“Istruitevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra intelligenza. Agitatevi, perché avremo bisogno di tutto il nostro entusiasmo. Organizzatevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra forza“. L’Ordine Nuovo di Claudio Ranieri, la piccola rivoluzione gramsciana di un Cagliari che dopo la vittoria contro la Ternana – e i risultati arrivati dagli altri campi – vede il quarto posto più vicino e punta a chiudere il campionato con l’inerzia positiva per affrontare i playoff.
Intelligenza
Capire i momenti della partita, non lasciarsi abbattere dalle difficoltà, reagire e trovare la quadra per superare gli ostacoli. Ranieri, dopo la sfida contro la Ternana, ha messo sul tavolo un vecchio tema noto nell’ambiente rossoblù. “Preso gol ho rivisto i fantasmi di Parma, non capisco perché ci succeda questo“, le parole di Sir Claudio hanno fatto riemergere l’atavico problema del Cagliari, staccare la spina quando è al contrario richiesto maggiore sangue freddo. Intelligenza, appunto, aspetto mentale che influenza quello umorale e del gioco come conseguenza, squadra che perde le distanze e la consapevolezza di sé. Lavorare su questo aspetto diventa così la priorità, perché se il campionato ti regala sempre una seconda possibilità, i playoff no. Tenere la barra dritta, affidarsi ai giocatori più esperti e consapevoli, non rinunciare ai giovani che con la loro spensieratezza possono aiutare a riportare in acque tranquille la nave alle prese con la temporanea tempesta.
Entusiasmo
Il vero successo di Ranieri da quando è tornato in Sardegna è quello di aver ridato la voglia di emozionarsi all’ambiente. Non solo, ma un gruppo che appare più compatto, pronto ad aiutarsi a vicenda e a dare il proprio contributo a prescindere dal minutaggio. La ricetta più semplice di quanto si possa pensare. Dare tutto, senza false promesse ma con l’idea di fondo di provarci sempre e comunque. “Dobbiamo lottare ogni centimetro, questo mi aspetto dai calciatori” disse l’allenatore rossoblù in occasione della prima conferenza stampa dopo il suo arrivo. E la squadra ha risposto, pur nelle difficoltà e negli errori, ma senza lesinare mai l’impegno. E ha risposto il pubblico, pronto a trascinare ed essere trascinato, fino a mettere da parte le proteste e sostenere dal primo minuto il Cagliari contro la Ternana dopo due gare di fila senza l’apporto nelle prime fasi delle partita. Quasi a confermare le parole di Steve Kerr, allenatore dei Golden State Warriors, che rilanciando quelle del cestista di Milwaukee Giannis Antetokounmpo – “Non esiste fallimento nello sport” – ha ribadito quanto “non ci sia niente di cui vergognarsi fintanto che ci mettono il lavoro e l’impegno”. La stessa sostanza, insomma, delle dichiarazioni di Ranieri, quando fin dal primo giorno ha toccato il tasto del dare il massimo per non avere rimpianti: “Faremo di tutto per provarci, voglio inculcare l’amore per questa maglia. Così anche se perdi nessuna critica ti potrà ferire”. E dopo i fischi contro l’Ascoli e la successiva presa di posizione del tecnico romano, il sostegno costante contro la Ternana è stata la risposta cercata, la conferma di quell’entusiasmo ritrovato necessario per cercare la promozione attraverso la lotteria dei playoff. Certo che, qualora dovesse mancare l’obiettivo, al contrario che in passato non si potrà parlare di fallimento.
Forza
La rivoluzione di Ranieri è anche nell’aver restituito il concetto di collettivo alla sua rosa. Partendo da un concetto chiave: “Voglio spendere due parole per chi gioca meno, ho bisogno di tutti“, le parole prima della trasferta di Pisa, che hanno ricalcato quelle più articolate arrivate all’antivigilia della sconfitta di Modena. “Ho sempre apprezzato i ragazzi che pur giocando pochissimo, quando sono stati chiamati hanno risposto. Non posso far giocare tutti, ricordo con il Leicester una rimonta con un ragazzo che aveva fatto poche partite in stagione. Chi gioca meno è importantissimo“, il Ranieri pensiero che dalle parole è passato ai fatti contro la Ternana. I cambi la chiave, non importa quanti minuti sono stati raccolti fino al momento dell’essere chiamati in causa, la forza è nel farsi trovare pronti. Altare, prima titolarissimo poi finito alle spalle di Dossena e Obert, che entra a inizio ripresa e riprende il filo delle marcature a tutto campo e della voglia. Barreca, bocciato dopo gli errori contro l’Ascoli e lasciato fuori nonostante l’assenza di Azzi – con Zappa a piede invertito a passargli davanti – che si riscatta con una prestazione solida, pochi fronzoli e attenzione massima. Rog, rimasto ai box a lungo, la condizione lontana dai tempi migliori, ma la forza di compensare con intelligenza e tecnica superiori. Luvumbo, più croce che delizia, in panchina nonostante “fosse il primo che meritasse di giocare per come si è allenato” – ancora Ranieri – e pronto a ritrovarsi grazie anche a un ruolo più centrale e a una maggiore semplicità, meno fumo e più arrosto. Goldaniga, inamovibile fino all’infortunio contro il Brescia all’andata e abile nel adattarsi a quinto a destra per portare a casa tre punti fondamentali. E, c’è da esserne certi, arriverà anche il momento dei vari Viola e Kourfalidis, torneranno le occasioni per Millico, Falco e Prelec, perché Ranieri nella sua rivoluzione gramsciana sa che sono intelligenza, entusiasmo e forza i motori per raggiungere l’obiettivo. Attraverso il gruppo, senza se e senza ma.
Matteo Zizola