“Palla che viaggia verso Luvumbo, che prova a stoppare. Non controlla bene, cade ma si rialza. Rende gestibile il pallone, lo mette sul secondo palo… Lapadula!! I pugni di Ranieri, l’esplosione della Unipol Domus!!! Al 94′ segna il Cagliari!!!”. Riascoltare la telecronaca di un gol di quelli che lasciano il segno è un esercizio che tanti tifosi ripetono spesso nelle ore che seguono il triplice fischio. Le parole sono quelle usate da Luca Farina, voce di Dazn, per descrivere il primo gol in Serie A con la maglia del Cagliari per Gianluca Lapadula. Ed è facile, per chi ha vissuto quel momento in diretta, rivivere quelle emozioni. Bloccare il tempo è impossibile ma, lavorando con l’immaginazione e ripercorrendo il flusso dei ricordi, ci si può soffermare per riflettere su un momento vissuto. Il numero 9 del Cagliari di Claudio Ranieri ha appena segnato sotto la Curva Sud: i tifosi si precipitano dai rispettivi seggiolini per avvicinarsi il più possibile al campo e festeggiare con il bomber italoperuviano. Questo è il momento adatto per prendersi un attimo e pensare. Ragionare su quello che è stata la seconda parte di 2023 per Lapadula: prima il ruolo di trascinatore nella risalita del Cagliari in Serie A, poi in estate le operazioni a naso e caviglia. Il recupero dopo un’attesa lunga e difficile, prima dell’esordio stagionale (con gol, ovviamente) contro l’Udinese in Coppa Italia. Infine la storia recente, con la prima marcatura nella Serie A 2023-24, che ha dato il La all’ennesima pazza rimonta rossoblù.
Guerriero
Tra i sinonimi della parola “guerriero”, all’indomani della sfida vinta per 2-1 contro il Sassuolo, va aggiunto il nome di Lapadula che nonostante l’ennesima frattura rimediata al naso – la settima della sua carriera, come confidato dall’attaccante rossoblù al termine della gara – ha voluto stringere i denti per aiutare la sua squadra. “Quando ha preso il colpo mi ha pregato di non toglierlo”, ha detto Ranieri nel postpartita, rivelando la richiesta fattagli dal suo numero 9. Volontà assecondata dal tecnico rossoblù, che lo ha lasciato in campo per tutta la gara, un azzardo che ha poi ripagato la scelta. La voglia di incidere che è andata oltre il dolore e che ha permesso a Lapadula di giocarsi le sue chance per ritrovare quel gol – tra l’altro con il piede destro, per lui che è mancino – in Serie A che mancava da ben 1305 giorni (Benevento-Crotone 1-1, 16 maggio 2021). Il rapporto di stima e rispetto reciproco tra Ranieri e Lapadula si è concretizzato nell’abbraccio tra i due durante l’esultanza dopo il gol, confermato anche dalle parole dette dallo stesso attaccante al termine dal match contro il Sassuolo: “Lui (Ranieri, ndr) è il nostro condottiero, ho un rapporto importante con lui. Non potrò dimenticare quando mi ha chiamato nel suo studio al suo arrivo. Mi ha dato grande autostima“.
Questione di feeling
L’esperienza di Ranieri nella gestione del gruppo è stata fin da subito un’arma in più per il club di Sa Ruina. Dalla fiducia data a Dossena durante la scorsa stagione in Serie B, fino all’attesa del momento giusto per buttare il giovane Prati in mezzo alla mischia. Infine la capacità di gestione di Lapadula nel pieno recupero dall’infortunio: dal ritorno in campo nei minuti finali del match contro l’Udinese (1° novembre) agli spezzoni di gara contro Juventus (11 novembre) e Monza (26 novembre), fino alla maglia da titolare nei match contro Lazio – sacrificato al 32′ del primo tempo in seguito all’espulsione di Makoumbou – e Sassuolo. “Sto lavorando al massimo per entrare in forma. Ci sono vicino, oggi mi sentivo bene”, ha detto l’italoperuviano che finalmente adesso si sente bene. La crescita sotto l’aspetto fisico e atletico si riflette anche nell’intesa con i compagni, in particolare come accaduto nei pazzi e disperati minuti finali quando Ranieri ha deciso di mandare in campo tutto il suo arsenale offensivo. Lavoro, impegno e sacrificio per riprendersi il ruolo da protagonista nell’attacco del Cagliari e raggiungere il target di gol stagionali – al momento tenuto segreto dal 9 rossoblù – prefissato al momento dell’operazione. Contro il Sassuolo il Cagliari ha riabbracciato il vero Lapadula, che ora si candida prepotentemente per essere l’arma in più a disposizione di Claudio Ranieri per abbattere gli ostacoli della corsa salvezza.
Andrea Olmeo














