Il Cagliari si prepara in vista della ripresa il 20 giugno contro il Verona al Bentegodi, mentre Giulini e Carli iniziano a pianificare la rosa per la prossima stagione: lo stop per il coronavirus e il campionato ancora da terminare non hanno cambiato la necessità di impostare il mercato per non farsi trovare impreparati in vista delle trattative estive.
Tra prestiti ai saluti, situazioni intricate come quella di Nainggolan e giocatori di rientro dalle varie esperienze lontano dall’isola – senza dimenticare il punto interrogativo sulla conferma di Zenga anche per il 2020-2021 – la società rossoblù si ritrova a dover dipanare diverse matasse. Soprattutto in difesa, per lo meno dal punto di vista numerico, il Cagliari che verrà avrà bisogno di correttivi importanti, così come in mezzo al campo, dalla situazione del Ninja fino alla corte di numerose squadre per Nández, il futuro appare abbastanza incerto. L’unico reparto che, almeno nei numeri, sembrerebbe più che al completo è quello offensivo: anche ipotizzando un’altra stagione con Zenga in panchina e un attacco a tre punte, la rosa non risulta avere necessità di nuove frecce al proprio arco. Il ritorno di Pavoletti, quelli dal prestito di Despodov, Ceter e Cerri (quest’ultimo al posto del partente Paloschi), il nuovo acquisto dello scorso gennaio Gastón Pereiro, infine Ragatzu, Birsa e soprattutto Joao Pedro e Simeone: sono tanti, per non dire troppi, i giocatori offensivi che il Cagliari avrà a disposizione per la stagione che verrà.
Pur ipotizzando una nuova esperienza lontano dalla Sardegna per i prestiti di ritorno, il reparto offensivo non dovrebbe essere una priorità sul mercato, eppure i nomi accostati nelle ultime settimane, tranne alcune rare eccezioni, si sono concentrati proprio sulla zona d’attaccco: dall’esterno offensivo rumeno Mihaila a Jonathan Rodriguez del Cruz Azul, passando per Brian Rodriguez del Los Angeles FC e il giovane Favio Cabral del Talleres, appare chiaro che il Cagliari stia cercando il sostituto di un futuro partente. A tal proposito gli occhi sono puntati tutti su Joao Pedro, vero e proprio fiore all’occhiello del campionato rossoblù fino allo stop per il coronavirus: i numeri parlano da soli, il brasiliano ha attirato le attenzioni di diverse squadre, su tutte la Roma. Il vero obiettivo di Giulini e Carli resterebbe comunque Jonathan Rodriguez, attaccante uruguaiano in forza ai messicani del Cruz Azul e nel giro della nazionale del suo Paese: un giocatore dalle caratteristiche diverse da Joao Pedro, molto più simile a Simeone che al numero dieci brasiliano.
E se fosse proprio il Cholito il vero nodo del mercato? Fino a oggi il numero 99 rossoblù sembrava certo della permanenza, forte dell’obbligo di riscatto da parte del Cagliari che dovrebbe acquistarlo definitivamente dalla Fiorentina per 12 milioni di euro: sembrava, appunto, perché la notizia delle ultime ore è che il riscatto, fino a oggi obbligatorio e dunque automatico, non sarebbe tale.
Come riportato dal noto sito Transfermarkt e come ci è stato confermato da fonti sudamericane, infatti, i rossoblù sarebbero sì obbligati all’acquisto di Simeone a fine anno, ma solo al completarsi di determinate condizioni, non è dato sapere se a seguito di risultati di squadra o individuali. Il riserbo sulle clausole che determinerebbero l’obbligo di riscatto è massimo, ma resta la notizia di un obbligo non automatico, ma condizionato, e che spiegherebbe così la trattativa messa sul tavolo per il Cabecita Rodriguez: una sorpresa non da poco per il mercato del Cagliari, forse non convinto appieno dalla stagione del Cholito e soprattutto dal prezzo per il riscatto, abbastanza oneroso per un attaccante che ha realizzato 6 gol in 24 presenze. L’obiettivo della società potrebbe dunque essere quello di evitare l’esborso di una cifra importante per Simeone, cercando così di reinvestire i soldi risparmiati in un nuovo profilo e, chissà, nel miglioramento del reparto difensivo, vera e propria croce della rosa soprattutto alla voce esterni. Oppure, l’altra possibilità è che il Cagliari, forte di un riscatto non totalmente obbligatorio, cerchi di forzare la mano con la Fiorentina in modo da ottenere uno sconto. In ogni caso sembrerebbe chiara la tattica rossoblù, a maggior ragione ora che il mercato patisce le conseguenze del lungo stop e della crisi economica conseguente: risparmiare sugli accordi in essere così da trovare nuova linfa per regalare a Zenga o a chi per lui una rosa più equilibrata e capace di ripetere l’importante prima parte di questa stagione.
Matteo Zizola