità, visto anche il passato dell’ultimo massimo campionato e di una notte di Venezia da mettere, finalmente, nel dimenticatoio.
Matteo Zizola