āE mò che se fa?ā. Se lo stanno chiedendo in tanti tra i tifosi del Cagliari in queste ore di incertezza e di malinconia, allāinterno di una strana festa salvezza che sa di ultimo ballo e di cose belle che stanno finendo e che non si vorrebbe lasciare andare via. Lāaddio di Claudio Ranieri alla panchina rossoblù ha lasciato un vuoto e un senso di incertezza sul futuro che saranno il vero scoglio per la programmazione del futuro. E anche il pubblico cagliaritano, concreto fattore per la promozione e per la permanenza in Serie A sotto la gestione di Sir Claudio, dovrĆ essere abile a metabolizzare il distacco da una leggenda, probabilmente insieme agli eroi dello Scudetto una figura inarrivabile anche in futuro allāinterno della storia rossoblù, senza contestare per partito preso la dirigenza e il futuro sostituto dellāallenatore romano dalle parti di Asseminello.
La scelta più dura
āE ora che facciamoā. Se lo staranno chiedendo anche nei corridoi del club i dirigenti del Cagliari. Ripartire senza la figura, sicuramente ingombrante ma protettrice, di Ranieri ĆØ unāimpresa ardua. Specie per una proprietĆ che fino a prima dellāarrivo dello stesso tecnico testaccino era nellāocchio del ciclone della critica della propria tifoseria. Tolto lo scudo Ranieri ĆØ più che probabile che il malumore della piazza torni a farsi più presente, anche nei confronti degli stessi giocatori che per un anno e mezzo hanno usufruito del parafulmine di Sir Claudio. E dāaltronde basta tornare indietro con il calendario allāinizio del 2023 per capire come Ranieri sia stato lāall-in giocato da una dirigenza che non aveva altre carte per provare a uscire da una situazione difficile di classifica in Serie B e da una condizione di divisione totale con il proprio tifo. Ranieri ĆØ stato la pezza in grado di cancellare come per magia tutto, ma ora il club tornerĆ al punto di partenza, come in un Monopoli a cui nessuno vorrebbe sedersi a giocare, perchĆ© non cāĆØ un altro Ranieri da portare per ristabilire il delicato equilibrio creato. Probabilmente si tratta della scelta più complessa per la presidenza Tommaso Giulini in prospettiva futura degli ultimi anni.
Linea
Una cosa ĆØ certa, lo ha detto lo stesso patron dei sardi, il Cagliari ripartirĆ dai suoi giovani e dalla volontĆ di basare il mercato che verrĆ sulla scoperta e sulla futura valorizzazione di profili futuribili. Scelta che influenzerĆ anche la costruzione del dopo-Ranieri con lāobbligo di puntare su un tecnico capace di far crescere un progetto tecnico basato su una linea verde e su calciatori meno esperti. Prendendosi dei rischi che ambiente, e dirigenza stessa, dovranno essere bravi a valutare e ad attendere prima di giudicare. La fortuna in questo senso ĆØ la permanenza, con rinnovo biennale automatico dopo la matematica salvezza, del direttore sportivo Nereo Bonato. Profilo abituato a costruire progetti basati sulla valorizzazione dei giocatori interni al club e attento nello scouting di nuovi possibili tesoretti da portare in casa. Senza Ranieri la doppia-sfida diventerĆ anche quella di fidarsi completamente, in seno alla dirigenza, dai suggerimenti che arriveranno dagli specialisti del club. Siano loro tecnici e dirigenti. Per non commettere quelle famose ingombranti incursioni che in passato sono state anche uno dei problemi per la stabilitĆ di alcuni progetti in panchina. Insomma, tolto Ranieri si ĆØ persa la livella e ora rimettersi a piombo non sarĆ facile. Ma la curiositĆ per capire che Cagliari sarĆ quello orfano di unāaltra sua leggenda ĆØ tanta.
Roberto Pinna














