“Siamo stati presuntuosi, non abbiamo trovato le solite giocate nei passaggi e, forse, abbiamo pensato troppo da grande squadra. Non temo però dei cali o il ritorno di vecchi fantasmi dopo questa sconfitta, daremo tutto per ripartire forte contro lo Spezia dalla prossima”. A tracciare la via dopo una serata con tante ombre e poche luci per il suo Cagliari è Walter Mazzarri. La Lazio di Immobile, Anderson e Luis Alberto ferma in maniera netta con un 3-0, praticamente senza storie, una squadra rossoblù arrivata lanciata ma parsa stanca e nervosa. Il gruppo isolano prima della sfida ai biancocelesti aveva alle spalle 5 risultati utili consecutivi, dove ha giocato alla pari o anche meglio di squadra superiori come Atalanta, Fiorentina e Napoli, ma soprattutto nel 2022 aveva perso solo una volta e in maniera sfortunata a Roma (1-0 di rigore contro i giallorossi). I ragazzi di Sarri interrompono dunque la rincorsa di Joao Pedro e soci, detto che una sconfitta può starci nel percorso verso la lotta per la permanenza in Serie A, a preoccupare maggiormente è il modo in cui il 3-0 della Unipol Domus è arrivato.
Serata no
Tanti errori in fase di costruzione, nervosismo nella gestione delle palle inattive, incapacità di fare filtro contro la densità della Lazio sulla trequarti, attacco più impegnato ad aiutare la mediana che concentrato nel costruire palle gol. Sono tanti gli errori commessi dai rossoblù nell’ultimo turno alla Unipol Domus. Forse per la prima volta dopo tante settimane Mazzarri ha sbagliato qualcosa nella lettura della sfida. La squadra è parsa un po’ stanca e affidarsi ai soliti, che bene stavano facendo nelle precedenti giornate, si è rivelata una strategia dallo scarso ritorno. Altare ha pagato negli episodi, rigore e transizioni rapide avversarie, Deiola dopo alcune buone prove è andato in difficoltà contro la qualità del centrocampo avversario e Pereiro è tornato nella versione confusionaria e poco propensa alla centralità di manovra rispetto a quella lucida sotto porta e importante in fase di non possesso ammirata in questo 2022. La domanda è: il mister avrebbe avuto un impatto diverso scegliendo dall’inizio qualcuno tra quelli in panchina? Difficile dirlo, considerando che nel 3-0 subito dalla Lazio i cambi sono arrivati con la gara già indirizzata su netti binari a favore dei capitolini. Altra mancanza del Cagliari è stata la scelta tattica per arginare le ripartenze biancocelesti. Marin molto alto a fare da raccordo tra i reparti e Deiola e Grassi lasciati come mediani a fare da scudo. Una tecnica che sembrava utile per le due fasi ma che dopo pochi minuti si è rivelata inefficace alle continue folate di Milinkovic, Anderson, Zaccagni, Luis Alberto e compagnia. E i rossoblù hanno poi dimostrato l’assenza di fatto di un piano B a partita in corso per cambiare l’inerzia della sfida.
Numeri
Ci sono comunque alcuni aspetti da salvare del 3-0 con la Lazio. Su tutti la conferma di Lovato, che dopo le sfide con Petagna e Belotti esce benissimo anche da quella con Immobile. Il centravanti azzurro segna sì, ma solo su rigore e spesso a vincere i duelli uno contro uno è proprio il giovane centrale in prestito dall’Atalanta. I numeri parlano per lui: 45 passaggi positivi, 8 palloni intercettati, 10 palle recuperate. Tutti dati dove è risultato il migliore del Cagliari nella sconfitta di ieri, 5 marzo. Continua anche la crescita di Dalbert in fase difensiva, ancora il brasiliano paga alcune diagonali e quando deve difendere in maniera rapida sul diretto avversario ma se il Cagliari a tratti non sbanda sulla corsia mancina contro i biancocelesti il merito è spesso delle sue chiusure e dei suoi cross in ripartenza. Una lancia va spezzata anche a favore di Joao Pedro. Giustamente criticato per non segnare più con la continuità del girone d’andata, ma va anche detto che il brasiliano sta giocando con costanza a 45-50 metri di distanza dalla porta avversaria. Segnare con questi compiti molto attenti alla fase di non possesso diventa complicatissimo. Un dato a conferma di quanto detto: 15 duelli di gioco e 7 contrasti aerei. Nessuno in campo tra i 22 titolari, più i subentrati, ha lottato quanto JP10. Mazzarri deve trovare la soluzione tattica per riportare il capitano al centro del villaggio perché il Cagliari da qui alla fine del campionato non può fare a meno dei suoi gol.
Futuro
Ora la squadra, che lunedì 7 marzo riprenderà gli allenamenti, dovrà essere brava a resettare senza lasciare spazio alle scorie di questo 3-0. Guardare troppo alla classifica e alla singola prestazione sarebbe il metodo migliore per fare riaffiorare vecchi fantasmi e paure antiche solo di qualche mese in questo gruppo. Anche perché pensare che dopo un girone di andata orribile la rosa abbia dimenticato in un amen fragilità e incertezze sarebbe un ragionamento troppo ottimistico da fare. In questo lavoro di umiltà e spirito di sacrificio dovrà essere bravo Mazzarri in settimana, aiutato anche dal calendario. Trovare sul percorso immediatamente lo Spezia, una diretta concorrente per la salvezza, può agevolare a ritrovare stimoli e in caso di prestazione con risultato anche certezze. Insomma, la trasferta in Liguria farà capire se quello con la Lazio è stato solo un passo falso o se Mazzarri dopo due mesi giocati ad alto livello debba trovare un nuovo filo per sbrogliare la matassa rossoblù in chiave salvezza in Serie A.
Roberto Pinna