Quando tutto gira per il verso giusto difficilmente chi resta fuori diventa un caso. Al contrario se la situazione non è delle migliori – come per il Cagliari di Liverani – ecco che il detto degli assenti che hanno sempre colpa lascia il passo a dubbi su esclusioni che possono far discutere.
Escluso
Zero minuti, una prima parte di stagione in panchina senza essere mai chiamato in causa e le ultime quattro giornate addirittura fuori dalla lista dei convocati. Christos Kourfalidis è il mistero buffo del Cagliari formato Serie B, passato in poche settimane da possibile protagonista del progetto giovani a innesto di lusso per la Primavera di Michele Filippi. Classe 2002, fuoriquota e fuori livello per l’under 19 rossoblù, ma comunque lontano dalla prima squadra nonostante le premesse fossero ben altre. In un centrocampo ricco di concorrenza, ma povero di intensità abbinata a qualità , Kourfalidis forse meriterebbe la chance di potersi giocare le proprie carte. Soprattutto ricordando l’esordio in Serie A con Mazzarri in panchina, l’ingresso contro la Fiorentina e quello nel finale contro l’Atalanta che mostrarono un giovane sul quale puntare sia in caso di permanenza nella massima serie che, a maggior ragione, dopo la retrocessione in cadetteria.
Percorso
L’estate ha piano piano ridotto gli spazi per il nazionale under 21 greco. Tra nuovi innesti e permanenze quasi inaspettate Kourfalidis si è trovato di fronte a un bivio. Quello tra provare a guadagnare posizioni in rossoblù nonostante tutto oppure un prestito per raccogliere minutaggio e farsi le ossa. La scelta è ricaduta sulla prima opzione, una mossa che ricorda quella fatta da Barella nel 2015 quando, dopo l’esordio in A nell’anno della prima retrocessione del Cagliari di Tommaso Giulini, restò in Sardegna per i primi mesi del campionato cadetto per poi volare in direzione Como nel mercato di gennaio. Barella dovette aspettare la nona giornata di Serie B per fare il suo esordio stagionale contro il Trapani, ripetendosi la gara dopo a Perugia e raccogliendo un totale di 155 minuti distribuiti in cinque partite su ventuno, prima di trasferirsi a Como a lottare per la salvezza da protagonista. Una scelta che potrebbe essere vincente, sempre che per Kourfalidis prima o poi arrivi un’occasione anche minima e che, soprattutto, la sua presenza con i grandi – anche solo in panchina – diventi costante.
Scelte
Fatte le dovute proporzioni, il classe 2002 greco sia per caratteristiche che per la storia in rossoblù sembra ricalcare proprio le tappe del centrocampista dell’Inter e della nazionale italiana. Con una differenza sostanziale, perché se Barella faceva parte di una rosa che dominava la Serie B con Rastelli in panchina, Kourfalidis oggi vede il suo Cagliari faticare e non poco nonostante i nomi. Il futuro potrebbe così portare a un prestito, la necessità però quella di restare in cadetteria per non buttare al vento un intero anno. Perché, in fondo, scendere di livello e provare a crescere in Serie C sarebbe un deciso passo indietro, simile a quello che lo vede dominare in Primavera. Sempre che Liverani non decida di recuperarlo per il suo Cagliari, difficile ma non impossibile. Al contrario sarà doveroso trovare una sistemazione in Serie B, per crescere davvero e, chissà , tornare da protagonista per la prossima stagione. E soprattutto non perdere per strada un talento che merita di essere protetto e coltivato.
Matteo Zizola














