Le novità non cancellano le vecchie abitudini. Soprattutto quelle che fanno sentire il terreno sotto ai piedi davanti a qualcosa che è ancora da costruire, malgrado le intenzioni siano già esistenti. Nella prima amichevole in Valle d’Aosta contro il Como per il Cagliari sono arrivate una sconfitta nel risultato e diverse indicazioni, positive e negative (qui per il nostro approfondimento). Di certo, però, Nicola è ripartito anche da alcune sicurezze. E la prima tra queste è stata in mezzo al campo, con Alessandro Deiola che è stato tra gli uomini scelti per iniziare la partita. Probabilmente non per meri calcoli dettati dalla necessità di far mettere minuti a tutti gli elementi sulle gambe.
Serata
In mezzo al campo con Makoumbou, con un doppio compito preciso. Quello da una parte di provare a fare filtro, dall’altra quello di guidare anche la riaggressione della squadra una volta perso il pallone. Con il tentativo di andare a riprendere il pallone nella metà campo con decisione. Deiola già nella prima parte di ritiro ad Assemini era sembrato tra i più pronti a ricevere le direttive della nuova guida tecnica dei rossoblù. Non solo dal punto di vista fisico, ma soprattutto mentale, con un’intesa implicita sul modo di interpretare il calcio. Intensità, fame, a costo anche di sbagliare. Con un solo dogma: quello di non lasciare nulla d’intentato. Concetti che Deiola nelle settimane in Sardegna ha provato a trasmettere ai compagni, mostrandosi come tra i giocatori che più, insieme a Pavoletti, utilizzava la voce per guidare il gruppo in campo. Caratteristica necessaria anche nella giornata di ieri, giovedì 25 luglio, dopo i primi venti minuti complessi vissuti dai rossoblù contro un Como che ha messo in mostra la sua qualità dalla trequarti in su, mentre i rossoblù hanno fatto fatica a trovare i giusti equilibri nell’occupazione degli spazi. Come evidenziato anche da un secondo gol in cui il giocatore isolano è rimasto incastrato dal mancato movimento dei compagni, con l’indecisione tra l’aiuto di Makoumbou e il presidio della propria zona di competenza che ha aperto un varco determinante poi per la rete di Belotti. Momenti complessi che però con il passare dei minuti hanno fatto spazio a una reazione e a una maggiore intensità che sul finire del primo tempo ha portato proprio il numero 14 al gol da pochi passi sugli sviluppi del calcio piazzato battuto da Augello.
Concorrenza
Il gol è stato l’ultimo tassello aggiunto, quasi la conferma di un crescendo vissuto all’interno dei 45’ giocati con la cattiveria agonistica richiesta dall’allenatore ex Empoli. Un aspetto che rende il bicchiere mezzo pieno, in attesa di un rodaggio definitivo dal punto di vista tattico. Il lavoro in Valle d’Aosta però dovrà dire ancora tanto anche su quelli che potrebbero essere i nuovi equilibri. Con Nicola che dovrà osservare da vicino per capire come e cosa volere dalla propria metà campo. Il rientro di Marin e qualche sprazzo di Adopo hanno fatto capire che la concorrenza si è fatta più folta. Qualità o muscoli questo il dilemma, con il possibile ingresso di nuovi rinforzi, in primis quello desiderato di Gaetano, che potrebbero rendere ancora più stretti gli spazi in cui inserirsi. Dalla parte di Deiola però ci sono tempo, esperienza e un filo conduttore con il proprio tecnico che sembra già robusto. Un aspetto che potrebbe non essere secondario nelle scelte del futuro in casa rossoblù. Con Nicola che nel frattempo sembra aver individuato nel centrocampista sangavinese un porto sicuro da cui poter salpare.
Matteo Cardia