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Giorgio Altare | Foto Gianluca Zuddas

Cagliari, la difesa traballa ancora: basterà il ritorno di Altare a dare solidità?

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Nella conferenza stampa della vigilia di Como-Cagliari Fabio Liverani aveva risposto così alla nostra domanda sul rendimento della sua difesa: “Tranne qualche disattenzione con il Perugia hanno sempre fatto bene. Abbiamo analizzato gli errori in settimana e abbiamo fatto una grande settimana di lavoro, io sono sereno. Ora capiremo nella prima giornata a che punto siamo”. Ecco, dopo l’1-1 del Sinigaglia probabilmente qualche preoccupazione in più c’è. Le attenuanti erano tante, a partire dalle assenze di Altare e Walukiewicz: di fatto due titolari, che nell’economia della gestione di un reparto uscito con le ossa rotte dall’ultima stagione culminata con la retrocessione tra i cadetti pesano eccome.

Esperienza, questa sconosciuta

Anche perché la rosa rossoblù prevede al momento sei centrali, in ordine decrescente di età: Goldaniga (28), Altare (24), Dossena (23), Walukiewicz (22), Boccia (21), Obert (20). A loro, volendo, si potrebbe aggiungere anche Palomba (19), destinato in caso di necessità a fare la spola tra Primavera e Prima squadra. Una batteria numericamente folta, ma con un elemento distintivo: la mancanza di esperienza ad alti livelli. Tolto l’ex Sassuolo e Genoa, il più anziano del gruppo con 173 presenze tra Serie A (136) e B (37), per gli altri i numeri parlano chiaro. Messi insieme, non raggiungono la metà di quanto fatto da Goldaniga: 40 presenze in A per Walukiewicz le presenze sono 40, 19 per Altare, entrambi a digiuno di cadetteria. Per Dossena la doppia cifra arriva grazie alle due stagioni da 5 presenze con il Perugia, mentre per Obert le apparizioni sono 7, con l’esordio in B di Como che si aggiunge alle 6 gare della stagione 21-22 in A. Zero presenze per il partente Boccia e Palomba. Un po’ pochino, probabilmente, per un campionato di vertice in Serie B, dove forse anche più che in A il rischio di azzardare una scommessa è altissimo. Se Goldaniga è destinato a essere il leader tecnico del reparto, il carico di leadership e carisma ricade tutto sulle possenti spalle di Giorgio Altare. Uno dei calciatori più richiamati da Liverani durante le due settimane di ritiro di Assemini, a riprova della fiducia riposta nell’ex Olbia dal tecnico romano. A Como la sua fisicità sarebbe servita come il pane contro Alberto Cerri, grande ex dal dente avvelenato e autentico spauracchio per i suoi vecchi compagni. Si vedrà se contro l’attacco atipico del Cittadella, che punta sulla velocità e tecnica del trio Baldini-Antonucci-Asencio (con Tounkara, Lores Varela e Beretta pronti a subentrare in caso di necessità), il rientro del centrale bergamasco sarà sufficiente a rimettere la chiesa al centro del villaggio.

Buco a sinistra

Di Pardo a destra, Zappa confinato sulla mancina, Obert al centro, Carboni in panchina. Queste le scelte di Liverani per affrontare il debutto in cadetteria in quel di Como: decisioni certamente controverse, soprattutto per quanto riguarda la scelta dell’ex Pescara nella posizione di terzino sinistro. Su quell’out, prateria la scorsa stagione percorsa dal duo Lykogiannis-Dalbert, esiste un problema e negarlo sarebbe un errore. Corsa ed esuberanza del 2003 Carboni, doti decantate da numerosi addetti ai lavori quando Frankito vestiva la maglia dell’Inter Primavera, evidentemente non sopperiscono a qualche limite dal punto di vista tattico. Così come per Di Pardo a destra, l’impressione è che l’argentino figlio d’arte abbia bisogno ancora di tempo per adeguarsi bene ai compiti richiesti a un fluidificante di una difesa a 4 nel calcio “dei grandi”. Non è un caso che spesso e volentieri Liverani gli abbia preferito un adattato come Obert e che la dirigenza stia cercando un’alternativa di maggiore esperienza, individuata nel cavallo di ritorno Antonio Barreca. Reduce dalla promozione in A con la maglia del Lecce, l’ex rossoblù sarebbe il nome giusto per affiancare Carboni consentendogli di crescere senza troppe responsabilità. Un po’ quello che successe a lui nel 2015-16, quando divise la fascia mancina con Nicola Murru.

Altare panacea?

In attesa di novità dal mercato, però, Liverani dovrà trovare la giusta quadra in vista dell’esordio casalingo in campionato contro il Cittadella, previsto per domenica 21 agosto alle 20.45. Il ritorno di Altare permetterà al tecnico rossoblù di spostare Obert a sinistra, componendo quella che per larghi tratti del precampionato è stata la difesa titolare, con Di Pardo e Goldaniga a completare il reparto. All’ex Olbia il compito, tutt’altro che facile, di contribuire con le sue doti a rendere ermetica una retroguardia che nell’ultimo anno di Serie A ha subito ben 68 reti, riuscendo a tenere inviolata la porta soltanto in tre occasioni, compresa la sfida tragicomica di Venezia che ha decretato la retrocessione. L’impressione è che a questa squadra manchi un vero leader di esperienza, un bucaniere abituato alle guerre previste in cadetteria, ma in assenza di uscite di “peso” molto difficilmente ci saranno movimenti in entrata. Basterà Altare, in attesa del recupero del polacco Walukiewicz (apparso però tutt’altro che impeccabile nelle amichevoli del precampionato), a ridare solidità a un Cagliari ancora alla faticosa ricerca dell’identità di gioco tanto cara a Liverani?

Francesco Aresu

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