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Cagliari, il ritorno alla vittoria non deve fermare il mercato

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Una vittoria non vale sempre solo tre punti. La prestazione, l’avversario, l’impatto sulla classifica, le scelte future. Tutti elementi che possono dare un diverso peso al risultato della sfida contro la Sampdoria.

Vetrina
“Il mercato di gennaio è difficile, anche per club con meno problemi di noi in classifica e con un appeal diverso”. Parole di Walter Mazzarri alla vigilia della sfida contro i blucerchiati, parole che hanno di fatto centrato uno dei problemi della società rossoblù in sede di trattativa. Se è infatti complicato trovare i correttivi in una situazione normale, ancora di più è farlo quando i numeri richiedono un’impresa. Chi da fuori guarda in direzione Cagliari può vedere sia l’occasione di essere protagonista di una rimonta, sia quella di essere trascinato negli inferi, con tutto ciò che ne consegue per la propria carriera. E così il due a uno di Marassi è un mattone importante non solo per costruire la casa della permanenza in Serie A, ma anche per dare una spinta all’appeal del Cagliari per chi ragiona sul proprio futuro. Perché un conto è arrivare in un gruppo sull’orlo del baratro e in piena depressione, un altro se la fiammella della speranza si è improvvisamente riaccesa.

Basi
Come il proverbio per il quale una rondine non fa primavera, così un Lovato non fa salvezza. Una parafrasi utile per rimarcare quanto la vittoria contro la Sampdoria vada presa con le pinze. Non solo per i precedenti, che ricordano di un Cagliari abile spesso e volentieri nel passo in avanti prima di due passi indietro, ma anche perché la rosa resta incompleta e ulteriori correttivi necessari. Lo sa bene anche Walter Mazzarri, il tecnico rossoblù da buon pompiere ha riportato tutti con i piedi per terra nel post partita. “Ci dobbiamo dimenticare l’euforia data da questa vittoria e continuare a lavorare”, le sue parole, per poi aggiungere in merito al mercato la propria sentenza: “spero comunque che la società faccia gli aggiustamenti che servono e rafforzare la rosa”.

Esigenze
La difesa giovane ha fatto più di quanto atteso, ma Altare, Lovato e Carboni non possono bastare. Goldaniga darà ulteriore linfa, ma resta da valutarne la condizione fisica, così come Luca Ceppitelli continua nel suo percorso a ostacoli tra infortuni di varia natura. Un ulteriore tassello non potrà mancare, con Biraschi in pole, così come sulla corsia mancina non si possono dimenticare la situazione del pur attento Lykogiannis e le carenze mostrate da Dalbert. In mediana il cuore di Deiola, la diligenza di Grassi e un ritrovato Marin devono essere affiancati non solo dal rientro di Nández – sempre che resti in Sardegna – così come Ladinetti avrà bisogno di tempo per recuperare se stesso. Con Faragò ormai in direzione Lecce urge un nuovo innesto – se non due – con possibilmente un metronomo che possa alzare il livello della manovra, pur considerando il rientro a febbraio di Kevin Strootman.  Davanti, infine, al netto di Keita in Coppa d’Africa, è evidente che affidarsi ai soli Joao Pedro e Pavoletti, con Pereiro e Gagliano come rincalzi, rappresenti un rischio troppo alto nel lungo termine.

Tre punti che sono dunque importanti non solo per il campionato e per il morale, ma anche per convincere obiettivi fino a ieri indecisi. Ciò che è davvero fondamentale, però, è non cullarsi sulla prima vittoria esterna dopo venti giornate, pensando che possa bastare per raggiungere con l’attuale rosa una salvezza ancora da costruire. Piuttosto la prestazione di Marassi deve dare una sicurezza diversa: l’obiettivo diventa più vicino dando a Mazzarri gli uomini adatti. Al contrario quella di Genova diventerebbe la classica vittoria di Pirro.

Matteo Zizola

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