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Cagliari, intensità e adrenalina non bastano: Nicola vuole continuità

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Lo abbiamo detto subito a caldo, nella nostro post-partita in diretta: “Per quanto visto in campo, lo 0-4 è un risultato troppo severo per un Cagliari che per oltre un’ora ha mostrato di essere alla pari del Napoli”. E lo confermiamo anche oggi, lunedì 16 settembre, a freddo. I rossoblù di Davide Nicola meritavano altro per lo sforzo messo in campo contro gli azzurri di Antonio Conte, abili a sfruttare le occasioni concesse – alcune con troppa facilità – dai padroni di casa, incapaci di trovare la via della rete esattamente come successo a Lecce.

Sliding doors

Perché il Cagliari ha creato diversi pericoli dalle parti di Meret, decisivo con almeno quattro parate: prima il friulano è volato a mettere in corner il mancino potente e preciso di Azzi, poi ha detto di no all’incornata di Piccoli in area, mentre nella ripresa ha negato il gol dell’ex a Luperto e, soprattutto, ha deviato sulla traversa il destro potente di Marin. “La squadra gioca con coraggio e cerca di difendere con coraggio, ma ancora paghiamo per degli aspetti che vanno migliorati”, ha detto Nicola, che alla vigilia ai suoi aveva chiesto proprio quel coraggio che si è visto in campo fino allo 0-2 firmato da Kvaratskhelia su assist di Lukaku. Il centravanti belga, apparso in ritardo di condizione, è riuscito a lasciare il segno sulla gara con due assist e un gol. Eppure fino al 65’, quando ha trovato il filtrante giusto per premiare il taglio centrale del georgiano, l’impressione dalla tribuna (e probabilmente anche dal divano) era stata quella di una prestazione insufficiente, grazie all’ottima partita di Yerry Mina che, con tutto il mestiere del mondo, era riuscito a contenerlo. Il raddoppio del Napoli ha poi cambiato tutto, a cominciare dal corso della gara che da quel momento si è sbilanciata decisamente dalla parte degli ospiti, che poi hanno inferto altre due pugnalate a un Cagliari a quel punto alle corde sotto tutti i punti di vista. Un atteggiamento che non è piaciuto a Nicola, che non a caso nel post-partita ha voluto sottolinearlo: “Non voglio vedere nessuno che si abbatte, ma un gruppo che non molla mai, che anche sul 2-0 o 3-0 continua a proporre la sua idea di gioco. Solo così cresceremo e miglioreremo”. Facile a dirsi, meno a farsi. Ma da questo switch mentale passa molto del futuro immediato dei rossoblù, chiamati dal tecnico piemontese a migliorare decisamente sul fronte continuità.

Adrenalina

Un’arrendevolezza nell’ultima parte di partita che il Cagliari avrebbe dovuto evitare, specie perché dall’altra parte il Napoli ha spinto fino all’ultimo, non pago del risultato. Ed è anche per questo che il tecnico rossoblù ha voluto specificarlo all’inizio del suo intervento ai microfoni di Dazn: “Io tengo sempre conto di tutta la partita, perché nella gara per intero ci sono tutte le sfaccettature che dobbiamo considerare o in cui dobbiamo migliorare”. Anche perché ormai è chiaro fin dalle prime amichevoli del ritiro: l’impronta di gioco voluta di Nicola è estremamente rischiosa, come ammesso dallo stesso tecnico. Duelli e raddoppi, occupazione degli spazi e dei mezzi spazi, attenzione e intensità. Parola chiave, quest’ultima, di questi primi mesi dell’esperienza di Nicola nell’Isola. Appena cala l’intensità, fisica e soprattutto mentale, il Cagliari diventa una squadra “normale”, che mette a nudo le proprie debolezze. È come se il motore dei rossoblù dovesse sempre andare a 4mila giri per poter dare il meglio: un rischio ben conosciuto da Nicola, che non a caso aveva già avvisato l’ambiente alla vigilia della sfida contro i partenopei. Un Cagliari quasi in versione Chev Chelios, ovvero il personaggio interpretato da Jason Statham nel film d’azione “Crank”, in cui il protagonista per sopravvivere deve sempre tenere l’adrenalina a un livello alto, commettendo azioni costantemente al limite per combattere gli effetti del veleno iniettatogli da una gang di criminali cinesi. Ai rossoblù serve performare sempre al massimo, sennò son dolori.

Occasione Empoli

Metafore cinematografiche a parte, venerdì 20 settembre all’Unipol Domus arriva l’Empoli, in una sfida da non sbagliare per evitare di risvegliare vecchi fantasmi. Dopo cinque giornate sarà già possibile fare un primo mini bilancio di aspettative della vigilia e punti in tasca, pur con alcune attenuanti da considerare (per esempio la condizione di Zortea e Gaetano, o il ko di Prati). “Voglio vedere chi produrrà i nostri numeri contro il Napoli”, ha detto un Nicola fiero di quanto fatto dai suoi ragazzi. Il Cagliari visto per oltre un’ora contro i partenopei ha tutte le carte in regola per fare male ai toscani, fin qui imbattuti: a patto però che, come già sottolineato nelle scorse ore, finalmente si vedano in campo sia un’intensità costante – a tutti i livelli, fisico e mentale – che la concretezza in area avversaria che fin qui è mancata.

Francesco Aresu

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