Il suo anno da incorniciare era cominciato leggermente in ritardo rispetto a quanto previsto dal canonico calendario gregoriano. Il 19 gennaio, per l’esattezza, con la doppietta nel 2-2 in casa del Brescia degli ex Dessena e Cellino. Era la ventesima giornata di un campionato 2019-2020 chiuso con 18 gol e quattro assist in 36 presenze. Numeri che hanno permesso a Joao Pedro di sedersi comodamente sul trono dei bomber rossoblù. In questa stagione, stesso spartito. In gol in cinque sfide consecutive dopo il primo centro con Di Francesco in panchina nella sconfitta con l’Atalanta. Poi, il sigillo nel pari della Sardegna Arena con lo Spezia e, dopo quattro giornate di digiuno, la doppietta nel turno pre natalizio contro la Roma all’Olimpico. Un destro chirurgico all’angolino e un rigore forte e preciso per far scorrere i titoli di coda sull’annata migliore da quando veste la maglia del Cagliari.
Al top
Prendendo in considerazione i top cinque campionati europei, Joao Pedro è il brasiliano che ha messo a segno il maggior numero di gol nell’anno solare. Quindici in totale, uno ogni 191 minuti disputati. Meglio di Matheus Cunha, seconda punta dell’Hertha Berlino, fermo a quota 11, e dell’attaccante ventitreenne del Manchester City Gabriel Jesus (10). Reti che l’hanno proiettato al secondo posto della classifica dei marcatori all-time in Serie A della storia del Cagliari. Alle spalle soltanto della leggenda Gigi Riva e davanti a Lulù Oliveira, superato col gol messo a segno nella sconfitta per 3-2 di Bologna e staccato ora di cinque lunghezze in questa particolare graduatoria (50 i centri del brasiliano contro i 45 dell’attaccante belga, uno dei protagonisti principali della strepitosa cavalcata in Coppa UEFA della stagione 1993-1994).
Capitano
Sesto posto nell’attuale classifica marcatori ma un Cagliari che occupa malinconicamente il quindicesimo posto in classifica. E allora ecco che, per Joao Pedro, il bicchiere del suo 2020 non può di certo dirsi totalmente pieno. Dopo lo strepitoso girone d’andata del campionato scorso, nell’anno solare il Cagliari ha collezionato soltanto sei vittorie. Dodici, invece, i pareggi. Addirittura 17 le sconfitte. Statistiche che non soddisfano le aspettative riposte verso un centenario del club e un cinquantesimo anniversario dalla conquista del mitico scudetto del ’70 da festeggiare. Pochi punti e tante, troppe delusioni di squadra. Problemi difficili da digerire soprattutto per chi, come Joao Pedro, si è ormai trasformato nel simbolo di una squadra in cui riveste il ruolo di leader e capitano.
Col 2020 ormai definitivamente alle spalle, il Cagliari e Di Francesco sperano ora di ripartire proprio dai gol del loro trascinatore brasiliano per cominciare la rincorsa verso il 2021. L’obiettivo? Riassumibile con una sola parola: “riscatto”.
Alessio Caria