Serrare i ranghi a protezione della propria porta, per cercare di impedire all’avversario di violarla. Sia chiaro, un modo estremamente sintetico di ridurre ai minimi termini l’intera fase difensiva di una squadra, guardando unicamente al risultato ultimo, ovvero quello di non prendere gol. Claudio Ranieri, dall’alto della sua ultra trentennale esperienza in panchina, conosce bene l’argomento, ovvero l’importanza della solidità reparto arretrato per le sorti di un club a tutti i livelli, come dimostra la sua carriera.
Attenzione sulla difesa
Non a caso il primo correttivo apportato al Cagliari quando è tornato a distanza di oltre trent’anni, è stato dare solidità alla difesa rossoblù. Com’è noto, la cura Ranieri in cadetteria ha più che dimezzato la cifra delle reti incassate, scese dalle 23 del girone d’andata alle 11 del ritorno. Numeri che hanno fatto la differenza consentendo ai sardi di perdere soltanto due gare, contro Modena e Parma. Rispetto alla Serie B, però, la massima serie richiede ben altri sforzi e lo si è già potuto vedere dalle prime quattro giornate, con la sfida interna contro l’Inter che ha fatto capire ai rossoblù la differenza rispetto al recente passato. Ecco perché in un campionato in cui l’obiettivo è la salvezza, riuscire a mantenere il più basso possibile il numero di gol subiti può rappresentare una delle fondamenta della permanenza in Serie A. Ed ecco perché, in tempi non sospetti – ovvero lo scorso 3 agosto – Ranieri disse la sua nella conferenza stampa di chiusura del ritiro valdostano di Chatillon e Saint-Vincent: “Priorità sul mercato? Io dico un attaccante e due difensori esperti”, perché “I marinai esperti sanno che arrivano sempre i venti forti e le partite no”. Allora da qualche giorno era sfumata l’ipotesi Palomino, prima che prendessero corpo le idee Hatzidiakos e Wieteska, colpi di fine mercato avallati dal tecnico romano per rinforzare il reparto arretrato. Elementi esperti non tanto di Serie A quanto di calcio europeo, entrambi membri delle rispettive nazionali.
Buona intesa
Contro l’Udinese Ranieri li ha lanciati nell’undici titolare insieme a Dossena e così si è potuto ammirare per la prima volta il nuovo trio difensivo designato come titolare. Al netto del doppio giallo per Wieteska, che costringerà il polacco a guardare da casa la sfida di Bergamo contro l’Atalanta, il reparto arretrato del Cagliari ha ben figurato contro Lucca e Thauvin (salvo qualche piccolo passaggio a vuoto su cui ha vigilato Radunovic), mostrando una buona intesa. Hatzidiakos ha mostrato buona corsa e capacità di lettura delle situazioni complesse, specialmente sulle diagonali. Wieteska nel trio è quello che ha toccato il maggior numero di palloni (73, dati Lega Serie A) di tutta la squadra di Ranieri: 46 passaggi riusciti, di cui 12 in avanti (stesso dato di Prati) e l’84% di accuratezza. Nelle intenzioni del tecnico romano l’ex Clermont dovrebbe essere colui che “gioca la palla” insieme ai centrocampisti. Dal suo piede è partito il lancio per il gol di Luvumbo a Bologna, unica rete messa a segno dai rossoblù nelle prime quattro giornate. A Dossena, invece, il compito di guidare il reparto da centrale, con licenza di offendere sui calci piazzati a favore. Una prestazione decisamente solida da parte dei tre, macchiata soltanto in parte dal rosso nel finale a Wieteska che rilancia le quotazioni di Obert in vista del match con l’Atalanta, in programma domenica 24 settembre al Gewiss Stadium. “Per essere la prima volta che giocavano insieme e senza parlare la stessa lingua, hanno fatto bene. C’è ancora da migliorare ma ho dei ragazzi intelligenti. Hatzidiakos si è allenato con noi solo una settimana. Ci serve tempo”, ha detto un soddisfatto Ranieri nel post-partita contro l’Udinese.
Con un Radunovic capace di cancellare in fretta l’errore di Bologna costato la sconfitta, il tecnico rossoblù ha visto fin qui di poter contare su una difesa affidabile per l’obiettivo salvezza, ma la prova del nove per Dossena e soci è rappresentata dal duo di partite che attendono i rossoblù, Atalanta in trasferta e Milan in casa. Due attacchi di livello europeo, due gare che aiuteranno a capire meglio il valore del reparto arretrato del Cagliari in attesa di ravvivare la fase offensiva, soprattutto a livello di concretezza davanti alla porta avversaria.
Francesco Aresu














