Un altro giorno è andato, la sua musica ha finito. Parole di Francesco Guccini, colonna sonora della lotta salvezza dopo un sabato 14 maggio che ha dato le prime due sentenze. In attesa del Cagliari impegnato alla Unipol Domus contro l‘Inter.
Fuori due
Destini opposti quelli di Spezia e Venezia. Se prima erano in sei a ballare l’hully gully, ora sono in quattro. I liguri hanno vinto a Udine suggellando un’impresa che pochi a settembre avrebbero pronosticato. Mercato bloccato, la sensazione di un muro troppo difficile da superare. Poi tassello dopo tassello la salvezza costruita con impegno e un po’ di fortuna – a Milano e a Napoli ad esempio – e i 36 punti raggiunti che significano permanenza matematica in Serie A. Dalla parte opposta i veneti, non solo geograficamente ma anche in classifica. Il pareggio di Roma inutile già prima del fischio d’inizio dell’Olimpico dopo che l’uno a uno tra Empoli e Salernitana aveva già sancito la condanna. Venezia che sarà l’ultimo avversario del Cagliari, con i rossoblù che però dovranno prima ospitare l’Inter con l’obbligo di fare risultato.
San Vicario
Quando Perotti si è presentato dagli undici metri al Castellani il destino per Joao Pedro e compagni sembrava segnato. Vicario, però, si è vestito di panni rossoblù e ha chiuso la porta alla Salernitana. Un punto per i granata che riporta il Cagliari ad avere il destino nelle proprie mani. Con un piccolo particolare, ovvero l’avversario che per primo si metterà tra Agostini e la salvezza. Perché l’Inter non è un semplice ostacolo, ma uno scoglio durissimo da superare. Senza dimenticare che tra le contendenti per la salvezza c’è anche quel Genoa che giocherà alle 15 al Maradona di Napoli, oltre alla Sampdoria impegnata lunedì 16 maggio contro la Fiorentina. Il Cagliari, dunque, a prescindere dal pareggio della Salernitana a Empoli ha un solo risultato a disposizione: la vittoria. Tifando magari il Milan di scena a San Siro contro l’Atalanta, perché se i rossoneri dovessero vincere nella gara di oggi 15 maggio alle 18, ecco che lo scudetto diventerebbe una chimera per i cugini nerazzurri. Con tutto ciò che comporterebbe a livello mentale per l’Inter di scena in Sardegna.
Obbligo
Un punto terrebbe viva la speranza, ma con l’Udinese vista contro lo Spezia diventerebbe complicato sperare in un nuovo passo falso della Salernitana all’ultima giornata, quando gli uomini di Nicola ospiteranno proprio i friulani. Certo, si potrebbe guardare magari anche alla Sampdoria, ma i blucerchiati dovrebbero perdere entrambe le ultime due gare. Il Cagliari sarebbe ancora matematicamente in corsa anche perdendo contro l’Inter, ma la Serie B resterebbe dietro l’angolo. Ecco perché i tre punti appaiono fondamentali nella sfida contro i nerazzurri. Per poter nuovamente guardare solo a se stessi, senza radioline accese e la speranza di errori altrui, per andare a Venezia con il match point nel proprio turno di battuta. Vincendo contro i nerazzurri diventerebbe automatica la salvezza con una vittoria anche al Penzo. Si dice che certe partite non siano quelle da vincere, quando di fronte si ha una grande squadra le difficoltà portano a considerare i punti meno pesanti. Il Cagliari però è ormai in una situazione in cui i discorsi sulla carta vanno stracciati e ciò che conta è solo il risultato finale a prescindere dell’avversario. Inter o Venezia, seconda e ultima, la differenza in classifica non cambia l’obiettivo dei tre punti. Al contrario i segnali del gol di Altare e delle parate di Vicario saranno serviti soltanto a ritardare la condanna. Insomma, parafrasando il motto di Boniperti, vincere per il Cagliari non sarà soltanto importante, ma sarà davvero l’unica cosa che conterà.
Matteo Zizola