“Tu mai rischiato? Sì, una volta. Una volta ho messo 2 fisso a Inter-Cagliari“. Quella recitata da Aldo Baglio in Tre Uomini e una Gamba è una battuta che ormai è entrata nel corredo della sfida tra rossoblù e nerazzurri. Probabilmente però mai come in occasione del posticipo serale di domenica 15 maggio, ore 20:45 alla Unipol Domus, i tifosi isolani vorrebbero che quel due si trasformasse prima in un uno fisso e poi in realtà, vista la classifica che vede ancora il Cagliari terzultimo in classifica a un punto di distanza dalla Salernitana. Davanti però ci sarà una squadra che dopo Supercoppa e Coppa Italia, non si è ancora arresa all’idea di lasciare lo scudetto ai cugini del Milan.
I precedenti
Non sarà una partita facile anche secondo le statistiche che guardano al passato. Sono 83 gli scontri in Serie A tra i due club: 14 le vittorie isolane, 28 i pareggi e ben 41 i successi del Biscione. Un bilancio che diventa appena più roseo quando ci si sposta in Sardegna: sette volte i sardi hanno guadagnato i tre punti, 16 sono state invece le sconfitte, ben 18 invece i pari che fanno dell’Inter la squadra contro cui, nel massimo campionato, il Cagliari ha tracciato il segno sulla x più volte tra le mura amiche (solo due volte però negli ultimi 13 incontri). È stata comunque l’Inter a farla da padrone negli ultimi anni: 8 delle ultime 10 gare sono state vinte infatti dai nerazzurri, che quando hanno affrontato il Cagliari dal turno numero 37 in avanti hanno perso solo una volta – 24 maggio 2009 – e pareggiato una – 14 maggio 2006.
Coppa Italia e fattore campo
L’ Inter di Inzaghi ha incontrato diversi ostacoli sulla sua strada sin dalla origini della primavera, quando la stanchezza e il passo delle avversarie hanno cominciato a farsi sempre più avvertire. Dopo la flessione però, nell’ultimo mese e mezzo Lautaro e compagni hanno ripreso a correre: sono 6 le vittorie nelle ultime 7 partite – una sola sconfitta contro il Bologna – a cui si aggiunge la conquista della Coppa Italia nella notte di Roma dell’11 maggio ai danni della Juventus. Tuttavia, proprio i match dopo gli impegni nella coppa nazionale sono un piccolo tallone d’Achille che potrebbe dare qualche chances in più ai rossoblù: nelle 13 precedenti uscite post Coppa, l’Inter ha vinto in 7 occasioni, ha perso una volta e pareggiato ben 5. Un pari forse non basterebbe per lasciare aperte tutte le possibili combinazioni salvezza (qui i diversi scenari) ma rappresenterebbe comunque una piccola impresa. Il Cagliari però dovrà prima di tutto credere di poter raggiungere quell’obiettivo che tanti tifosi isolani vorrebbero: la vittoria. Non solo per dare forza all’idea di permanenza in Serie A ma anche per trovare la quarta vittoria casalinga dell’annata, evitando così di eguagliare il record negativo della stagione 1999-2000, quando la squadra guidata prima da Tabarez e poi da Ulivieri, non andò oltre i tre successi in campionato tra le mura amiche.
Verticalità
I rossoblù dovranno cercare di fare attenzione in fase difensiva ma anche essere cinici contro una squadra che concede poco. Sarà importante ripetere quanto fatto vedere sugli esterni contro la Salernitana, per bloccare i rifornimenti interisti dalle fasce, specialmente quella mancina, ma anche essere organizzati per non concedere a una squadra come l’Inter – che segna in media una volta ogni 325 palloni giocati – di andare in verticale alla ricerca degli spazi da far attaccare sia alle punte che ai centrocampisti. Rispetto alla finale di Coppa Italia, Inzaghi potrebbe cambiare qualcosa in attacco e in difesa, meno probabile lo faccia a centrocampo, dove Brozovic, Barella e Calhanoglu appaiono quasi intoccabili. In attacco però è difficile che il tecnico ex Lazio possa rinunciare a Lautaro Martinez, che raggiungendo quota 20 gol diventerebbe il sesto giocatore in maglia Inter ad andare oltre soglia venti prima di compiere venticinque anni. Dall’altra parte anche il Cagliari avrà comunque le sue frecce per far male alla vice-capolista. Joao Pedro sarà l’osservato numero uno dalla difesa avversaria: l’italo-brasiliano ha segnato 7 degli ultimi 14 gol casalinghi dei rossoblù in questa stagione, e anche se non è mai andato a segno due giornate di fila in questo periodo rimane la principale fonte di gioco offensivo isolano. Non ci sarà però solo il capitano. Agostini probabilmente si affiderà ancora una volta ai senatori, così Leonardo Pavoletti potrebbe partire nuovamente titolare e provare confermare il suo buon feeling con il nerazzurro (qui l’approfondimento). Far subire a Samir Handanovic il suo gol numero 600 in Serie A, potrebbe essere uno stimolo in più per gli attaccanti isolani. Un modo per rimanere tra le statistiche ma soprattutto per credere ancora in una insperata salvezza isolana.
Matteo Cardia